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Monday, 30 April 2012

Ubik - "My room is the world" (Musica Vermella 021)

Scrivo per la prima volta su queste pagine di Musica Vermella, netlabel che si divide tra Barcellona e Berlino e che ho scoperto solo da pochi giorni grazie a questa release di Ubik, alias Marco Bonini, chitarrista e produttore romano, di cui ho già accennato mesi fa a proposito della band dei Mamasvegas. "My room is the world" e un album ingegnoso che si divide abilmente tra sperimentazioni elettroniche e chitarristiche. Come nel caso di "Arachnoid Trabeculae", dominata da una ritmica cigolante e zoppicante che fa da schermo ad invasioni chitarristiche di ogni tipo. Eccentrica e bizzarra. "Desoil 2.0" è uno dei miei brani preferiti, in cui delicati arpeggi di chitarra imbevuta d'effetti galleggiano su una base semi-acquatica farcita da un vasto campionario di glitcherie. Ubik tratta l'elettronica in modo tutt'altro che superficiale, senza scendere a compromessi con formule facili, ma cercando accuratamente un'originalità sonora che contraddistingue quest'album da molte altre produzioni. Il top di "My room is the world" sopraggiunge a mio parere con la tensione elettrica di "I'm not myself". Una ritmica incisiva su bassi lunghi e graffi elettronici che mantengono alta la tensione. Fino ad interventi dai profumi esotici, visite virtuali in giungle di transistor.  Giochi di spostamenti ritmici in cui l'abilità con la materia elettronica di Ubik fuoriesce in tutta la sua energia. Un piccolo applauso anche per il delicato art-work firmato da Cris Romagosa. Sicuramente uno degli album più intelligenti e innovativi ascoltati di recente.

Ubik (Marco Bonini)


Title: My room is the world
Artist: Ubik
Label: Musica Vermella
Style: Electronic, Experimental, Guitar,
Date: March 09, 2012



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Sunday, 29 April 2012

Marcel Pequel - "From one to nine" (Headphonica 098)

"In my tracks I can’t see any images, but only I can feel some kind of emotions, for example nostalgy, sadness, fear, hope etc. Because of reasons above I didn’t named my tracks, but just numbered them, so every listener of my music can make his own opinion about every single track (not suppose to feel something because of some title of track)."


Nove brani numerati da 1 a 9. Semplici e minimalisti. Un pianoforte e un sottile riverbero...nulla di più. Nessun virtuosismo o grande pretesa. Nove sentimenti nudi e confidenziali. Piacevole e rilassante...forse un poco malinconico. Marcel Pequel proviene da Danzica (Polonia) e questa è la seconda release in collaborazione con headphonica. La prima, "The 12 months", datata 2008, contiene dodici tracce (sempre esclusivamente suonate con il solo pianoforte) dedicate ad ogni mese dell'anno.


Artist: Marcel Pequel
Label: Headphonica
Style: Piano/Classical
Date: April 25, 2012

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Saturday, 28 April 2012

Miró Belle – "Kiss This (Vol. 0) EP" (Bad Panda 124)

"six short and playful tracks that will remind you sounds a-la AraabMuzik, Stereolab or Monster Rally. Premiered on PRTLS, Kiss This (Vol. 0) is the final episode after the (free downloads!) Vol.1, Vol.2 and Vol.3."

Sono immediatamente rimasto affascinato dal sound di questo "Kiss This (Vol. 0) EP" di Mirò Belle, moniker di Jeff Tuyay, musicista/produttore di San Diego giunto al quarto capitolo di Kiss This  con l'inarrestabile Bad Panda Records. Quattro capitoli contrassegnati da art-works con il volto macchiato e sfregiato. Un EP con i toni medio-alti in evidenza e con ritmiche effervescenti che spaziano da spunti sudamericani meccanicamente rivitalizzati fino a funky/hip-hop saltellanti. I sample qui presenti accendono immediatamente le luci su zone di memoria oscurate, facendomi intravedere spezzoni di pellicole anni 70, perlopiù commedie. Un revival reso attuale dalle ritmiche spumeggianti che Jeff innesca in ogni traccia. Passaggi da un brano all'altro spiazzanti e la cartolina da Rio de Janeiro appesa al fianco del monitor del computer. Giochi da spiaggia, donne in costume che corrono spensierate e, perchè no, un'uscita serale in una calda e umida sala giochi del centro, tra Pac-Man e Space Invaders. Brioso, divertente e positivo.

