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Monday, 27 December 2010

[51bts#030-WM114] Happy Elf - "Beach Street"

Ecco qua l'EP che nel giorno di Santo Stefano è stato il più gettonato nel mio piccolo Juke-Box cerebrale:"Beach Street" di Happy Elf, presentato addirittura da due netlabel in momentaneo gemellaggio, l'italiana e parecchio valida 51beats (da me conosciuta soprattutto per aver rilasciato quel piccolo capolavoro minimal elettro-acustico intitolato "The winter season" di Errnois) e dall'olandese WMrecordings (oramai attiva da più di 6 anni). "Beach Street" sembra essere stato catapultato ai giorni nostri con una rudimentale macchina del tempo costruita negli anni 80. Sonorità synth-pop a me care, drum machine, vocoder e synth analogici, il tutto suonato in modo semplice e quasi innocente da quell'artista stravagante che si fa chiamare Happy Elf (vero nome Jeroen Elfferich, da Delft, Olanda), attivo sin dal 1999 e con alle spalle una decina di album. Si dice che ha iniziato a fare musica una trentina di anni fa, componendo quasi una canzone alla settimana con i suoi amati synth e drumcomputers. "Thinking About You" non mi si stacca dal cervello sin dal primo ascolto, con quella vocina che sembra uscita dal coro di "La Double Vie de Véronique" di Kieslowski. Malinconia grigio-azzurra da primi anni 80. Cassa, rullante e basso in 4 con hi-hat in levare per "Roberto"(con simpatico home-video allegato)...e qui le gambe iniziano a chiedere di essere messe in movimento...quando la discomusic si trasformò in dancemusic. Un po' Royksopp, un po' Italian Dance 80...Happy Elf ha un modo di comporre semplice ma non banale, coinvolgente e malinconico...basta ascoltare la struggente "Juno Six Sex", ombre nere su pallide guance rilasciate da due linee tracciate sotto agli occhi eccessivamente inumiditi. O la malinconica melodia su base elettro-latin di "My face"( con simpatico home-video allegato). Sei brani per circa 25 minuti di musica, dove la semplicità domina sopra ad ogni altra cosa con una  disinvoltura disarmante. Forse il mondo dovrebbe essere così. Puro piacere all'ascolto.

Thinking about you
Juno Six Sex
My Face

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Saturday, 25 December 2010

[Poprebop 005] F.S.Blumm / Bradien: Up Up Treasures / Trim [split cassette]

E' la notte di Natale e spero che il nostro caro Babbo non mi sorprenda qua davanti a questo monitor a scrivere dell'ennesima nuova e seducente release altrimenti quest'anno posso dire addio ai regali, nonostante il mio ammirevole comportamento. Questa volta approdo in Spagna, specificatamente a Barcellona, dove risiede Poprebop Records, etichetta attiva dal 2007. Questa release è uscita inizialmente in formato cassetta avendo come lato A "Up Up Treasures" del musicista e compositore F.S.Blumm e come lato B "Trim" dei Bradien e solo da Dicembre scaricabile gratuitamente su Free Music ArchiveFrank Schültge Blumm (Brema) è sicuramente conosciuto tra i i fruitori di musica di etichette indipendenti. Ha collaborato tra l'altro con Morr Music e TomLab ed ha realizzato innumerevoli progetti con artisti di tutto il mondo. In questo "Up Up Treasures" ci delizia le orecchie con una composizione lunga 21 minuti abbondanti che saltella da un ambientazione all'altra con un'indifferenza impressionante. A quanto pare Blumm stava facendo pulizia tra i suoi vecchi nastri e mini cd e ha ritrovato queste registrazioni effettuate in furgoni,tende,alberghi,cucine,negozi di giocattoli...dove si possono ascoltare un venditore di patate dolci a Kyoto, i clacson di New-Delhi o un dynamophone del Museo della Tecnologia di Berlino. Il tutto intermezzato da piccole parti di chitarra. Da ammirare la capacità di unire i vari frammenti sonori con gusto e stile creando così una composizione omogenea e singolare. I Bradien (Balbini, Dave Harris e Matias Rossi) sono invece una band strumentale spagnola (Barcellona) attiva dal 2007 e che in questo "Trim" riorganizza e rielabora alcuni brani tralasciati dalla loro precedente uscita con spa.RK intitolata "Linden". Il risultato sono 6 composizioni dalle ritmiche latin elettro-intelligenti spruzzate da lievi melodie soffuse. Anche qui non mancano rumori casalinghi, voci fuori campo, far-west spagnolo nella notte di un club. Due realtà contemporanee di grande valore che distribuiscono la loro opera gratuitamente. Approfittatene.






