"Mooval is an instrumental electronic music project that resists labels, placing itself in the border territories beyond specific genres. Mooval’s sound creates an intimate and captivating atmosphere that enables exploration of the clearest and most profound expression of electronic music. The result is a music rich in melody that speaks to a wide and diverse audience, going beyond the limits of niche genres. Live performances come to completion with a live visual set performed by David Hartono utilizing the analog images of Marco Zampetti." (Words from Mooval's FB page)
Quella di Mooval (Andrea Cilento & Daniel Bellissimo) è una musica elettronica intima, mordida, candidabile soundtrack per applicazioni ambientate in paesaggi futuristici, abitati da esseri dalle lente movenze causate dalla scarsa aria respirabile rimasta. Cambiamenti cromatici che si susseguono con precisa determinazione, indifferenti al livello ascendente di un enigmatico liquido bluastro. Tavolette di energia sufficienti ad un penoso vivere di sopravvivenza. Intravedo un puntino di luce in lontananza che si espande diffondendo un epidemico senso di speranza che si chiama "At night the salmon move", piccolo oggetto elettronico irrorato d'amore. "By Immersion" odora di nottate insonni, di profili di volti stanchi e sazi, illuminati da monitor iperattivi e attenti a non tradire la nostra deludente realtà. Mi compare un link mentale che mi connette ad Errnois, autore di un album datato 2009 (The winter season - [51Beats 021]) che è rimasto un privilegiato nella mia affollata memoria musicale interiore. Ma, sinceramente, riascoltandolo, rimane solamente un attitudine minimal-solitude-electronica che unisce i due album, perchè il contenuto è assai diverso, e poco più di 4 anni di evoluzioni elettroniche sono trascorsi. "By Immersion" è rilasciato da Yo! Netlabel, etichetta guidata da Giovanni Amoroso, agitatore-ricercatore-net-audio che guida anche Yo-[U-Turn] oltre a numerosi altri progetti. Ora mi chiudo in una capsula e mi lascio trasportare nel vuoto, accompagnato dai profondi bassi di "Written on dust". Bon voyage.
Artist: Mooval (FB)
Title: By Immersion
Label: Yo! Netlabel
Style: electronic, glitch
Date: March 18, 2014
Saturday, 29 March 2014
Mooval - "By Immersion" (Yo! Netlabel)
Etichette:
electronic,
Glitch,
Mooval,
Yo! Netlabel
Ubicazione:
Italy
Sunday, 23 March 2014
Soni Sfardati - "Sāqiya" (La bèl)
"Sāqiya gazes at history. Beautiful sounds, coming from the sea. Music scores written by amanuenses. Tarantellas intertwined in baroque embroideries, in a game of disguise, on allusive grooves. Bright and colorful wonders. Virtuous words drawn from an endless dictionary at the crossroads of cultures: Arab, French, and above all Spanish. Stories of encounters, exchanges, smiles, yet stories of oppression." (Words from release page)
E' una strana sensazione tornare a scrivere di musica dopo alcune settimane di silenzio, che non ha riguardato assolutamente le mie orecchie, che si sono deliziate nel frattempo (e continuano a farlo) con questo meraviglioso album firmato Soni Sfardati, virtuosa band siciliana giunta al secondo album, "etichettato" dalla mia amica La bèl. "Sāqiya" è materia musicale difficile da decifrare. La sintonia fra i tre musicisti profuma ogni secondo di questo album, disegnando percorsi nell'aria, inseguimenti fatti di accelerazioni, decelerazioni, cambi di dinamica, stati confusionali controllati e una consapevole conoscenza delle proprie doti tecniche. La chitarra di Enrico Cassia che parla in equilibrio su disparità ritmiche sorprendenti (La Malinche) ed è capace di sedurmi fino all'innamoramento nell'assolo finale contenuto in una delle perle di questo album, l'incantevole "Mar Adentro", traccia che si sviluppa in sette minuti, in cui la voce di Gaia Mattiuzzi si esprime compiendo imprese mirabolanti, attraversando nazioni e culture. La batteria di Antonio Quinci è anima sensibile a captare tutto ciò che accade, aggiungendo colore e calore, facendo da guida e traino nello svilupparsi delle tracce. Mi esalta la cura delle dinamiche, la capacità di riempire e svuotare i brani, saltellando con disinvoltura su ritmiche tutt'altro che facili. Ma fosse solo un'esibizione tecnica "Sāqiya" non sarebbe quello che è. "Sāqiya" è storia, cultura, è un azzardarsi ad andare oltre prendendosi cura di ciò che è stato. E' musica, innanzitutto. Vissuta, sudata e suonata intelligentemente. Descriverla in un riduttivo prog-rock è come riconoscerne un minuscolo 2%.