Artist: Mirò Belle
Label: Bad Panda
Style: Hip-Hop/Lo-Fi/Pop
Date: April 23, 2012

OTHER REVIEWS: Decoder (U.S.A) 



Thursday, 26 April 2012

Evenings - "Unreleased Collection Ep" (Self Released)

Torno a parlare di Evenings, moniker del giovane Nathan Broaddus, residente in Virginia e autore dell'ottimo "North Dorm ep", rilasciato nell'ottobre 2010 da Mine All Mine Records e recensito su questo blog qui. Uscito nell'Agosto dello scorso anno con "Lately lp", in vendita sulla sua pagina Bandcamp a 5€, Evenings torna ora con un un nuovo ep scaricabile gratuitamente e senza l'appoggio di alcuna netlabels...scelta che posso condividere visto l' elevato numero di followers che il giovane virginiano possiede nei vari social network. "Unreleased collection ep" dà l'impressione di essere una raccolta di brani registrati nel corso degli anni ma che non hanno mai trovato la giusta ispirazione per essere portati a termine. Ed in effetti 4 delle 6 tracce qui presenti sfiorano solamente i due minuti, interrompendosi a volte anche bruscamente come nel caso di "Golden", piccolo abbozzo che potrebbe essere stato tratto dai provini di Disintegration dei Cure. Evenings è sempre molto attento alla questione ritmica, ricercando per i suoi brani pattern fantasiosi (x[reprise],Chesapeake). Il clou dell'ep arriva secondo me con le ambientazioni shoegaze di "Alcyone", galleggiante su riverberazioni e ritmiche intrecciate tropical/seducenti, con un breve finale inaspettato dominato da un bel giro di basso. Evenings si dimostra abile costruttore di un soffice electronic/instrumental/pop che a volte gioca anche la carta della sperimentazione, come in "End of something", ambigua ultima traccia dell'ep.

Title: Unreleased Collection Ep
Artist: Evenings (FB)
Style: Electronic/Shoegaze/Experimental
Date: April 17, 2012





Monday, 23 April 2012

Cani Giganti - "Brain Confusion" (51 beats 036)

"CANI GIGANTI (Marcio McFly - Pepè - Plasman),  hidden by their machines, play live with analogue synthesizers, samplers and effects with the aim of radically change our clubbing and dancelfoor experiences. The structures of the analogical sequencers are prepared in the studio but this is followed by their sometimes radical and dynamical (r)evolution during live performances, where the mathematics of the machines meets emotions and improvisation for establishing strong magnetic interactions between the stage and the dancefloor. Continuous evolutions of techno rhythms and resonating analogical sounds alternate with hypnotic melodies sometimes touching trance-like sounds."

Un istantaneo flashback iniziale, durante l'ascolto della prima traccia, "1997 Runaway"...ma certo! I Rockets di "Galactica", estate 1980, qualche decennio fa. Non me ne vogliano i Cani Giganti, ma i Rockets sono una delle band che ho amato di più nella mia infanzia. Certo, i suoni sono quelli del nuovo millennio, ma lo spirito di questo brano mi riconduce nello spazio interstellare tanto caro alla band francese degli anni 70/80. Ed é un grande intro per questa nuova release firmata 51 beats a circa 4 mesi dall'ultima uscita. Un'energia imponente si sprigiona immediatamente dai suoni analogici e dai ritmi prepotenti qui presenti. Profumi eightes, (spaghetti dance?), soprattutto nella scelta dei suoni delle tastiere e nei sapori di alcuni pattern ritmici. Non solo dance, come nel caso di "Starman", che nei primi 3 minuti non rilascia impronte di bassdrum in 4/4. Ossessioni psicotiche, ben raccontate nella divertente "Turkey=Tacchino", brano con cui scatenarsi nelle piste dei dancefloor. Mega bassi moog sincopati cha danno lo stampo infuocato ad ogni traccia, rendendosi fondamentali per l'enorme energia rilasciata da questo lavoro. "Adriana" potrebbe essere la colonna sonora per un nuovo film di Dario Argento ambientato in locali dance/psycho/drugs...luci intermittenti, sguardi sfuggenti, inseguimenti e cadaveri tra divani macchiati e maleodoranti. Pensaci Dario...la colonna sonora è già fatta. Dance acida e ipnotica, a volte scura e ossessiva creata da tre esperti professionisti del settore. Marcio McFly, Pepè, Plasman, ossia i Cani Giganti, sanno quello che fanno e dove vogliono arrivare e danno l'impressione di divertirsi anche molto nel farlo. Un'ultimo accenno per la traccia finale,"Gbrain Confusion", uno spettacolare dialogo tra bassi ruvidi e gommosi su una base soft-dance che lascia un buon sapore in bocca, tipo mirto sardo a fine cena.