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Thursday, 23 December 2010

[mam146] - Oscar de la Fuente and Rachel Bosch - "Paper Moons"

Si torna a parlare di Mine,all Mine Records con questa nuova ed ottima release firmata Oscar de la Fuente e Rachel Bosch intitolata "Paper Moons".
Di Oscar si sa che è membro della band Madrilena dei fiRa fEM mentre della cantante Rachel sappiamo che proviene da Minneapolis e risiede a Madrid. "Paper Moons", il brano d'apertura dell'EP, mi conquista già dal primo ascolto, dove un suono elettronico seduto sulla stessa nota gioca ritmicamente con il resto del brano, i  cui protagonisti sono una drum-machine dall'incedere ombroso e un arpeggio di chitarra dallo sguardo sospettoso. E' molto interessante lo sviluppo di questa traccia, dove da un intro in crescendo si passa al quasi totale silenzio presente all'entrata della voce doppiata di Rachel, fino ad una ripresa graduale di ogni strumento accompagnata da nuovi  e dolenti cori. Un brano dall'atmosfera tentacolare, difficile da dimenticare. "Sweet Howls" è un'altra gran bella canzone dove il dolce arpeggio di chitarra avanza cautamente con una batteria appena accarezzata  incontrando nella parte centrale la voce sussurrata di Rachel e scomparendo con delicatezza nuovamente nel silenzio. Ottimo il lavoro musicale eseguito da Oscar de la Fuerte. Strumenti sapientemente dosati con cura e senza eccessi, acustica ed elettronica mescolati con maestria. "Paper Moon" è un EP per momenti quieti, da ascoltare con distensione, mentre una mano amica ti accarezza i capelli. Un sussurro, un soffio, piccole particelle in movimento tra i raggi di sole che penetrano nella stanza fredda di un inverno troppo lungo. Molto coinvolgente la piccola tensione chitarristica che s'infila nel mezzo della pacatezza di "The telegrams".

Papermoons
Sweet Howls
Telegrams

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Tuesday, 21 December 2010

[wh145] abc100 – Cosmic Dance of Tanzania

Release n°145 per Webbed Hand Records, netlabel guidata dai fratelli Chris e Dan McDill, attiva dall'Agosto 2007 e artefice di numerose produzioni avventurose e sperimentali. Qui ci presentano abc100 (alias Alexandr Sinyagin) che, leggendo il testo di presentazione di "Cosmic Dance of Tanzania", sta cercando di trasferire in musica alcune dinamiche letterarie (!?!). Molti dei brani presenti in questo album variopinto superano a malapena il minuto, saltellando da ritmiche dance a una moltitudine di campionamenti, voci, cori africani e suoni graffianti e acidi. Le parti si susseguono molto rapidamente mantenendo l'ascolto vivo e allontanando la noia che è sempre in agguato in un certo tipo di produzioni. I brani sono collegati l'uno all'altro e non è facile distinguere  l'inizio e la fine di ogni traccia (vista anche la varietà dei cambi presenti all'interno di ognuna). Sound-Collage allo stato puro. Ardua impresa trovare tracce di melodia. Alexandr oltre ad avere un'animata fantasia credo che sia  anche proprietario di una libreria di suoni non indifferente. "Cosmic Dance of Tanzania" sono tranci d'Africa inseriti in un frullatore colmo di frammenti sonori ruvidi e ritmiche da club, il tutto sapientemente miscelato con i giusti tempi e le dovute quantità. Album che ascolto dopo ascolto si fa sempre più interessante. Per palati un po' esigenti.

