Saturday, 29 January 2011

[mime02] Menion - "Morbida Oscurità"

Più l'ascolto e più riesco ad apprezzare le innumerevoli sfumature e i sottili particolari di questo "Morbida oscurità" di Menion, rilasciato dalla giovane etichetta sarda mime netlabel. Devo ammettere che nutro una particolare attrazione riguardo al lavoro svolto da Menion (alias Stefano Ferrari), sensibile chitarrista nonchè istruttore certificato del software musicale Ableton (e si sente!). Nella primavera del 2010 ha rilasciato l'eccellente "Out of sound/Out of silence" per La bel netlabel, piccola meraviglia elettro-acustica in cui si possono apprezzare le diverse tinte e tonalità della musica del musicista Nuorese. Mime netlabel è attiva da pochi mesi ed è diretta da Frantziscu Medda con l'apporto di alcuni collaboratori per quanto riguarda mastering e design. Nella sua breve presentazione ci  fa sapere che le sue uscite avranno tutte il medesimo contenuto, cioè 2 brani più un remix, l'artwork e una  foto rappresentativa della release. "Morbida Oscurità" galleggia su asciutti e a volte impercettibili micro-beat, illuminati da interventi sonori avvolti da echi e riverberi, come fossero raggi solari riflettenti su una superficie acquatica in lento movimento circolare. Dub minimale d'alta classe dove sette semplici note di chitarra possono creare piacevoli sentimenti ed un piccolo break centrale spezzato ritmicamente (al terzo minuto) mi fa ricordare di come si può usare l'elettronica in modo originale e intelligente. Altrettanta qualità per la seconda traccia, "La tensione era un passo", dove una ritmica varia  e sincopata composta da micro-suoni che sembrano scambiarsi informazioni segrete  si appoggia questa volta su un giro di basso pieno e presente che gioca in levare, trascinando il brano da una sotterranea tensione ad un'apertura centrale di più ampio respiro con l'intervento di pochi accordi di chitarra, calibrati e perfetti nei loro distesi interventi. Il terzo brano è "Morbida oscurità" in versione remix, curato da Peak (Paolo Picone), noto nell'ambiente dub anche per essere stato uno dei fondatori della label "Aquietbump". Peak porta il brano su una ritmica più lineare rimescolando tutti gli interventi sonori appoggiandosi su un 4/4 più marcato. Ottima release dove Menion sa dimostrare di essere un musicista in continua evoluzione, esploratore di nuove e possibili soluzioni sonore.

Morbida oscurità
La tensione era un passo
Morbida oscurità remix by Peak

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Thursday, 27 January 2011

[LUXXAr05] Erik Nilsson - "Recollage"

Brevi note informative per questo bell'album rilasciato da Luxus Arctica records, giovane netlabel fondata da Joseph Snodgrass, di base a  Spokane (Washington). Erik Nilsson (attivo anche sotto il nome di Apan Music) proviene da Stoccolma e nelle poche righe del retro copertina ci spiega come questo "Recollage" sia uno sviluppo di semplici elementi musicali verso una più grande ricchezza dei dettagli attraverso l'uso di suoni acustici ed elettronici assortiti. Ed in effetti Erik sa miscelare bene questi due aspetti usando spesso piccoli beat  impercettibili mischiati a delicate chitarre acustiche, a volte abbandonate alla loro semplicità e a volte trattate elettronicamente (soprattutto ritmicamente). Ed è così che "Tail light" sorprende per l'abilità di Erik ad amalgamare proprio questi due aspetti. Il tiepido calore delle chitarre dalle note acute, accompagnate da sottili bells, in completa simbiosi con il pulsare sotterraneo di piccoli beats elettronici.  "Rumore del Roma" si apre con un piano riverberato per trascinarci successivamente in una serena e distesa melodia su base semi-reggae, in cui vengono utilizzati violini e mandolini trasportandoci per un attimo  verso le coste limpide e assolate del sud Italia. "Recollage" campiona invece rumori dalla cucina inventandosi un pattern su cui appoggiare morbidi arpeggi di chitarre acustiche per poi aprirsi ritmicamente su una batteria reale e ad un malinconico piano. "15 minutes of boredom" è puro divertimento a base di samples su chitarra filtrata mentre "Little Demon" è caratterizzata da una chitarra strapazzata e maltrattata come se fosse stata presa d'assalto da un bambino nervoso. Un ottimo album che sa  dividersi con intelligenza tra melodia, semplicità e sperimentazione.
Un'ottima e approfondita review in inglese la si può leggere su Catching the waves.