Cani Giganti

Title: Brain Confusion
Artist: Cani Giganti
Label: 51 beats
Style: Techno, live analogue electronics
Date: April 20th, 2012

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Saturday, 21 April 2012

Glass Boy - "Vortex *side ii" (Self Production)

"Vortex is a collaboration between Justin Charles Lambert and Courtenay Moon.  Justin Charles Lambert performs under the moniker, Glass Boy.  He resides in Bloomington, Indiana.  He does not believe in magic and is currently undergoing treatment for his addiction to scrabble.  Courtenay Moon is a teacher, musician, composer, improviser and father. His past times include: tending to the flock, collecting rare silverware and racing gerbils. He currently lives in Baltimore, Maryland."


Seconda parte per "Vortex", progetto rilasciato dall'iper-produttivo Glass Boy (Justin Charles Lambert) in collaborazione con Courtenay Moon alla chitarra acustica. Sette brani elettronico-acustici di pregevole fattura, che non brillano per originalità, ma si fanno assaporare con leggera naturalezza. L'album si apre con intenzioni ritmico-elettriche (Side2, Harmonium Shopolium) che lasciano presagire ascolti pieni di sorprese, che invece si dissolveranno nel susseguirsi di brani più quieti e formali, ma non per questo meno interessanti. Gli accostamenti elettronici di Glass Boy ai ricami acustici della chitarra di Courtenay Moon sono gli ultimi ritocchi di un pennello su una tela quasi perfetta. Si sfiorano ambienti new-age (Honky Your Dorey, And It Slips Through) tra reverse, field recordings e duetti di chitarra nell'eccellente brano conclusivo "JumpJumpJump For Daisies". Piacevole e distensivo.


Title: Vortex *side ii
Artist: Glass Boy
Style: Electronic/Acoustic
Date: April 16th, 2012


Monday, 16 April 2012

Due Samoani - "Just Guitars" (Paragrafo Records 021)

John Fahey? Può darsi...ma si sa che la musica è tutto un rimando, un collegamento elettrico neuronale di suoni, ricordi e sensazioni. A parte ciò, a me l'ultimo lavoro dei Due Samoani piace veramente molto. Dopo lo straordinario e visionario "Saturae Cubicolae" del Giugno 2011, piccolo gioiello psichedelico sotterraneo, nei top 10 dei miei album preferiti dello scorso anno, ecco tornare il "samoano" Alessandro Denti (Monza) con il nuovo "Just Guitars", un album completamente diverso dal precedente, che ha come unica protagonista la chitarra, come giustamente ci anticipa il titolo. Una chitarra che con quella sua sottile distorsione permanente sa penetrare tra nervi e pelle. Una malinconia nebbiosa, cittadina, ma non fine a se stessa. Una malinconia positiva e costruttiva. Con lo scambio di informazioni tra le goccioline e i vetri appannati del parabrezza, attraversando la Tangenziale Est e Viale della Repubblica, strade che non conosco ma che al musicista sicuramente hanno rappresentato qualcosa di particolare (ogni brano è intitolato ad una via). Ognuno può metterci le sue vie o quello che preferisce. Il meglio secondo me arriva da metà album in poi, dai botta e risposta bluesy di "Via Vittorio Emanuele" con un suono vivo e intimo. La struggente malinconia di "Viale della Repubblica" in cui il suono semi-distorto di questo album si autocelebra regalando visioni invernali di riflessioni pacifiche sul mondo circostante. Di "Via Vecellio" se ne potrebbe fare benissimo un remix rubando alcuni suoni psico-drammatici dal precedente "Saturae Cubicolae". Un brano che rallenta durante il suo percorso e si asciuga pian piano...un'altra piccola chicca. "Just Guitars" mi conferma che dietro ai Samoani c'è talento. Ho sempre ammirato molto chi sa cambiare drasticamente tra un album e un altro mantenendo un livello alto di comunicatività. Una nota per Paragrafo Records, assente dalle scene da circa tre mesi e trasferitasi su piattaforma Tumblr e che, come al solito, non è di molte parole. Un sito asciutto che riduce le informazioni al minimo indispensabile. A Paragrafo (e non solo a lei) consiglio di leggere questo interessante e istruttivo articolo di Marc Weidenbaum su netlabels e curatori: "If you're thinking of starting a netlabel..." . Ognuno è poi libero di fare le proprie scelte a riguardo. "Just guitars" è disponibile in free download nella pagina di Paragrafo Records e a pagamento nella pagina Bandcamp dei Due Samoani. A voi la scelta.