Kijo kingdom
Night-j
Escape from the star Kapteyn - part2

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Monday, 20 December 2010

[BFW098] Various Artists - The BFW Christmas Album 2010

Interessante raccolta natalizia per l'inglese (Manchester) BFW Recordings che per l'occasione ha riunito i suoi artisti e amici e chiesto a loro di comporre una canzone ispirandosi al Natale. Il risultato è "The BFW Christmas Album 2010", compilation impregnata da molteplici influenze e stili. Per chi vuole una colonna sonora alternativa per i prossimi giorni di festa. Tra i brani spiccano "Christmas Time Is Here" di Oneiro (forse il più classical-natalizio fra tutti i presenti) dove non mancano campanelline e cori. Apprezzabile anche la versione dark-electronics di Meteer con la sua "Hearken! (Outside Bethlehem)", dove si possono intravedere i primi fiocchi di neve cadere dal cielo notturno. L'acustica (?)"Christmas Morning 1979" di Poodleplay Arkestra mi porta a passeggio sulle renne di Babbo natale sorvolando paesaggi delicatamente innevati. Stuzzicante anche l'elettronica semplice e fanciullesca di Anthing con la sua "Talvilaulu". Non tutti i brani brillano per originalità e freschezza (a volte ci si può anche annoiare un po') ma in compenso la raccolta mantiene una buona dose qualitativa. Per chi vuole dare al Natale un suono diverso e attuale.

Christmas Time Is Here - Oneiro
Christmas Morning 1979 - PoodleplayArkestra
Talvilaulu - Anthing

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Friday, 17 December 2010

[AER004] My First Trumpet - "Bene"

Ritorna sotto una nuova veste Aerotone, deliziosa netlabel tedesca che nella sua prima vita ci aveva consegnato alcuni piccoli gioielli musicali, dalla pluri-scaricata compilation del 2006 "[aer002] Soundtrack for your wedding", (più di 70.000 download su Internet Archive!) fino ad arrivare a squisiti artisti come Entertainment for the braindead o Cantaloop. In questa seconda vita Aeroton cambia approccio verso il mondo net-audio e così, dopo aver rilasciato dal 2005 al 2009  quasi 20 album in formato gratuito Creative Commons, ora ritorna con le proprie proposte a pagamento e con diritti riservati.
Si parte da prezzi relativamente bassi, ma l'importo da versare si può aumentare a proprio piacimento. Per ogni release seguirà anche una tiratura limitata in cd. L'unico neo è che bisogna seguire una procedura di iscrizione all'etichetta per poter effettuare il download. Netlabels crescono e cambiano. My First trumpet (Kevin Hamann,Amburgo) non è nuovo per Aerotone e questa è già la sua terza release. "Bene" è un album raffinato, con una cura dei suoni e dei particolari invidiabile. Le morbide ritmiche dei brani ad un attento ascolto possiedono una fine ricercatezza. In "Currly" si respira già il ritorno della primavera. Le tracce in generale sono strutturalmente semplici ma fitte di piccoli particolari che rendono l'ascolto particolarmente piacevole. Si avverte l'influenza di una certa scena tedesca (Notwist ,Tarwater e compagnia bella sono dietro l'angolo)  anche se My First Trumpet possiede un proprio stile e una propria personalità ben definiti. Chitarre acustiche malinconiche, leggeri cori usciti dalla penombra della camera e ritmiche flessuose caratterizzano l'intero album. Pregevoli gli incastri ritmici di "DroegE". Vale la pena spendere qualche spicciolo.


