Thursday 31 January 2013

Michelle Cross & Joe Frawley - "Dolls Come To Life" (self released)

"Michelle Cross is a pianist, singer-songwriter, and composer based out of Chicago. Joe Frawley is an experimental ambient composer/ sound collage artist from Connecticut. This is their first collaboration. Dolls have the unintended ability to evoke in us a special brand of melancholy. But dolls don't breath or wake or rise except under the most unnatural and emotional of conditions. Dolls Come To Life, the disturbingly beautiful collaboration between Chicago singer/songwriter Michelle Cross and experimental composer/sound collage artist Joe Frawley, explores in sometimes direct, sometimes abstract fashion this unsettling what-if scenario. Album notes by Thomas McAuley, continued in accompanying PDF booklet."

Ascoltando i propri passi che schiacciano piccole pietre disordinate all'interno di castelli abbandonati al silenzio dell'oscurità. Impercettibili presenze che ci seguono e che improvvisamente ci appoggiano una tiepida mano sulla spalla. Bambole che aprono gli occhi di scatto e che con uno sguardo fulmineo ti ricordano di dimenticare le colline di rifiuti che circondano la tua vita adulta. Pianoforti tristi, giocosi e indifesi tra il vociare di bambini abbandonati nella loro preziosa innocenza. "Depends on the weather, what I do for you"... Quanto tempo dovremo ancora aspettare per una globale consapevolezza che ci ci allontanerà da superflui egoismi? Dolls Come To Life è un piccolo capolavoro, un concept che si adagia su atmosfere classico-sperimentali, introspettivo e profondo. Candide poesie che si posano come farfalle sui tasti di un pianoforte che ad ogni tocco danno vita a meravigliosi fiori sonori.

Artist: Michelle Cross & Joe Frawley
Title: Dolls Come To Life
Label: self released
Style: piano, pop, ambient
Date: January 29, 2013





Wednesday 30 January 2013

Once Kingdom - "Herbs" (self released)

"A collection of sounds and guitars stitched together by the swedish producer & performer Niklas Dahlstrand, also known as Once Kingdom."

Deserti sorvolati al rallentatore e la consapevolezza di aver bevuto l'ultima goccia d'acqua rimanente. Illusioni che si spengono col trascorrere degli anni come un tramonto offuscato da nubi disidratate. Asfalto glitterato improvvisamente invaso da automobili-formiche momentaneamente confuse e disorganizzate. Nessuno risponde. Lunghe attese meravigliate da una ritrovata bellezza regalata dai soffusi riflessi di un'anonima vetrata. "Herbs" evoca immagini desertiche, bocche socchiuse che si dissetano di liquidi salini autoprodotti, fronti incollate a finestre artiche in attesa di un fragile mutamento. Un mondo tagliato a fette alle spalle di rozze ringhiere arrugginite. Once Kingdom (Niklas Dahlstrand) è un musicista svedese che ha la capacità di unire le immagini di distese perennemente ghiacciate a quelle di aride zone desertiche dell'Arizona, senza provocare l'effetto tiepido dato dall'unione di elementi contrastanti.
Disponibile in free download e nell'opzione "name your price" su Bandcamp.

Artist: Once Kingdom (FB)
Title: Herbs
Label: self released
Style: guitars, electronic
Date: January 26, 2013
Other reviews: GoldFlakePaint / Portals / DIY / hillydilly /


Tuesday 29 January 2013

Sixthminor - "Wireframe" (Megaphone Records)

"Sixthminor are an Italian music duo composed of Renato Longobardi and Andrea Gallo, formed in the winter of 2007 in Naples.
Our experimental sound is a mix of various musical influences: post rock / ambient / electronics / glitch / industrial / dubstep / power electronics / noise" (Sixthminor)