Artist: Soni Sfardati
Title: Sāqiya
Label: La bèl
Style: prog, rock, world
Date: March 07, 2014
E' una strana sensazione tornare a scrivere di musica dopo alcune settimane di silenzio, che non ha riguardato assolutamente le mie orecchie, che si sono deliziate nel frattempo (e continuano a farlo) con questo meraviglioso album firmato Soni Sfardati, virtuosa band siciliana giunta al secondo album, "etichettato" dalla mia amica La bèl. "Sāqiya" è materia musicale difficile da decifrare. La sintonia fra i tre musicisti profuma ogni secondo di questo album, disegnando percorsi nell'aria, inseguimenti fatti di accelerazioni, decelerazioni, cambi di dinamica, stati confusionali controllati e una consapevole conoscenza delle proprie doti tecniche. La chitarra di Enrico Cassia che parla in equilibrio su disparità ritmiche sorprendenti (La Malinche) ed è capace di sedurmi fino all'innamoramento nell'assolo finale contenuto in una delle perle di questo album, l'incantevole "Mar Adentro", traccia che si sviluppa in sette minuti, in cui la voce di Gaia Mattiuzzi si esprime compiendo imprese mirabolanti, attraversando nazioni e culture. La batteria di Antonio Quinci è anima sensibile a captare tutto ciò che accade, aggiungendo colore e calore, facendo da guida e traino nello svilupparsi delle tracce. Mi esalta la cura delle dinamiche, la capacità di riempire e svuotare i brani, saltellando con disinvoltura su ritmiche tutt'altro che facili. Ma fosse solo un'esibizione tecnica "Sāqiya" non sarebbe quello che è. "Sāqiya" è storia, cultura, è un azzardarsi ad andare oltre prendendosi cura di ciò che è stato. E' musica, innanzitutto. Vissuta, sudata e suonata intelligentemente. Descriverla in un riduttivo prog-rock è come riconoscerne un minuscolo 2%.