Currly
DroegE
Hitze

DOWNLOAD from AEROTONE PAGE

Wednesday, 15 December 2010

Music for your plants - "MFYP EP"

E' da alcuni giorni che sta andando in ripetizione sul mio lettore mp3 questo album omonimo di Music for your Plants, misterioso trio (Rene & Norman on strings,Ronald on percussion) proveniente da Tallin (Estonia). Band che ha colpito il mondo sommerso del net-audio internazionale, viste le numerose recensioni e segnalazioni che si possono trovare nel web. I Music for your plants hanno un sound molto originale e una fantasia compositiva vivace. La mia memoria mi riporta subito ad alcune cose dei Tortoise (sarà il modo di usare le glockenspiel)  o ad una versione dei Mars Volta sotto effetto anestetico ed in vacanza in un isola tropicale. Il suono a volte va quasi in distorsione (la qualità delle registrazioni non è eccellente) ma il risultato nell'insieme è eccezionale. La prima traccia, "Mr Huanted", con quel sapore prog-forestale, ha una apertura centrale con un arpeggio di chitarra che ha il profumo intenso di Led Zeppelin e lascia subito intendere che la band ha un bel po' di cose da dire e che è tecnicamente al di sopra della media. Il passaggio dalla prima traccia ad "Agave Americana" è straordinario, inaspettato e di gran gusto. Brano dall'apertura onirica e con un magico effetto liberatorio, prosegue verso ritmiche semi-reggae con un rullante sotto effetto flanger che gioca con basso e chitarra in ammirevoli controtempi. "A city in the sea" si apre invece con una ritmica in 7/8 e prosegue lungo una struttura dagli innumerevoli cambi...il baule della macchina riempito di valige piene di fantasia. "Dr.Mudawi" (accompagnata anche da questo video cartone animato in sintonia perfetta con la musica) ci presenta invece la band in versione eightes, allontanandosi un attimo dalle numerose sfaccettature ritmiche dei brani precedenti. Fino ad arrivare alla divertente e burlesca "Enchanted sister", perfetta colonna sonora di un matrimonio celebrato ai Caraibi. Un album da ascoltare più volte, abbondante di sorprese e fervida immaginazione. Più che ottimo. Nessuna netlabel si è accorta di loro?
Release e informazioni sul sempre generoso F.M.A.

Agave Americana
Dr. Mudawi
Enchanted Sister



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Monday, 13 December 2010

[LBN006] Neeva - "E non sai quanto ci penso"

Sesta produzione per La bèl netlabel che questa volta si sposta verso territori più elettronici-dance-hip-hop. L'artista in questione è il sardo Federico Orrù, in arte Neeva. Non nuovo all'ambiente netlabel ( si possono scaricare due suoi lavori sulle label Pitjamajusto e Signorafranca), Neeva inizia la sua attività musicale nel 1994 ispirandosi a etichette quali rephlex, planet mu, cock rock disco, tiger beat six. Abile manipolatore ed esploratore della materia sonora elettronica, Neeva, in questo "E non sai quanto ci penso" (mini-album di 6 brani), ci fa atterrare verso atmosfere dark-hip-hop, come nella tenebrosa e glaciale "E si rese immediatamente conto..." , o ci sa accogliere in modo misterioso nella seducente ritmica shuffle di "E allora si ritorna a casa", dove una base in reverse accompagna una semplice melodia quasi infantile con un incedere cauto e diffidente.
Ma Neeva ci sa regalare anche momenti più ritmici e allegri come la simpatica "Federico aveva ragione", incentrata sulla manipolazione ritmica della batteria, tra stop & go e giochi d'effetti vari (Ableton software?), o l'hit-single "Come guanti grandi su mani giganti", atmosfera dance-hip-hop anni 90, memorizzabile dopo il primo ascolto e trasudante positività.
Interessanti le esibizioni live, alcune visibili nel suo canale YouTube. Un altro artista proveniente dalla Sardegna, regione che in questo 2010 ci ha donato molte sorprese (non dimentichiamoci "The dreams trilogy" di Ballpen, piccolo capolavoro), alcune delle quali "catturate" proprio da La bèl.