"Eser" è esplosiva. La prima traccia di "Wireframe", del duo napoletano Sixthminor, è pura energia. Il primo ascolto l'ho avuto in macchina in una notte deserta come tante, e la prima reazione è stata quella di alzare il volume di quattro, cinque "tacche" e pigiare il piede sull'acceleratore alla ricerca di un non-luogo smarritosi nella desolazione di una buia pianura notturna. Una prepotente batteria che odora fastidiosamente di sudore e che grida al dolore subìto dalla violenza ricevuta incessantemente sulla sua pelle. I frequenti arpeggi chitarristici rimandano direttamente ad ambienti post-rock, ma in "Wireframe" ci sono racchiuse un'enormità di tendenze ben condensate in un sound estremamente personale. Allargo le braccia come uno spaventapasseri umanizzato cercando di raccogliere tutta l'immensità dello spazio circostante. Illusioni cosmiche ben presto disintegrate dalla maledizione terrestre (Frozen). "Wireframe" è un album notturno che illumina particelle di energia nell'oscurità. Lucciole robotizzate educate a perlustrare i resti di un pianeta sovraffollato e in totale confusione (etif). Apocalittico, fantascientifico e a tratti nevrotico e disperato (Last day on heart, hexagone). L'album termina con l'ipnotica e alienante "Outro" che mi lascia in silenzio e con gli occhi chiusi per alcuni minuti. Ok, ora sono pronto per premere repeat.
Disponibile a pagamento su Bandcamp, in versione CD e free nell'opzione Pay with a Tweet.

Sixthminor

Artist: Sixthminor
Title: Wireframe
Label: Megaphone Records
Style: post-rock, electronics
Date: January 27, 2013

Pay with a Tweet (Free Download)




Monday 28 January 2013

Textile Audio – "The Pomegranate Cycle" (Wood & Wire 012)

"The Pomegranate Cycle is the debut album from Textile Audio – a solo project by composer, mezzo soprano and sound engineer Eve Klein. It is a space for wild, romantic experiments in ambient electronica and post-classical forms. The Pomegranate Cycle is woven from song, sound textures and fragmented orchestration – a fragile, ebbing work, part sonic and part myth. The Pomegranate Cycle uses poetry and abstract language to convey a felt sense of narrative. It traces opera and the ghosts of women whose lives have been touched by violence. Elements of the Persephone story are strewn through symphonic timbres and ruptured with grain and glitch. A girl collecting flowers is stolen, transfigured, a mother seeks her lost child, and wreaks vengeance..."(read more from Wood & Wire)

L'australiana Wood & Wire continua a sorprendermi ad ogni nuova uscita. Soprattutto con la naturalezza con cui spazia tra i generi mantenendo un livello qualitativo molto alto. Dalle trasgressioni di kučka alle raffinate song elettro-acustiche di Setec fino a questo album di Textile Audio. "The Pomegranate Cycle" è un album coraggioso e impegnativo che si trova nel mezzo di un magico incrocio tra opera, musica classica e sperimentazione elettro/ambientale/rumoristica. Non basta sicuramente un ascolto distratto per apprezzare appieno le innumerevoli sfumature delle sedici tracce qui presenti.  Eve Klein è un mezzo soprano professionista con alle spalle numerosi spettacoli che in questa sua veste sperimentale ha il gran dono di unire un passato classico ad un futuro frastornato da rumori di ogni genere (Burning, Ripping). "The Pomegranate Cycle" è un album diviso in tre atti ed è stato presentato inizialmente sul palco del Brisbane Festival 2010 come un opera per laptop, mezzo soprano e ballerina, mentre attualmente viene eseguito con la Sydney’s Opera Prometheus. Un album profondo e atemporale, che richiede un ascolto attento ma che in cambio sa donare sensazioni intense.


Textile Audio (Eve Klein)



Artist: Textile Audio
Title: The Pomegranate Cycle
Label: Wood & Wire
Style: opera, classical
Date: January 26, 2013











Sunday 27 January 2013

Various Artists - "Ala Social Net 2012 - Netlabel Live Session" (Acustronica/Alchemistica/Ozky e-sound/Parafonica)

"Starting from an idea of Adriano Bossola and Giampaolo Campus and thanks to the Skywine Showroom support, there was a meeting in Ala (TN) on 12th October 2012 among some Italian netlabels. The aim of this event was to estabilish an active collaboration among the participants. This to get a wider spread of the Creative Commons Music in Italy and to create events with musicians belonging to this area. During the two days meeting, the musicians coming from the invited netlabels performed first their own live music and then they joined together in a final improvisation session. From this last event it came out the idea to start a first collaboration project and, so, to publish this session on the web as a free download. On this occasion four of the following netlabels playing in Ala decided then to join the release publishing it simultaneously on the web." 