Recollage by apan music

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Tuesday, 25 January 2011

[RB093] moji moji - "N"

Resting Bell, raffinata netlabel berlinese fondata nel 2007 da Christian Roth presenta la sua prima release del 2011 spostandosi sino in Argentina, esattamente a Buenos Aires. Moji moji (Lucas Page) non è nuovo alla scena netlabel, avendo pubblicato nel Febbraio 2010 per l'Argentina Hipi Duki Muzik il suo primo Ep intitolato "Detroit de le Maire", ispirato dallo stretto di La Maire, situato tra la Terra del Fuoco e Isla de los Estados. In questo nuovo "N" moji moji cerca l'ispirazione nei paesaggi mozzafiato del nord-ovest argentino creando un album dal suono molto personale e definito, dimostrando di saper giocare abilmente con la strutturazione dei brani. "De los Molles al rincón del Coya", la prima traccia, è un'eccellente composizione che raggiunge quasi gli 8 minuti con un riff ripetuto diverse volte pieno di vitalità e freschezza. Il brano si apre successivamente ad una parte centrale rarefatta, divisa tra un piano, un battimani dal pitch abbassato, una grancassa piena e scura ed una slide guitar che caratterizzerà il suono di quasi tutto l'album. "El robot de San Francisco Solano..." è un ottimo brano in cui moji moji ci da prova delle sue capacità compositive, spaziando tra differenti dinamiche. Qui sento alcuni echi lontani arrivare dall'indimenticabile "Ok computer" dei Radiohead. In "Camino del Colorado" si passa da un intro molto ambient, intriso di bells acute e slide guitar ad un crescendo che lentamente mi trasporta con i capelli al vento verso lunghe strade senza orizzonte. I paesaggi western ben descritti da Ennio Morricone nei film di Sergio Leone prendono nuova forma in "La hamaca de Iruya", una carovana dalle ruote scricchiolanti che avanza lenta tra cactus ed aridi paesaggi assolati. "N" è un album evocativo e cinematografico. Basta chiudere gli occhi e sapere immaginare...forme e figure si creeranno da sole senza alcun sforzo.

El robot de San Francisco Solano...
La hamaca de Iruya

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Saturday, 22 January 2011

[mam154] bell monks - "Lullaby"

Sono quasi senza parole dall'alta qualità che riescono a raggiungere certe release. E torno nuovamente a parlare di Mine All Mine Records (Madison, Wisconsins, attiva dal 2006) che con questo "lullabies" di bell monks, band del Wisconsins composta da Jeff Herriott , Eric Sheffield, (entrambi laureati in educazione musicale presso l'università di Whitewater) Heidi E. Johnson, Matt Hund, Anna Weisling , ha  catturato la mia attenzione già dal primo ascolto, sia per la pulizia e nitidezza del suono che per l'intensità dei brani.
Musicalmente mi fanno pensare ad una improbabile jam session tra Massive Attack, Pink Floyd e Alan Parson Project (la voce, profonda, calda e seducente a tratti mi ricorda quella di Eric Woolfson,co- fondatore e cantante degli Alan Parson Project). I suoni limpidi di ogni singolo strumento confermano l'eccellente padronanza tecnica dei musicisti e lasciano intuire un  accurato lavoro dietro al banco del mixer. Il primo brano, "A collar and a chain" può essere la carta d'identità dell'intero album, cupo, sinuoso...un'anomalo serpente dal sangue caldo che si aggroviglia intorno al corpo senza soffocarlo. L'intricata ritmica e la valida struttura di "Among the stars" mi fanno pensare che questo album rimarrà per alcuni mesi in rotazione continua nel mio lettore mp3. Con "Solace" è puro amore a prima vista...religiosa, intima...verrebbe da mettersi in ginocchio e ringraziare bell monks di tutto ciò. Il collegamento tra "In the wall" e "Hear the bells" mi lascia di nuovo a bocca aperta, (per favore ascoltatelo).
"At the sun comes up" è un altro gioiello di questo album che nonostante le sue 12 tracce non scende mai di tono, mantenendo sempre alta l'attenzione e rilasciando un profondo stato di benessere dopo un piacevole e concentrato ascolto.