E si rese immediatamente...
Federico aveva ragione

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Saturday, 11 December 2010

[aaahh010] Pinkle - "House Plants"

Tra una pallina e l'altra dell'albero di Natale e l'intermittenza luminosa incantatrice delle sue luci ecco arrivare questo album carezzevole di Pinkly, nome d'arte di Bryn Martin, americano residente in Svizzera, scienziato con una grande passione musicale. Dal suo sito molto ben curato si possono avere innumerevoli informazioni, dai testi delle canzoni ai video, dal Bryn Martin pensiero fino alla possibilità di ascoltare e scaricare gratuitamente più di 200 brani! (Sono sempre ben accettate le donazioni,come sempre). Un'energia creativa non indifferente. Release numero 10 per aaahh record, netlabel nata nel Maggio 2008 a Bielefeld (Westphalia,Germania), "House Plants" può essere considerato un best della sterminata produzione musicale di Pinkle. Le canzoni scorrono con fluidità spaziando tra diversi generi ma mantenendo un'identità e un suono ben precisi, frutto della forte personalità dell'artista. Registrate nei vari home studio disseminati per il mondo (interessanti le foto e gli strumenti adoperati) le canzoni di Pinkle possiedono un suono nitido e un sapiente dosaggio di livelli ed equalizzazioni che lasciano intravedere un'elevata abilità nell'adoperare mixer e software musicali. Bisogna inoltre considerare che il nostro eroe suona qualsiasi strumento presente nelle sue canzoni. In pratica un piccolo genietto. I testi descrivono le esperienze di vita di ogni giorno, raccontate con semplicità e un po' di surrealismo. Tra i miei brani preferiti spiccano "So well"(anche in versione live in questo video), con una bella melodia che si fa fatica a dimenticare. L'energia positiva di "Fractals" e la dolce intimità di "Paper thin". Un album da tenersi vicino fino alle feste natalizie, con il suo suono caldo e rassicurante.

P.S. I ragazzi di aaahh records hanno anche sviluppato questo software dove ognuno può ricreare a proprio piacimento la cover dell'album. Interessante esperimento.

So well
Fractals
Paper thin

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Thursday, 9 December 2010

Cancelled - "Festino"

Avevo quattro nuovi album scaricati dal web e dopo alcuni ascolti l'ha spuntata lui, Cancelled (Ginevra,Svizzera). "Festino" è uscito nel Settembre 2010 e prodotto dalla netlabel Svizzera Das Andere Selbst .Questo EP (3 brani) mi ha subito catturato per la particolarità dei suoni e dei campionamenti. Fonte delle mie ricerche è nuovamente F.M.A., meraviglioso contenitore di contenuti musicali alternativi. Di Cancelled non si riescono ad avere molte notizie e quindi mi accontento di ascoltare questi tre brani. "Caos spuddy" galleggia su un loop composto da una nota di piano, un colpo di basso e un reverse stropicciato fino all'apertura virtual-chitarristica centrale. Giochi di pitch modificati e ritmiche in contrattempo sul click iniziale rendono questo brano un bell'esperimento di elettronica calda.
"Iron beiden" si apre con una ritmica hip-hop profonda e inscatolata per proseguire attraverso una torbida giungla elettronica, alberi giganti e insetti sconosciuti rumorosi. Il brano migliore è secondo me "Ennio". Una batteria talmente "pitchata" in basso da prendere lo stomaco, lamento vocale filtrato, una gran manipolazione ed effettaggio di ogni suono da rendere il brano seducentemente ammalato. Altri lavori di Cancelled si possono trovare in free download nella sua pagina di F.M.A.