Ho avuto modo di partecipare a questo interessante incontro tra musicisti, blogger e curatori di netlabels svoltosi ad Ala (TN) nell'Ottobre 2012. Un incontro suddiviso in due parti, una musicale (di cui questa release ne è la documentazione) ed una dedicata ad una discussione su cui costruire le basi per una futura collaborazione tra le varie realtà dedite alla Creative Commons Music presenti nel territorio italiano. Sono sette le netlabels che hanno partecipato all'incontro (Acustronica, Alchemistica, Galaverna, La bèl, Laverna, Ozky e-sound, Parafonica) una piccola ma non indifferente percentuale rispetto al centinaio di netlabels censite in Italia. Questa release è il risultato dell'improvvisazione avvenuta tra le mura di Palazzo Azzolini tra sei musicisti (Cesare Discepoli, Enrico Coniglio, Giampaolo Campus, Massimo Croce, Massimo Discepoli, Sergio Camedda) accompagnati dalle suggestive immagini di Francesca Coniglio. Poco più di 19 minuti di ambient raffinata e a volte tenebrosa, farcita di rumorismi persuasivi che, soprattutto nella rappresentazione live da me seguita, hanno saputo affascinarmi ed incantarmi. Ora bisognerà vedere  se gli intenti e le ambizioni dei vari partecipanti sapranno tramutarsi in un vero movimento capace di uscire dal proprio habitat naturale (internet) trasformandosi in una vera rete territoriale disposta a promuovere i propri artisti tramite eventi e concerti.



Giampaolo Campus, Sergio Camedda


Artist: Various
Title: Ala Social Net 2012 Netlabel Live Session
Label: Acustronica/Alchemistica/Ozky e-sound/Parafonica
Style: ambient,impro
Date: January 22, 2013




Saturday 26 January 2013

Juno Day - "Chauvet" (self released)

Juno Day was born on a winding, naranja-filled street in Seville, Spain. The date was May 1, 2007. It was a Tuesday. Chris and Zac were walking back from the centro, en route to Ana's apartment on Calle Enladrillada. They reminisced about Antonio, The Cranberries, and their nascent dream of making music together. That's when the Universe spoke, and Chris wrote it down in a Five Star notebook.
Zac Halbrook - piano, keyboards, vocals 

Tom Hughes - bass
Mike Mahoney - drums, percussion
Chris McKenna - guitars, vocals 
All songs written by Zac Halbrook and Chris McKenna; arranged by Juno Day. 

Ed ecco un altro gran bell'album proveniente dagli States (Philadelphia) e disponibile nella funzione "name your price" dalle oramai incontrastate pagine di Bandcamp. Juno Day propongono un sano e robusto indie-rock caratterizzato da brillanti armonizzazioni vocali e sviluppato su ritmiche incalzanti (Monorall, Legos), spesso inframmezzate da frequenti stacchi che donano una spumeggiante vitalità ai brani più vivaci.  In alcuni piccoli frammenti si respira anche aria sudamericana (Dogwalker, Chasing two rabbits) inumidita da una lieve pioggia di sfumature progressive, visti i ricorrenti cambi d'atmosfera. Sarà il suono del piano elettrico o l'andamento di alcune tracce, ma gli Steely Dan mi tornano piacevolmente in mente ad ogni ascolto. Non mancano momenti di crescente tensione come nell'incantevole "Give", a parer mio uno degli episodi più emozionanti dell'album. "Chauvet" contiene 13 tracce variegate, ben suonate e con la pregiata qualità di tenere la noia a parecchi chilometri di distanza.


