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Saturday, 28 March 2015

nobutaka daigo - ある一日。(otoginomori 006)

御伽の森レーベル主宰の文月だいごの小作品集。今までコンピなどで公開していた3曲をミックスし直し、描き下ろし2曲を追加した5曲入り。作者コメント : この作品は、自分にとって、とりとめのない日記のようなものである。日々訪れては去っていく時間や日常の風景を切り取って、忘れないように書き留めた。誰に見せるでもない雑記である。今 日 も 、 明 日 も 、 明 後 日 も 、 毎 日 続 く 、 「 あ る 一 日 。 」(Words from release page)

Ecco qua. Cinque brani che potrebbero collocarsi tranquillamente nei cataloghi Totokoko o La bèl. Invece a proporre ある一日。di nobutaka daigo è l'emergente otoginomori, label giapponese che sta conquistando le mie simpatie. Il suono si appoggia su quell'innocenza e semplicità elettro-acustica che sa far vibrare le corde della mia anima, se fosse un pianoforte. I primi due brani scorrono, leggeri, caratterizzati da un timido drumming elettronico che sorregge arpeggi di chitarra acustica accarezzati dalle classiche sonorità degli idiofoni che caratterizzano molta della musica elettro-acustica giapponese. Ma è sulla terza traccia, "ǃÇÒǴdžÇfl", che l'insieme inizia a fluire, nella disorganizzazione ritmica che mi conquista, fino all'incedere melodico d'archi, finto o vero che sia, ma così carezzevole, uscito da qualche scena piovosa di un film di qualche decennio fa. L'autentica bellezza della semplicità che i giapponesi molte volte sanno cogliere, senza cadere nelle mielosità che frequentemente caratterizzano certe produzioni occidentali. O le singolari stonature della prima parte di "kitan", cha invece sa poi aprirsi e volare leggera su verdi orizzonti incontaminati. Così, semplice, timido, forse innocuo, come può essere il destino di una vita qualunque.


Artist: nobutaka daigo (SC)
Title: ある一日
Label: otoginomori
Style: acoustic, electronic, instrumental
Date: March 21, 2015


Wednesday, 25 March 2015

usual name - "Big Board Shake Dance" (Coreco Records 024)

Dentro a questo album del folle duo giapponese usual name c'è il possibile e l'impossibile. L'apertura mi trascina subito a mondi esplorati da Mr.Bungle,  John Zorn et similia. Free jazz, schizofrenie ritmiche, stacchi e brusche riprese. Ma è solo l'inizio perché all'interno di "Big Board Shake Dance" c'è veramente di tutto.  Dal noise all'improvvisazione, dal rock all'elettronica sperimentale.  Dialoghi surreali e nevrotici tra batteria, basso e voce (resi ancora più surreali dalla mia incomprensione della lingua giapponese). Adoro il drumming e il suono della batteria di Nakamura Syuto. Giungono persino , tra le innumerevoli citazioni, volute o non volute, profumi zeppeliniani (queer love song). Si tocca anche il trascendentale,  come nella scura e magmatica "cloud", a mio parere uno degli episodi più toccanti dell'album. Stropicciamenti elettro-ritmici sorridenti (I'm fucking dying) lasciano spazio a "brutal attack", 4 minuti di tribal-solo di batteria selvaggio e scatenato. Adorabile. Improvvisazioni semi - ubriache da cameretta,  suonando qualsiasi cosa capiti x le mani. C'è un fondo di divertimento all'interno di "Big Board Shake Dance", provocato probabilmente dalla voglia di osare, di liberare energia e fantasia, fregandosene di ogni cosa, come in "Fuck your opinion", dove il titolo dice già tutto. Questo è il tipo di sperimentazione che mi piace. Energica, giocosa, irriverente e con la capacità di non prendersi troppo sul serio. Era da parecchio tempo che non mi capitava di ascoltare qualcosa di simile. Dopo l'ascolto di queste 15 tracce rimango frastornato ed estasiato. "Big Board Shake Dance" è un folle mercato della fantasia.

Artist: usual name
Title: Big Board Shake Dance
Label: Coreco Records
Style: alternative, impro, radical
Date: March 10, 2015


Sunday, 22 March 2015

Nic Bommarito - "A Quiet Age" (blocsonic 045)

 "A Quiet Age is a collection of eight gorgeous tracks that builds on and refines the Bommarito sound that fans have come to know and love." (Words from release page)