Caos Spuddy
Ennio

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Tuesday, 7 December 2010

[NS021] Wacky Southern Current - "Like The Wind Within The Hollow Tree"

Ho avuto modo di ascoltare per la prima volta questo "Like The Wind Within The Hollow Tree" in macchina, ai 15 Kmh, con 10 centimetri di neve sull'asfalto, di notte, in solitudine, mentre i lampioni dal fascio di luce arancione sembravano soffiare coriandoli bianchi. E' stata un'esperienza quasi fiabesca. NoSource (label a cui mi sto affezionando particolarmente,vedi pEACEFANg) rilascia questo mini-album (7 brani) di Wacky Southern Current, progetto musicale di Marco Cervellin, che abitualmente suona e registra tutti gli strumenti nella sua casa di campagna, qui accompagnato da Gianni "Ian" Garbo alla chitarra e Mirco Michieletto alla viola e al violino. La quiete e la dolcezza che fuoriescono da queste tracce mi accarezzano per tutto il tempo dell'ascolto. I suoni sono giustamente calibrati e si può cogliere una raffinatezza costante in tutto il lavoro che, come dicono le note dedicate da NoSource, è la perfetta colonna sonora di una tranquilla domenica. Oltre a questo ottimo album, Wacky Southern Current ha rilasciato nel dicembre 2008 "Ageless Calm in Times of War" per la label Petcord, un altro delizioso lavoro composto da Marco Cervellin. Post rock o musica da camera moderna. Da ascoltare con gli occhi chiusi e nel frattempo cercare di cogliere il suono della neve che s'appoggia prudentemente sul terreno.

Painted Leaf
Ghost Pine Sonata


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Sunday, 5 December 2010

Los Amparito - Los Amparito Demo

Nel cercare nuove musiche stimolanti con cui soddisfare le mie orecchie mai stanche mi sono imbattuto in questo "Los Amparito Demo". La fonte della mie ricerche questa volta è Free Music Archive, ottimo contenitore di musica libera di buona qualità diretto da WFMU, una delle stazioni radio libere più rinomate in America, con la collaborazione di numerosi colleghi, tra cui gestori di netlabels,siti musicali,club e radio. Come posso apprendere dalla pagina di F.M.A. Los Amparito (che è il nome dei  sandwiches più famosi di Guadalajara, Messico centrale), è lo pseudonimo di Carlos Pesina Siller che  è un ragazzo molto piccolo e con un sacco di energia musicale. Oltre al progetto Los Amparito il nostro Carlos è attivo anche con le altrettante valide iniziative musicali  chiamate Pepepe e Pesina Siller. "El barzon" è una festa già dell'apertura synth-chitarristica accompagnata presto da loop vocali,violini gioiosi e una ritmica accattivante. Il suono generale mi rimanda subito ad un altro gran bell'album recensito su NetMusic life che è quello del cileno el sueño de la casa propia. "Buena malicia" è il remix creato da Carlos su un brano della cantante messicana Carla Morrison. Violini strampalati,tromboni ed una bellissima melodia vocale. L'energia positiva che regala questo demo di sei brani è veramente abbondante, musica tradizionale messicana intelligentemente rielaborata con i suoni e le tecnologie del nuovo millenio. Los Amparito definisce simpaticamente  la sua musica Huarache-gaze (shoe gaze) o Mariachi-wave. Ottimo per feste e giornate allegre.

El barzon
Carla Morrison - Buena Malicia (Los Amparito remix)

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Friday, 3 December 2010

[hdm08] Paisajista - "Paisajista"