Juno Day


Artist: Juno Day (FB)
Title: Chauvet
Label: self released
Style: indie-rock
Date: January 21, 2013






Friday 25 January 2013

Hotel Cinema - "Hotel Cinema" (self released)

All Songs Written, Produced & Recorded by Hotel Cinema 
Mixed By Steve Bone
Mastered by John McCaig at Panic Studios. Seattle,WA

Hotel Cinema is Mark Hadley & Keeley Bumford

Featuring:
Ricky Bakken - Bass
Kiel Feher - Drums
Georgia, Estlin, Piper & Aiden - Children's Choir on "Rabbit Hole"
Album Art by Camille Verhaeghe
Design by Alex Wright




Mi sarebbero bastati anche i soli due brani di apertura di questo album  a farmi gioire di questa musica e di questa band californiana. "Rabbit Hole", la prima traccia, è un tenero capolavoro pop, curato nei minimi dettagli, con frequenti stop e cambi di dinamiche e intensità, appoggiato su una base ritmica precisa e indiscutibile. La voce carezzevole di Keeley Bumford  crea ricami di alta sartoria che, accompagnata dai cori fanciulleschi di Georgia, Estlin, Piper e Aiden, sanno donare un'atmosfera esclusiva al brano. "Hauting" fa sbocciare fiori immaginari dai pavimenti in graniglia di questa casa. Sorprendenti rallentamenti di tempo nel finale chiudono il cerchio di una perfezione sbalorditiva, sia a livello esecutivo che compositivo. Un inchino ai musicisti che hanno partecipato alla realizzazione di questo album. Gli Hotel Cinema costruiscono un pop impeccabile che affonda le sue gambe nella falsa morbidezza delle nuvole immaginate dai bambini. Sei tracce spumeggianti che sono un prezioso invito alla primavera che ha appena iniziato il suo viaggio da un luogo molto lontano.


Artist: Hotel Cinema (FB)
Title: Hotel Cinema
Label: self released
Style: indie,folk,pop
Date: January 22, 2013



Wednesday 23 January 2013

Misay Day - "Below the Green" (self released)

"We live in a world with so much stimulation, that its nice to pull back and sit in simplicity. This three piece welcomes you to a place of listening with Kate on the Ukulele and Harmonica and Voice, Michael on the Saw and Guitar, and Anthony on percussion. Misay Day blends traditional folk sounds, world music influences (India and South America), and some of that special Austin, Texas magic to deliver a new breed of surreal folklore."

Ebbene si, la semplicità descritta nella breve presentazione di Misay Day trovata nella loro pagina Facebook  è per me una piacevole medicina ricostituente. Sin dal primo brano, il meraviglioso "Southside", due semplici accordi, una registrazione discreta ma immerso in un calore e un'umanità immensi. Pochi elementi, un ukulele, una chitarra, una ritmica simpaticamente zoppicante e la voce intensa e passionale di Kate Robberson. Sarei disposto a spegnere qualsiasi dispositivo elettronico per alcuni giorni e sedermi accanto a Misay Day e godere della loro candida genuinità. Si, folk, Texas, lo-fi e preziose imprecisioni...una rinfrescante doccia che ripulisce da milioni di megabyte di elettronica fredda e impersonale. Folk sbilenco, hippy-folk, camicie portate fuori dai pantaloni, barbe incolte e capelli lunghi e disordinati. Profumi seventies che risalgono le narici donandomi gioia e stupore. Misay Day hanno una stanza segreta piena di strumenti usati e improvvisati con cui colorare le loro imperfette e malinconiche composizioni di tinte speciali. Amore a prima vista.



Misay Day



Artist: Misay Day (FB)
Title: Below the Green
Label: self released
Style: acoustic, folk
Date: January 07, 2013
Misay Day on Free Music Archive






Monday 21 January 2013

Old Splendifolia -"Utterly Heartbreaking" (La bèl 017)

During live sessions in the summer house, the woods of Brandenburg and the homes of friendly musicians delicate pieces evolved, capturing random environmental noises and exceptional interaction of the artists. The chamber music-ish pieces flow moment to moment painting scenes with tones. “The Song Poems seek their fortune through poetic views of the world, leap to the Earth’s perishable inhabitants’ defense, for whom the consistent rational explanations for a world so compelling in its richness, in its confusion, in its complexities impregnable from comprehension give little satisfaction. So, let’s cast light on the many small details, sense-nourishing observations, confusion, the fear that tears me, which overwhelmed you as well, and on the comfort that She granted you, so you now could come to my aid. Enter with the ears and not only with the latter, into the micro-extracts from rich litera- and orature, elocuted by the inner desire to keep the amazement and the breath of life, to light the inner warmth, which beards the global one, with filigree vehemence. Yes.” (Old Splendifolia)