P.S. Mine All Mine e bell monks hanno instaurato una collaborazione che consiste in una nuova piccola release (2 brani più foto e video) alla fine di ogni mese. Non mancherò all'appuntamento.

A collar and a chain
Solace
Hear the bells


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                                                                       bell monks

Tuesday, 18 January 2011

[IPO24] Elisa Luu

Torna l'inarrestabile Elisa Luu, artista romana che da un paio di anni continua a stupirci con pregevoli e raffinate composizioni elettro-passionali. Dopo essersi presentata al mondo nel 2009 tramite l'etichetta australiana Hidden Shoal con "Chromatic Sigh", album emotivo ed appassionato di elettronica trattata con sentimento che ha fatto innamorare più di una persona, Elisa Luu ha proseguito il suo percorso artistico con continuità, pubblicando nel 2010 l'altrettanto meritevole "The time of waiting" (rilasciato in free download da La bèl netlabel, di cui è co-fondatrice con Di Bos), album inserito tra le migliori produzioni free-download  del 2010 da diversi blog e siti musicali. Con l'etichetta romana Ipologica questa è la seconda collaborazione,  dopo la prima ed interessante "Ipo//13" uscita all'inizio del 2010 . Tre soli brani...ma ne basterebbe anche uno solo..."Rode 3", composizione da brividi. Un intro in cui il silenzio si scambia tenerezze con le note rarefatte di una synth-guitar con echi discendenti, una dolce pacatezza che si trasforma in risveglio, il primo sole di primavera, tante piccole creature travestite da strumenti musicali aprono lentamente gli occhi dal loro pigro letargo. Scambi di sorrisi tra la luce rarefatta del mattino...c'è chi si alza per fotografare meglio l'orizzonte e chi spicca il primo volo, cosciente del fatto che questo è il solo ed unico momento.

P.S. Questo mini-EP non è in free download ma in vendita dal sito di Ipologica o dai vari store on line.

Elisa Luu - "Rode 3"

DOWNLOAD from IPOLOGICA PAGE

Saturday, 15 January 2011

[BFW101] Maybe Starry Skies & False Awakening - "Echo"

Un'altra gradevole release presentata da BFW Recordings con una bella copertina fredda e  malinconica. Si tratta di "Echo", mini-album di 6 brani nato dalla collaborazione di Maybe Starry Skies e False Awakening, già attivi con la suddetta etichetta con un paio di interessanti uscite rilasciate nel 2010.
Maybe Starry Skies è un ex musicista punk-rock proveniente dalla Francia che recentemente ha iniziato questo suo nuovo progetto di ispirazione post-rock/shoegaze.
False Awakening (Julian) proviene da Montreal (Canada) ed è un chitarrista con ispirazione ambient/post/rock.
"Echo" è un buon album in cui le chitarre acustiche adeguatamente riverberate sono l'elemento dominante che, tra echi di bells e bassi melodiosi,  sanno creare quell'atmosfera annebbiata ed invernale ben rappresentata dalla foto della copertina. Malinconia distribuita a granelli tra un arpeggio di chitarra e una batteria lenta e profonda. Una pigra camminata lungo i viali di una città addormentata pensando a ciò che potrebbe essere stato se......
Curioso il tempo a sgambetto di "Circa" (ho creduto che il mio lettore mp3 si stesse rompendo). Un altro album che, come il notevole "Like The Wind Within The Hollow Tree" di Wacky Southern Current qui recensito, ci sa riscaldare in queste lunghe e letargiche giornate invernali.