Nessuna innovazione o colpi di genio ma un bell'album "only acoustics guitars" per scaldare queste prime gelide giornate nord-italiane, rilasciato dalla argentino-spagnola Hipi Duki Muzik. Paisajista è un progetto realizzato da Jerónimo Escajal e Pedro Canale (provenienza Buenos Aires). Dodici canzoni nate da due incontri avuti nella loro baita di montagna, le prime sei registrate nel 2010 e le rimanenti nel 2006.
Microfono posto in mezzo alle due chitarre...3,2,1,REC...infatti a volte si può anche udire il canto degli uccellini che gioiosamente ascoltano dall'esterno. Un sottile filo di riverbero e l'atmosfera è creata. Piccoli acquerelli assolutamente non ambiziosi ma con il solo piacere di suonare insieme. Musica da ascoltare mentre si viaggia in macchina con i prati imbiancati dalla brina mattutina o in casa (possibilmente vicino ad un caminetto acceso), in compagnia di amici ed una bottiglia di vino bianco, accorgendosi sorprendentemente di come trascorre il tempo senza che noi ce ne accorgiamo...le solite cose, insomma. Interessanti anche i lavori paralleli dei due artisti argentini, in particolare quello di Pedro Canale, Chancha Via Circuito, dove i ritmi sudamericani celebrano il matrimonio con la musica da club (esperienze già intraprese da Gotan Project e simili). Da ascoltare e magari comprare l'album "rio arriba" rilasciato dalla zzk records.

La nieve se desploma
Jarra de agua

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Wednesday, 1 December 2010

[42 Records/24] Barbagallo - Quarter Century (Digital C​-​25 EP)

A poco più di un anno di distanza dal brillante e pregevole "Floppy Disk" (elogiato all'unisono dalla critica musicale) torna l'instancabile Barbagallo, giovanissimo artista siracusano (classe 1985) talento quasi inarrivabile del panorama musicale italiano, indie e non, dall'effervescente fantasia compositiva. "Quarter Century (Digital C​-​25 EP)" esce per la 24 Records (che potrebbe essere considerata la sorella minore della 42 Records) ed è un assaggio dell'album vero e proprio che uscirà verso fine Dicembre direttamente nella pagina Bandcamp (ebbene si, ancora Bandcamp) di Barbagallo. L'EP si apre felicemente con "A place called home", una sorta  di country del secondo millennio dove Barbagallo suona,arrangia,scrive e mixa ogni cosa. Riconoscibilissimo il modo di cantare, sofferenza in formato telefonico, qui accompagnato da Lucia Urgese (compagna di Barbagallo nell'interessante progetto impro Les Dix-Huit Secondes ). Peccato che i testi non siano inclusi nel pacchetto text della release, brutto vizio che possiedono molte netlabel. "Clouds Behind The Moon" si appoggia su un ostinato di contrabasso contorniato da una festa di ritmiche "da cucina" e una chitarra semi-impazzita che continua a schizzare all'interno dell'intero brano. Qui Barbagallo offre solo voce e testo poichè l'intera traccia è composta e suonata magistralmente da Michele Alessi (accompagnato da Ignazio Nisticò allo xilophono). "Reject" è secondo me il top dell'EP, varrebbe la pena scaricarlo solo per questo brano. Se il progressive fosse nato nel 2010 sarebbe così. L'elenco dei rimandi potrebbe essere lungo pagine e pagine, dai Beatles a Zappa. Qui il genio e l'estro del chitarrista siciliano fuoriescono in tutta la loro forza. Da un intro alla Nino Rota si passa ad una prima parte che sembra uscire dai solchi di un vinile dei primi anni settanta con orchestrazioni degne di un compositore classico. Nella seconda parte il brano approda in una terra sognante, psichedelica,folle...perso in un bosco in preda agli effetti della Psilocybe semilanceata. In "Holiday" Barbagallo torna a riprendere in mano tutti gli strumenti donandoci un'altra composizione semi-prog giocata tutta sui diversi temi creati dalla sua chitarra. Sembra che Barbagallo si stia preparando per un'uscita in grande stile, a partire da questo libero assaggio in versione EP fino ad una serie di video già in circolazione su YouTube a promuovere la futura versione full-lenght di "Quarter century". Ascoltiamo in attesa...
Per chi non conoscesse l'artista siciliano e volesse scaricare un po' della sua musica questa è la pagina della sua etichetta Barbie Noja Records su Internet Archive.

Clouds Behind The Moon
Reject (No Reaction Time)

DOWNLOAD (Bandcamp Page)