Dopo lunghi viaggi interstellari il prolifico Ruberti torna nel nostro confuso ed enigmatico pianeta. Orchestre d’archi, voci femminili che si rincorrono in un contesto epico-giunglo-forestale. Il tocco caratteristico dell’elettronica del musicista livornese c’è ma non si vede. Si lascia sedurre da registrazioni ambientali, pianoforti e melodie vocali che evocano ampie zone desertiche. La solitudine che permeava le opere cosmiche di Ruberti ritorna anche qua, tra le crepe di un terreno che non ricorda più il sapore della pioggia, nel solo di un sassofonista che suona mentre contempla il profilo di arse montagne all’orizzonte. Strade polverose ed insetti incazzati. Ma con "Metal Talking Artifact Box" si ritorna alla civiltà con un sincopato groove di batteria che puzza di strade maleodoranti di una metropoli abbandonata a se stessa. L'influenza dell'elettronica eighties è sempre presente e si fa sentire soprattutto nell'ultima traccia, "Spider Guardian Machine". Piccola perla dell'EP è indubbiamente "Pink Cave", profonda, seducente, cinematografica. Ammetto che questa svolta terrestre di Ruberti mi incuriosisce assai e quindi attendo il capitolo 2 di questo intrigante Granchite Yumtruso.
Massimo Ruberti |
Artist: Massimo Ruberti (SC)
Title: Granchite Yumtruso PT. 1
Label: Nostress Netlabel
Style: Electronica, krautrock, psychedelic
Date: July 26, 2016
Great post much appreciate the time you took to write this
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