Strati su strati. Sovrapposizioni senza confini. Giochi di loop che sono incantesimi per l'udito. Un cuoco di alta cucina musicale che sa  dosare con estrema precisione ingredienti acustici ed  elettronici. Otto brani che scivolano, che si mescolano all'aria che si sta respirando. Piccoli tasselli aggiunti accuratamente  uno dopo l'altro fino a formare un'immagine,  un'emozione, un sentimento. O forse un luogo in cui non si è mai stati e che solo la musica può fare immaginare. Non c'è innovazione in queste tracce, ma una sincera e costante bellezza che si mantiene viva durante l'ascolto di tutto l'album. Un'attenta cura dei particolari per ogni suono che entra e che esce, molte volte con timidezza e senza grandi presentazioni. C'è spazio per cullarsi su delicate onde ambientali e farsi accarezzare da semplici arpeggi di chitarra mentre gioiose note di glockenspiel danzano tra i neonati fiori di un prato primaverile. I brani di "A Quiet Age" superano tutti i 5 minuti,  particolare che subito mi preoccupa lievemente,  eppure, nonostante tutto,  in questi spazi di tempo Nic Bommarito riesce a vuotare,  riempire, trasformare, filtrare,  mantenendo lontano il pericolo della noia. Ed inoltre riesce a mantenere un'omogeneità sonora invidiabile che dona all'album una personalità ben definita, elemento di non poco conto. Si sente che tutto poggia su ciclicità sequenziali ed è forse questo uno dei particolari che lasciano all'album un profumo vagamente retrò. Gli 11 minuti abbondanti di Apace non sono troppi perchè il viaggio che li accompagna è decisamente meritevole. "A quiet age" è instrumental-post-pop di prima classe con il biglietto gratuito.


Artist: Nic Bommarito
Title: A Quiet Age
Label: blocsonic
Style: instrumental-post-pop
Date: March 10, 2015


Saturday, 14 March 2015

Koji Maruyama - "isos" (totokoko 049)

"this album's main sound are piano.
please listen." (Totokoko)

Inconfondibile impronta totokoko. Come di consueto. Label che è capace di raccogliere nel suo catalogo le migliori sonorità acustiche provenienti dal Sol Levante. In questo caso il protagonista è Koji Maruyama, pianista giapponese e autore di una musica che si espande tra lievi dolcezze minimaliste e pompose impennate classicheggianti. Brevi valzer che sembrano uscire dalle ampie finestre di ville secolari. Concertini privati per ospiti speciali. Ma c'è anche tensione. Navi che lottano disperatamente le onde aggressive di mari in tempesta per poi ritrovarsi, dopo una notte inquieta, arenate in una spiaggia di finissima sabbia. Ci sono ispirati momenti di introspezione positiva, come nella superba "Land/welter", piccola perla di piano e reverse dispersi in crepuscolari anfratti dell'anima. Sali e scendi delicati, leggere escursioni sulle ali di un vento primaverile. Koji Maruyama abbonda di sensibilità musicale regalandomi venti minuti di assoluto piacere e una confezione di pace interiore da conservare per i giorni futuri.

Artist: Koji Maruyama (FB)
Title: isos
Label: totokoko
Style: piano, classical
Date: February 28, 2015


Sunday, 8 March 2015

Microwolf – "You Better Go Now" (esc.rec.47)


"You Better Go Now was written, recorded and mixed at Microwolf’s home over a period of five years, using an acoustic guitar, a Casio keyboard, a banjitar, a snare drum, maracas, pots and pans, a Juno synthesizer and numerous other sounds and instruments, all processed through uninformed misuse of Logic Pro. The album was conceived during some rather intense years, in which, like the protagonist in Hangman, Microwolf was looking for people, places and things that would rescue him – eventually learning that he should have been looking for something else entirely. He likes to think all the songs in the album reflect on this theme one way or another." (Words from release page)

Cinque anni. Ne è sicuramente valsa la pena. Perchè "You Better Go Now", album scritto dall'olandese Benjamin van Vliet, alias Microwolf, è ricco, profondo, intenso. Un orgasmo di creatività acustica miscelata con estrema sensibilità ad elementi elettronici minimali. L'Africa è la prima immagine che mi compare davanti agli occhi. A partire dalle ritmiche, a cui susseguono i cori e la strumentazione adoperata. "The Microphones", prima traccia dell'album, può fare da guida a tutto quello che succederà durante il bel viaggio che accompagna l'ascolto di "You Better Go Now". Intrecci sonori che si mescolano creando colori che profumano di umanità intelligente e positiva. Beat elettronici che si rigirano tra le lenzuola che odorano del perfetto intreccio di due corpi che si amano. Sospensioni nel vuoto che si colmano delicatamente. L'imperfezione ritmica, giocosa e ricercata, mi fa innamorare di questo, a mio parere, concept album datato 2015. Un album che come inizia finisce. Un movimento acquatico. Un cerchio. Un loop. Tutto ritorna alla sua origine e si trasforma ad ogni nuovo ciclo. Un album che potrebbe trovarsi a proprio agio nel catalogo della Real World di Peter Gabriel. Invece è qui. esc.rec. Olanda. Label, o netlabel, oramai il confine si è dilatato. Chi non si arrende sopravvive, o probabilmente nel futuro vivrà, visto la qualità della musica proposta. (Non è free download. Raramente mi permetto queste divagazioni. Ma 5€ per un album simile sono pochi. Con 5€ mi compro 2 gelati in Italia. In questo album c'è arte  raccolta in cinque anni di lavoro.) Messaggio per esc.rec. Apprezzo il tuo slogan: "Buy music. Support the creative. Feel good."


Artist: Microwolf
Title: You Better Go Now
Label: esc.rec.
Style: singer-songwriter, folk, acoustic, guitar, ethnic
Date: February 24, 2015