Cover photography by Marc Roumagnac © (roumagnac.net)

Iota
Idem
Versus

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Thursday, 13 January 2011

[S27-063][SBWS074] Non Dolet - "Inner"

Ottima release dalla netlabel scozzese Section 27 che, in gemellaggio con la russa Subwise,  ci propone questo album variegato di Non Dolet, progetto sperimentale di una giovanissima e talentuosa ragazza russa chiamata Alisa, studente al conservatorio  come ingegnere del suono con specialità in psicoacustica. "Inner" è un album malinconico, grigio-bianco-nero come la sua copertina. Alisa nuota come un pesce-vela tra i generi mantenendo comunque un suono uniforme e personale. Si va da brani elettronici low-tempo con rarefatti interventi sonori riverberati come l'iniziale "Inner" o il semi-dub di "Train #312", un lento e polveroso treno in viaggio verso la Siberia orientale. "Searching The Water" è la perfetta colonna sonora per un film western datato 2011 girato nella steppa russa. Verso la metà dell'album si presentano in modo timido e riservato piccoli gioiellini elettro-acustici come la pianistica "Lost" e la seguente  e drammatica "Famish Affection". C'è molta espressione nella musica di Non Dolet e in me provoca una sorta di trance visionaria. L'album si conclude in bellezza con due splendide composizioni, la cupa ma speranzosa "Train Of Thoughts" e l'intima "Pillow book". Prima grande release del nuovo anno.

P.S. Per chi fosse interessato alle copie fisiche della release si può scrivere a [nondolet.a@gmail.com]

Train Of Thoughts
Pillow Book
Train 312

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Monday, 10 January 2011

[trip.9] VARIOUS - "porträt #2"

Un buon album rilasciato dalla netlabel belga Tripostal, una divisione creata apposta per le release in free download dall'etichetta Carte Postale Records (attiva dal lontano 2003).
La netlabel non è tra le più attive in circolazione (l'ultima uscita risale al 24 Agosto 2010, ma l'importante è la qualità e non la quantità). In questa raccolta si possono trovare tanti piccoli gioielli elettro acustici  strumentali e cantati  composti da artisti provenienti da Belgio,Svezia,Francia,Cile e Regno Unito. Tra i brani che mi colpiscono particolarmente c'è il folk-reggae "But you were already gone" di Julia Doce, musicista girovaga di origine francese che ha viaggiato per l'Europa con la sua chitarra per alcuni anni cercando ispirazioni e collaborazioni. La splendida voce della cilena Florencia Lira mi rapisce nella dolce e incantevole melodia di "Dormido". Mentre la seduzione ipnotica di "Stabb" di Slow, Draft & Metric mi trasporta verso aride pianure afose. Da segnalare anche "Viridian" degli inglesi The Boy With Two Heads, uno dei brani più ritmici e sperimentali della raccolta e la struggente e classicheggiante "The organ" dei francesi Boy & The Echo Choir (che hanno rilasciato un interessante album nell'Agosto 2010  in vendita su BandCamp). E' comunque un peccato trovare delle ottime raccolte come questa "porträt #2" e avere così poche informazioni riguardo agli artisti partecipanti. Nel file zip sono presenti solo i brani in mp3 e nessun tipo di altra informazione e neppure nel sito si riescono a trovare molte altre notizie. Si potrebbe fare un piccolo sforzo in più.

Tracklist :



01 - Girl on the hill - "bridge" 
02 - Boy & the echo choir - "the organs"
03 - Haruki - "how to dance on a map"
04 - Nadia Lichtig - "most likely"
05 - Jean d.l. - "a bird on your head" 
06 - Box story - "nightmare"
07 - Osa - "cima"
08 - Slow, draft & metric - "stabb"
09 - Julie Doce - "but you were already gone"
10 - Les marquises - "samuel wolff (a letter to)"
11 - Jenny Eliasson - "knives in a cotton eye"
12 - Florencia Lira - "dormido"
13 - The boy with two heads - "viridian"


Julia Doce - "But You Were Al ready Gone"
Florencia Lira - "Dormido"
Slow, Draft & Metric - "Stabb"

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Saturday, 8 January 2011

[lc/eph01] Various Artists - "Underwater noises"