Una presenza penetrante, con minuscole particelle di voce vaganti nell’aria, accompagnate per mano dai suoni-rumori provocati dalle dita vibranti del signor Blumm. Onde acustiche impregnate di un calore primordiale. C’è una montagna di sentimento e spiritualitá dentro ad "Utterly Heartbreaking", piccolo capolavoro di inizio anno firmato Jana Plewa e F.S.Blumm. Ad un primo ascolto ci si potrebbe soffermare sulla parola folk, ma dopo altri ispirati repeat ci si rende conto che  "Utterly Heartbreaking" va oltre il folk, possedendo minuscoli particolari e raffinatezze che lo spingono più in alto, in zone incontaminate e incondizionabili. A volte mi verrebbe da appoggiare la testa sulla spalla di Blumm e consolarmi così...Un album che si deve ascoltare in intimitá e in silenzio, immaginando il movimento dei battenti sui vibrafoni o rallentando il movimento della vibrazione delle corde della chitarra in un’immaginaria moviola. La voce di Jana è una presenza avvolgente, un’amica sconosciuta che mi tiene per mano. Un titolo che rappresenta alla perfezione il contenuto. Disponibile in free download nella versione EP e a pagamento nella versione completa nella Bandcamp page di La bèl o in formato handmade limited CD edition.

Old Splendifolia (F.S.Blumm & Jana Plewa)


Artist: Old Splendifolia
Title: Utterly Heartbreaking
Label: La bèl
Style: folk, acoustic
Date: January 19, 2013







Saturday 19 January 2013

Broke For Free - "Gold Can Stay" (self released)

"It’s hard to describe succinctly what’s going on in this track, I can just simply say that the harmonious guitar lines, the atmospherics, and the pulsating beat all just work incredibly well together. Honestly one of the best things to wake up to in the morning is a little bit of Broke For Free." (Indie Shuffle Music Blog)

Il suono di "Gold Can Stay" di Broke For Free (Tom Cascino, San Francisco) si muove morbido e felpato tra le mura dai colori vivaci di questa casa infreddolita dalla stagione invernale. Un suono nitido, senza sbavature, caratterizzato dalle preziose chitarre offerte da Mark Edwards che mi riportano ad un power-pop eighties più volte sottovalutato. L’insieme appoggia su ritmiche slow e corpose, dominate da bass drum che pizzicano lo stomaco. Un EP semplice e positivo che dona un lieve e vaporoso buon umore, fondamentale di questi tempi, quando sembra di assistere ad una lenta ed inesorabile disintegrazione del nostro futuro. Hold on!

Broke For Free (Tom Cascino)



Artist: Broke For Free (FB)
Title: GoldCan Stay
Label: self released
Style: electronic, glitch-hop
Date: December 04, 2012




Thursday 17 January 2013

dead mellotron - "(is it)" (self released)

Trascorro giorni in uno stato di sottile ira rivolta alla musica che cerco e incontro nel web, in particolar modo su quella proposta dalle netlabels, che dovrebbero assumere le sembianze di fari posizionati su filtri, assumendosi la responsabilità di gestire la qualità di ciò che di nuovo viene proposto nel mondo, ma purtroppo non è così, e mi ritrovo sempre più frequentemente a scoprire nuova buona musica al di fuori dei loro confini. È il caso di Dead Mellotron, che spiccano sulla vetta di tonnellate di shoegaze anonima che anima le pagine di Bandcamp. Band di Baltimora con 2 album self released alle spalle e un vinile con Sonic Cathedral nel 2012. Ci sono profumi provenienti dalla decade 80/90 e un bel sound etereo che mi cattura ascolto dopo ascolto nel mio attuale umore iper-selettivo. Spiego le ali tra chitarre in lontananza, middle-tempo trascinanti e filtri onirici che trascinano in un leggero e morbido volo. Quando pensiamo di essere nel nostro peggio è quando stiamo dando il meglio di noi...faith.
Interessante articolo più intervista su 405.

dead mellotron



Artist: dead mellotron
Title: (is it)
Label: self released
Style: dream-pop, shoegaze, newoasis,
Date: 01 January, 2013