Title: Just Guitars
Artist: Due Samoani
Label: Paragrafo Records
Style: Experimental/Blues/Guitar
Date: April 13, 2012

Friday, 13 April 2012

N-qia - "daybreak" (elementperspective 101)

"N-qia are eclectic electronic duo by Nozomi (vocal) & Takma (programming) from Tokyo.
Hypnotic voice, electro-acoustic tracks, arranges are changing rapidly beyond many categories."


Un intro trionfale per il nuovo lavoro del duo giapponese N-qia, composto da Nozomi (vocal) e Takma (programming). Una copia di musicisti avvolta nel mistero: nel web non si trovano loro immagini e le informazioni a riguardo sono estremamente poche, in contrasto invece con la loro recente produzione musicale che è abbondante. Usciti per l'italiana La bèl nel Luglio 2011 con l'intrigante "qia songs", N-qia hanno continuato a collezionare release (quasi sempre molto interessanti) con altre labels tra cui Mimi Records, Pharmacom Records, KUGK Musique ed ora con elementperspective. Il loro sound è molto personale, riconoscibile ad elevate distanze, un'elettronica orchestrale e ricercata dai frequenti cambi strutturali, farcita con le bucolico/esotiche melodie vocali di Nozomi. "highnoon", il primo brano, dimostra abbastanza bene il qia/sound, con stravaganti accostamenti tra pianoforti, violini, suoni da videogame, sottili glitch e bass-drum inscatolate. Strutture senza una logica comune e un modo alternativo di interpretare sonorità dance le si possono trovare in "verb". Ma il clou dello sperimentalismo N-qia arriva con la traccia centrale "sands": suoni che s'incastrano creando dissonanze e smarrimento...a volte ho la sensazione che il duo giapponese abbia dimenticato in play tracce non volute o meglio...mi sembra di attraversare in stato lisergico un luna park nei pressi di Tokyo, dentro ad un rapido e disordinato mix di suoni, ritmi e melodie. Un modo di fare musica estremamente originale, forse da assimilare lentamente. Ad un primo ascolto è molto probabile che si rimanga un po' disorientati ma se si procede si possono cogliere numerose bellezze dell'intelligente creatività di N-qia.

Title: daybreak
Artist: N-qia
Label: elementperspective
Date: April 01, 2012
Style: Electronica, Experimental, Exotic

Tuesday, 10 April 2012

ProleteR - "Curses From Past Times" (Dusted Wax Kingdom 123)

"After the self-release in late 2011, the French producer ProleteR drops his "Curses From Past Times" for Dusted Wax Kingdom with 4 extra bonus tracks. The beat tape features heavy-weight boom bap beats cooked with sprightly chanson samples."

Proveniente da Toulouse (France) e con un passato trascorso a suonare la chitarra in svariate band, ProleteR approda alla produzione e all'hip-hop gradualmente. A quanto pare passa il tempo a estrarre samples dai dischi in vinile, e lo si può sentire da questo suo irresistibile lavoro intitolato "Curses From Past Times". Campioni "rubati" da dischi jazz impolverati e riproposti sotto la nuova veste hip-hop...sicuramente esperimento non nuovo del settore, ma il risultato è estremamente fresco e piacevole. Beat leggiadri e saltellanti, qualche aggiunta di chitarra acustica e keyboards, il sample giusto ed il gioco è fatto. Perfetto per qualche giornata spensierata primaverile. Uscito come self-release nel Novembre 2011, viene ora rilasciato (con l'aggiunta di 4 bonus tracks) da Dusted Wax Kingdom, interessante netlabel bulgara (Varna) specializzata in questo genere di produzioni.