Uscita congiunta per Lost Children ed Ephre in questa raccolta curata da Attilio Novellino ed Enrico Coniglio il cui tema principale è l'acqua, intitolata "Underwater noises". Ad ogni artista (tutti esclusivamente italiani e già noti ad un discreto pubblico) è stato chiesto di presentare un brano ispirato in qualche modo al concetto di acqua ed il risultato è un album uniforme, che spazia tra generi e sottogeneri dell'ambient (field recordings, glitched digressions, electroacoustic idylls, dreamy soundscapes). Tutte le tracce sono qualitativamente buone (anche se nel caso dell'ambient faccio spesso fatica a distinguere i compositori dei vari brani). In particolar modo apprezzo i rumori profondi e ripetitivi di "Tanaro" dei cuneesi Cop killin' beat, che mi accompagnano in uno spazio freddo e buio, perfetto per una passeggiata  all'interno di un relitto di una nave nella profondità del mare. In "Two years ago" Obsil dimostra di avere delle qualità compositive non indifferenti, donando un brano stupefacente dove gli innumerevoli rumori di fondo giocano con i vari temi di una composizione straordinaria e variegata. Fino ad arrivare a "Piano" di Elisa Luu, compositrice elettro-acustica romana dalla personalità ben definita, che in questo caso offre un brano con un crescendo estremamente coinvolgente. Un quieto galleggiare in un mare invernale improvvisamente disturbato da indesiderati pensieri tentacolari ma che con un'enorme forza di volontà vengono soppressi per ritornare ad una serena pacatezza. Tutti i brani della raccolta possiedono comunque un loro fascino intrinseco e una riconducibilità acquatica onnipresente. Per gli amanti dell'ambient questa è una ghiotta prelibatezza ed un nuovo centro per la scena elettro-acustica italiana.
P.S. L'album è disponibile anche in versione cdr al prezzo di 4€.


Tracklisting:

01. Paolo Veneziani - Inside the edge
02. Cop killin' beat - Tanaro
03. LLS04 - 80% water
04. Ennio Mazzon - Plain
05. Enrico Coniglio - The carb's secret
06. Un Vortice di Bassa Pressione - Hydrocoma pt.3
07. Christian Di Vito - Arborfelix
08. Leastupperbound - The humpback whale
09. Alessio Ballerini - Half water
10. Francesco Giannico - Another time in this earth
11. Obsil - Two years ago
12. Ornitology - Restless
13. Elisa Luu - Piano
14. Gigi Masin - A fog book
15. Pierpaolo Leo - Bioluminescence



Obsil - "Two years ago"
Elisa Luu - "Piano"
Cop Killin' beat - "Tanaro"

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Thursday, 6 January 2011

[sec.050] Various Artists - 23 Evergreens Vol.2

Mi accorgo solo ora di questa briosa compilation rilasciata da 23 Seconds Netlabel nel Novembre 2010, colma di gemme pop e derivati. 23 Seconds è una delle netlabel più valide ed apprezzate nel mondo net-audio, nata a Gothenburg in Svezia nel 2005 e fondata da Sir H Johan Lundin, nel giro di pochi anni si è creata un folta schiera di sostenitori grazie alla qualità e alla freschezza delle sue proposte generalmente rilasciate sotto licenza Creative Commons. In questo caso si tratta del secondo volume della compilation "Evergreens", che, come scrive il comunicato stampa, raccoglie 23 diamanti lucenti tratti dal catalogo dell'etichetta dal 2008 al 2010. E in effetti alcuni brani sono veramente brillanti e devo ammettere che non è facile annoiarsi, anche se la durata dell'album supera l'ora abbondantemente. L'album si apre con l'ottima "Pinpointing the problem" di Henrik José (Malmö, Svezia) , in cui il profumo e certe atmosfere nord-europee si possono apprezzare già dai primi battiti. Un'attenta cura dei particolari per un brano veramente squisito. Altra piccola perla è "Too late to leave" dei Floridesi Shampoo Tears. Qui mi sembra di riaccendere la TV nella mezzanotte del sabato sera del 1986 e risentire la voce di Cecchetto presentare i nuovi videoclip pop di quella decade bistrattata ma che continua però ad influenzare notevolmente la musica odierna. Il mio brano preferito in assoluto è "Smile for me,sun" di Adam & Alma, giovane duo electro proveniente da Stoccolma. Un tempo dispari intrigante e una ritmica sincopata per un ambientazione che riporta ad alcune sonorità vicine ai Radiohead di KidA. Superlativo. Ma questo album è pieno di ottimi brani e intuizioni, tra cui l'elettro dance degli olandesi Cosmic Spring o la voce di Paul Loader degli inglesi Azoora, uno dei gruppi di punta dell'etichetta. 23 brani che pur spaziando tra svariati generi riescono a definire la personalità di questa importante netlabel dell'attuale panorama mondiale.