Friday 11 January 2013

Gluid - "The Metamorphosis EP" (esc.rec. 033)

"Initially this music was commissioned by theatre company Noortje Licht as a soundtrack for 'De Gedaanteverwisseling' (The Metamorphosis), based on the book by Franz Kafka. The show/installation (2010) was a seamless combination of acting, extremely inventive video projections by Douwe Dijkstra and music by Bram van den Oever (Gluid). Quite exceptional for such a small theatre company. After some minor alterations, this soundtrack now became a breathtaking stand-alone Gluid release. And just like the world famous psychological thriller by Kafka, it haunts you with hallucinatory beauty."



Carovane che proseguono il loro percorso all’interno di menti sedute ai bordi di un precipizio. Ossessioni racchiuse in una camera d’aria sgonfia. Tutto può ancora succedere in questo lento divenire stratificato. Rimbalzi ristretti dominano il pensiero prigioniero e indifeso dinnanzi alla sua schiavitù compiacente. Faticose marce, schiene dolorose e Renè Aubry che invade la scena sorridente. Sogni in 3/4 dissolti in evoluzioni piramidali. La musica di Gluid cattura con il suo incedere felpato e tenebroso e permette di fare passeggiate tra le vie più oscure della mente. Un'elettronica che si adagia tra morbidezze ambient e rigidità classiche. Questa musica inizialmente è stata la colonna sonora per una rappresentazione teatrale della Metamorfosi di Kafka. Ora, dopo qualche modifica e grazie al supporto dell'olandese esc.rec. questa musica diventa accessibile in forma gratuita. Thanks.




Gluid (Bram van den Oever)


Artist: Gluid
Title: TheMetamorphosis EP
Label: esc.rec.
Style: soundtrack, electronic, classic
Date: January 03, 2013
Source: F.M.A.








Sunday 6 January 2013

F​.​S​.​Blumm - "Food" (self released)

"F.S.BLUMM took a break from himself: no solo-release within 5 years (*). A break from his musical habits: consuming quasi nothing but female-hip-hop and rootsy-dub. No pling, no plong, no guitar-picking. Now he slowly returns, warming up his fingers with a little collection of instrumentals. Solo jam-sessions to the recording-machine. This is not the succession of F.S.BLUMMs "Summer Kling". One might miss those typically condensed compositions, those musical thoughts compressed in a nutshell. 
This is a special inbetweenie! A little snack, some eardrum refreshment! ..and isn't there indeed a little hip-hop-flavour left? Can't one still imagine a female rapper on top of "FRÜH" or "KLEI"? Please enjoy this convenient collection of recordings while you're waiting for Blumm's little big next album: "F.S.BLUMM- The King Of Pling"

Non è nelle mie abitudini parlare di album in vendita su Bandcamp, ma un paio di volte all'anno mi concedo questo diversivo. E poi sto parlando di Frank Schültge Blumm, uno dei miei artisti preferiti, con una ricca discografia alle spalle (Morr, Plop) e numerose collaborazioni con ottimi musicisti provenienti da più parti del mondo (Nils Frahm, David Grubbs, Anne Laplantine, Lucrecia Dalt...). "Food" è un piccolo gioiello elettroacustico, dove le raffinate chitarre di Frank sono accompagnate spesso da ritmiche hip-hop ben dosate, mai invadenti e che sanno donare una piacevole freschezza all'intero album. Instrumental/soul/hip-hop, se proprio devo catalogare. Si, perchè la chitarra di Blumm è soul, è anima fluttuante che si espande nell'atmosfera. Ed apprezzo anche la sua accentuata attenzione alle ritmiche, sempre ricercate e farcite di piccoli particolari che le rendono uniche. Quel sapore minimal-malinconico orientato però verso una positività che vede nell'intelligenza e nel sentimento la risoluzione ai nostri problemi quotidiani. Excellent work.