Title: Curses From Past Times
Artist: ProleteR
Style: Abstract hip-hop/Alternative Jazz
Date: March 21, 2012

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ProleteR - April showers by ProleteR
ProleteR - U can get it by ProleteR

Wednesday, 4 April 2012

Ivan Kapec - "The path of love" - (test tube 249)

"The path of love' is an intimate acoustic guitar session, and should be listened to in a peaceful setting, preferably with headphones, in dim light or complete darkness."

Ed ecco qua una netlabel storica: la portoghese test tube, presente sulle scene dal lontano 2004...8 anni e 249 release portati decisamente bene! In questa occasione ci presenta un album estremamente piacevole e di assoluta distensione: "The path of love". L'autore è il chitarrista/compositore croato Ivan Kapec (Zagabria). Con un notevole background alle spalle, tra cui 2 album con la croata Dancing Bear, borse di studio e seminari, collaborazioni per la composizione di colonne sonore ed esibizioni live in molte nazioni europee, Ivan Kapev è inoltre attivo come chitarrista nelle band Capisconne e Triangulizona (scaricate l'ottimo  "Flossy" [tube113] del 2008). "The path of love" contiene tracce composte nel corso degli ultimi due anni, ma durante le sessioni finali in studio, Ivan si accorge che i brani non hanno il giusto appeal e la qualità audio ottimale e così decide di rifare il tutto andando in uno studio a Zagabria ove ri-registra ogni traccia in una singola sessione e senza sovraincisioni: il risultato finale è eccellente. Si può cogliere l'umanità delle piccole sbavature in una riverberazione pressochè perfetta. E' un piacevole cullarsi tra arpeggi che "surfano" nell'aria...ideale l'ascolto in una stanza in penombra, dove è gradevole captare anche le vibrazioni di corde inopportune. Mi abbandono nella title-track, tra tormento e celestialità...sofferenza racchiusa all'interno di un palloncino di un bambino giustamente curioso, che prima trattiene e poi rilascia, osservando e gioendo delle piroette nel limpido cielo...dov'è l'aria? dov'è la sofferenza? Se si trova l'approdo all'esatta permeabilità cognitiva, "The path of love" sa colmare anima e corpo di una beatitudine e un'armonia universali. 

Ivan Kapec
Title: The path of love
Artist: Ivan Kapec
Label: test tube
Style: Acoustic guitar

Monday, 2 April 2012

notuv - "oO0o8o" - (Bunkai-Kei records 027)

"A painstakingly prepared audio bento containing a variety of hearty sounds seasoned with a sleek and progressive modernism. Whether your preferred tastes lie in the sweet layers of ear-tickling clicks, wispy vocal bits and vividly glowing melodies or the spicy crunch of thumps, clunks and other assorted glitchery picked fresh from the IDM patch; you will find more than your fair share of music to eat. So please share." (This music is free)

Buone nuove dalla giapponese Bunkai-Kei, più volte presente su NetMusic Life. Ed in effetti l'etichetta del sol levante sa rappresentare bene l'evolversi di un certo tipo di elettronica "made in Japan". Come in questo piacevole e raffinato "oO0o8o" di notuv. Poche notizie riguardo al musicista giapponese, a parte un profilo su Soundcloud ed un altro su MySpace (naturalmente abbandonato). Un'elettronica morbida e non invadente che si muove spesso su middle-tempo vicini ad una dance agile, come nel bel remix di "humoresque" di Kanabun (altra musicista di casa Bunkai-Kei). Con atterraggi in ambienti più profondi e cupi impregnati di bassi elettronici corpulenti e ruvidi ("Tumbling down", "Nervus"). A volte mi tornano alla mente gli italiani Apes on Tapes dello stupendo "You open" del 2008 targato Homework Records. Fino ad arrivare alla spettacolare "A damp day", contenente un break centrale, esattamente al minuto 1.50, che vale l'intero album. Maestria elettronica, come nella pregevole evoluzione strutturale di "Relation". Nove tracce che non vogliono graffiare ma al limite sedurre e magari fare alzare il sedere dalla sedia accennando qualche movimento simile alla danza.

Title: oO0o8o
Artist: notuv
Style: Electronica/Brokenbeats/Experimental
Date: March 22, 2012



Notuv - A damp day by Notuv