Henrik José - "Pinpointing the problem"
Shampoo Tears - "Too late to leave"
Adam & Alma - "Smile for me,sun"

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Tuesday, 4 January 2011

[AT045] Evgeny Grinko / Winter Sunshine EP

Questa volta approdiamo sulle rive del fiume Moscova, esattamente a Zhukovsky, cittadina a 40 Km. da Mosca. L'artista in questione è Evgeny Grinko (conosciuto anche come Greendaizer), nonchè batterista di alcune band underground Moscovite. "Winter Sunshine EP" esce per Accessory Takes (sorella minore di R.A.I.G.) ed è la seconda release di Evgeny per questa label (la prima,"Cinematic melodies EP", risale all'Ottobre 2009). Nelle sue opere soliste Evgeny appoggia le bacchette sul tavolo e si accomoda al pianoforte regalandoci delle appassionate composizioni in cui la tecnica non è così importante quanto il proiettare genuini sentimenti su uno schermo umido in un prato verde appassito. In alcuni momenti le delicate lezioni di piano di Michael Nyman bussano alla porta dei ricordi ma l'onestà e l'innocenza di queste minute composizioni le lasciano fuori, confuse tra le goccioline pesanti di una nebbia mattutina. "Winter Sunshine"è la pallida luce del sole invernale soffocata dal freddo paralizzante di un inverno lungo nove mesi. Mentre in "Other child room"le note acute del pianoforte sembrano iniziare quasi rauche per poi aprirsi con sicurezza col procedere del brano. Evgeny sa trasmettere svariati sentimenti e in questi piccoli cinque cortometraggi possiamo posarci su ogni cosa che la nostra fantasia sa incontrare nel suo vagare disordinato, lasciando finalmente respirare il nostro corpo con la dovuta lentezza.
P.S. Da ascoltare anche "Cold Spaces", uscito nel Dicembre 2009 per Clinical Archives. Qui scopriamo un Evgeny più elettronico-sperimentale ed ugualmente interessante.





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Sunday, 2 January 2011

[rc021] Ghost & Tapes - "Live"

Con ancora le bollicine che saltellano da una parte all'altra dello stomaco e le orecchie stordite dalle esplosioni dei botti di fine anno torno a parlare di una nuova release , la numero 21 per Rural Colours. L'artista in questione è Heine Christensen, danese ma residente a Barcellona, che sotto il nome di Ghost & Tapes ci propone questo "Live" registrato nell'autunno 2009. Tre brani molto distensivi in cui la chitarra è l'elemento dominante, impegnata in arpeggi, lunghi accordi,armoniche  e reverse, il tutto appoggiato su piccoli rumorini e "stropicciamenti" fatti girare in loop con intelligenza e sensibilità. Il risultato è un suono che sfiora l'ambient e che in alcuni momenti  si avvicina molto a quel piccolo capolavoro di Elisa Luu pubblicato nel 2009 dall'australiana Hidden Shoal intitolato "Chromatic Sigh", nelle sue parti più acustiche. Molto affascinante "Science of Sundays", lenta passeggiata tra campi appena dimenticati dalla neve, con un'apertura "stupendamente folk 70" intorno al terzo minuto. Basta chiudere gli occhi e le immagini si creano da sole, senza sforzo. Heine riesce a mettere in loop anche il brusio dell'amplificatore e varie interferenze con disinvoltura e naturalezza. Un album da ascoltare con tranquillità, perfetto per smaltire il frastuono dei festeggiamenti di fine 2010 ed iniziare l'anno nuovo con la dovuta calma e concentrazione. Ghost & Tapes  ha da poco pubblicato anche un album per la giapponese ed affermata Schole Records. Interessante l'offerta di Rural Colors dal nome Subscription Pack. 3 Cd in tiratura limitata al prezzo di 10 €...per chi ancora non può fare a meno del supporto fisico.

Science of Sundays

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