Frank Schültge Blumm


Artist: F​.​S​.​Blumm
Title: Food
Label: self released
Style: acoustic, folk, hip-hop
Date: January 01, 2013





Friday 4 January 2013

Jaspertine - "The New Dahlia Returns to Shyness" (self released)

"Well, the short story... it's an instrumental album book-ended by two vocal tracks, with a greater emphasis on guitars and improvisation than my usual mess of processed sound. The longer story is where things get a little messy. Without getting too much into private matters, my anxiety and related concerns had been ignored and allowed to build up for such a length of time that it was necessary to start taking SSRIs, at least to bring things back down to normal, and see where we go from there. Two interesting things happened. One, I began to look back on where I'd been a few years ago, and realized the degree to which I'd flip-flopped my attitudes on math, science, philosophy, art and so on. Truly, I'd become the other half. The other thing that happened was that, within a week of going on medication, I'd started writing songs again. The songs on this record were inspired by my attempts to find a balance between the new me and the old me. The scientist and the artist. The brain and the heart. The Yin and the Yang. etc. The sound of the record, meanwhile, was influenced by a significant downgrade in my digital audio workstation, which meant I couldn't just pile on a hundred different sounds, nor a circus of effects. Every layer of sound had to be carefully considered. No room for waste. The result is something that I hope is pleasing to the ear. "(JV "Jave" Despres )

Non è stato un innamoramento a prima vista, ma alcuni inavvertibili particolari mi hanno spinto ad ascoltare più volte questo "The New Dahlia Returns to Shyness" di Jaspertine portandomi ad un coscienzioso apprezzamento. Sará la chitarra acustica, che su di me ha sempre un fascino riservato, o il calibrato equilibrio diviso con un'elettronica che rimane timidamente sull'uscio di casa. Atteggiamenti crepuscolari di fronte a deserti lievemente ventilati. La strada che porta al mare è sempre la benvenuta. Le prime insegne nel bel mezzo di un mezzogiorno afosamente assolato. Contorni delicatamente sfumati da reverse intestarditi. Bambole di porcellana salutano, alzando delicatamente la lunga gonna, da vetrine additate di giocattoli antichi. Chi ci ha portato qui? Il tempo visto da una distanza adeguata provoca un male minore. Inciampo su "Crash Together" e affondo in un vasto lago di surrealtá dove è amabile lasciarsi trasportare dagli interventi elettronici. «The result is something that I hope is pleasing to the ear.» Certamente Jaspertine, da parte mia nessun dubbio sul piacere avuto dall’ascolto di «The New Dahlia Returns to Shyness».

Jaspertine (JV "Jave" Despres)




Artist: Jaspertine
Title: TheNew Dahlia Returns to Shyness
Label: self released
Style: guitar, folk, ambient
Date: December 30, 2012




Wednesday 2 January 2013

A Magnifique Bande dos Homes sen Medo - "A Magnifique Bande dos Homes sen Medo" (self released)

Scopro questo stupendo album grazie ad una segnalazione di @diffuser.net, ottimo sito francese che si occupa quasi esclusivamente di Creative Commons Music e che mensilmente pubblica un podcast dedicato agli album più interessanti rilasciati dalle innumerevoli netlabels mondiali. A Magnifique Bande dos Homes sen Medo è una spumeggiante e divertente orchestra di strada spagnola di nove elementi, che reinterpreta classici contemporanei con buona tecnica e una dose di energia coinvolgente. Su YouTube si trovano divertenti video di esibizioni improvvisate in strade, piazze e...mercati del pesce. Tra i brani segnalo "Z.U.M.O", in cui i movimenti del mio corpo si sciolgono  su ritmiche funk-soul, dettate da sincopi chitarristiche e fiati al'unisono irresistibili. Mentre con "Zappagnifique" viene riproposto ottimamente lo Zappa del periodo big band di fine 80/primi 90, uno dei miei preferiti. "A Magnifique Bande dos Homes sen Medo" contiene 5 tracce piene di grinta e passione soul e quando dopo circa 20 minuti la musica si conclude con "Companheir@" (l'unico brano cantato) rimango leggermente deluso. Come? Già finito? Un'ottima colonna sonora per vivere i primi giorni del 2013 con energia e positività.



A Magnifique Bande dos Homes sen Medo



Artist: A Magnifique Bande dos Homes sen Medo
Title: A Magnifique Bande dos Homes sen Medo
Label: self released
Style: jazz, fanfares, cover
Date: November 05, 2012
@diffuser.net review