Soni Sfardati |
Artist: Soni Sfardati
Title: Sāqiya
Label: La bèl
Style: prog, rock, world
Date: March 07, 2014
Ubicazione:
Italy
Wednesday, 5 March 2014
Family Photo - "All We Ever Do" (Stereocure)
"Family Photo is five-piece band currently spread out across Boston, rural Ohio, and Salem, Oregon; but all members are linked by their origins in Sacramento. After three years, two EPs, two tours across the country, and countless experiments in genre-defying musical explorations, the band has finally arrived at its first full length album. All We Ever Do is the product of the band’s relentless efforts over the years to innovate and invert the world of pop music. Their music is a series of songs at its core, but the ways those songs are colored becomes deeper and more complex with every listen. The matrix of chamber arrangements, the jittering electronics, the dense harmonies and sudden style shifts contribute to the music’s searching quality—finding what’s familiar and making it strangely new. For this band of wandering virtuosos, All We Ever Do is just the beginning.." (Words from release page)
Pensare al minestrone mentre si ascolta un album potrebbe sembrare un po' dispregiativo, ma quando gli ingredienti sono tutti di prima scelta e lo chef ha la capacità di esaltare le qualità di ogni singolo sapore, allora la parola assume subito un significato più meritevole. La band americana Family Photo in questo primo album intitolato "All We Ever Do" dà un'idea di come potrebbe essere il pop eseguito con intelligenza ed acuta ricerca, prendendo a piene mani e senza vergogna da un cesto colmo di mezzo secolo di popular-music e non solo. Ma il bello è che questi cinque ottimi musicisti, oltre ad avere la capacità di creare composizioni variegate e vivaci, ricche di idee e fantasia profumata, riescono a trasformare le loro abilità tecniche individuali in una musica che è un centro benessere per le orecchie e lo spirito. Potrei occupare cinque o sei righe per elencare i nomi che mi compaiono davanti durante l'ascolto di questo album ma non ne ho voglia. Potrei fare degli applausi! Uno va alle melodie, che riescono a stare in equilibrio su percorsi che il più delle volte ricordano quelli di un otto volante, rimanendo impassibili, nitide e sicure. E con la non semplice qualità di essere simpatiche alla mia memoria. Un'altro applauso va alle strutture dei brani, che fanno dell'imprevedibilità il loro pregio maggiore. Continui cambi ritmici , farciti da stacchi e mescolamenti di temi, rendono "All We Ever Do" un album che ti chiede sensualmente di essere riascoltato, spogliandosi ogni volta di più, con grazia, e legato saldamente ad un'intimità consapevole. 12 tracce, che nella schizofrenia del mondo moderno rappresentano un album triplo di quarant'anni fa. Ma vale la pena di fare un po' di ordine primaverile nella gestione del proprio tempo, per recuperare un'oretta da riservare questo piccolo capolavoro pop.
Artist: Family Photo
Title: All We Ever Do
Label: Stereocure
Style: alt-pop
Date: February 26, 2014
Pensare al minestrone mentre si ascolta un album potrebbe sembrare un po' dispregiativo, ma quando gli ingredienti sono tutti di prima scelta e lo chef ha la capacità di esaltare le qualità di ogni singolo sapore, allora la parola assume subito un significato più meritevole. La band americana Family Photo in questo primo album intitolato "All We Ever Do" dà un'idea di come potrebbe essere il pop eseguito con intelligenza ed acuta ricerca, prendendo a piene mani e senza vergogna da un cesto colmo di mezzo secolo di popular-music e non solo. Ma il bello è che questi cinque ottimi musicisti, oltre ad avere la capacità di creare composizioni variegate e vivaci, ricche di idee e fantasia profumata, riescono a trasformare le loro abilità tecniche individuali in una musica che è un centro benessere per le orecchie e lo spirito. Potrei occupare cinque o sei righe per elencare i nomi che mi compaiono davanti durante l'ascolto di questo album ma non ne ho voglia. Potrei fare degli applausi! Uno va alle melodie, che riescono a stare in equilibrio su percorsi che il più delle volte ricordano quelli di un otto volante, rimanendo impassibili, nitide e sicure. E con la non semplice qualità di essere simpatiche alla mia memoria. Un'altro applauso va alle strutture dei brani, che fanno dell'imprevedibilità il loro pregio maggiore. Continui cambi ritmici , farciti da stacchi e mescolamenti di temi, rendono "All We Ever Do" un album che ti chiede sensualmente di essere riascoltato, spogliandosi ogni volta di più, con grazia, e legato saldamente ad un'intimità consapevole. 12 tracce, che nella schizofrenia del mondo moderno rappresentano un album triplo di quarant'anni fa. Ma vale la pena di fare un po' di ordine primaverile nella gestione del proprio tempo, per recuperare un'oretta da riservare questo piccolo capolavoro pop.
Artist: Family Photo
Title: All We Ever Do
Label: Stereocure
Style: alt-pop
Date: February 26, 2014
Etichette:
alt-pop,
Family Photo,
stereocure
Ubicazione:
United States
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