"Michelle Cross is a pianist,
singer-songwriter, and composer based out of Chicago. Joe Frawley is
an experimental ambient composer/ sound collage artist from
Connecticut. This is their first collaboration. Dolls have the unintended ability to
evoke in us a special brand of melancholy. But dolls don't breath or
wake or rise except under the most unnatural and emotional of
conditions. Dolls Come To Life, the disturbingly beautiful
collaboration between Chicago singer/songwriter Michelle Cross and
experimental composer/sound collage artist Joe Frawley, explores in
sometimes direct, sometimes abstract fashion this unsettling what-if
scenario. Album notes by Thomas McAuley,
continued in accompanying PDF booklet."
Ascoltando i propri passi che schiacciano piccole pietre disordinate all'interno di castelli abbandonati al silenzio dell'oscurità. Impercettibili presenze che ci seguono e che improvvisamente ci appoggiano una tiepida mano sulla spalla. Bambole che aprono gli occhi di scatto e che con uno sguardo fulmineo ti ricordano di dimenticare le colline di rifiuti che circondano la tua vita adulta. Pianoforti tristi, giocosi e indifesi tra il vociare di bambini abbandonati nella loro preziosa innocenza. "Depends on the weather, what I do for you"... Quanto tempo dovremo ancora aspettare per una globale consapevolezza che ci ci allontanerà da superflui egoismi? Dolls Come To Life è un piccolo capolavoro, un concept che si adagia su atmosfere classico-sperimentali, introspettivo e profondo. Candide poesie che si posano come farfalle sui tasti di un pianoforte che ad ogni tocco danno vita a meravigliosi fiori sonori.
Artist: Michelle Cross & Joe Frawley
Thursday, 31 January 2013
Wednesday, 30 January 2013
Once Kingdom - "Herbs" (self released)
"A collection of sounds and guitars
stitched together by the swedish producer & performer Niklas
Dahlstrand, also known as Once Kingdom."
Deserti sorvolati al rallentatore e la consapevolezza di aver bevuto l'ultima goccia d'acqua rimanente. Illusioni che si spengono col trascorrere degli anni come un tramonto offuscato da nubi disidratate. Asfalto glitterato improvvisamente invaso da automobili-formiche momentaneamente confuse e disorganizzate. Nessuno risponde. Lunghe attese meravigliate da una ritrovata bellezza regalata dai soffusi riflessi di un'anonima vetrata. "Herbs" evoca immagini desertiche, bocche socchiuse che si dissetano di liquidi salini autoprodotti, fronti incollate a finestre artiche in attesa di un fragile mutamento. Un mondo tagliato a fette alle spalle di rozze ringhiere arrugginite. Once Kingdom (Niklas Dahlstrand) è un musicista svedese che ha la capacità di unire le immagini di distese perennemente ghiacciate a quelle di aride zone desertiche dell'Arizona, senza provocare l'effetto tiepido dato dall'unione di elementi contrastanti.
Disponibile in free download e nell'opzione "name your price" su Bandcamp.
Deserti sorvolati al rallentatore e la consapevolezza di aver bevuto l'ultima goccia d'acqua rimanente. Illusioni che si spengono col trascorrere degli anni come un tramonto offuscato da nubi disidratate. Asfalto glitterato improvvisamente invaso da automobili-formiche momentaneamente confuse e disorganizzate. Nessuno risponde. Lunghe attese meravigliate da una ritrovata bellezza regalata dai soffusi riflessi di un'anonima vetrata. "Herbs" evoca immagini desertiche, bocche socchiuse che si dissetano di liquidi salini autoprodotti, fronti incollate a finestre artiche in attesa di un fragile mutamento. Un mondo tagliato a fette alle spalle di rozze ringhiere arrugginite. Once Kingdom (Niklas Dahlstrand) è un musicista svedese che ha la capacità di unire le immagini di distese perennemente ghiacciate a quelle di aride zone desertiche dell'Arizona, senza provocare l'effetto tiepido dato dall'unione di elementi contrastanti.
Disponibile in free download e nell'opzione "name your price" su Bandcamp.
Artist: Once Kingdom (FB)
Title: Herbs
Label: self released
Style: guitars, electronic
Date: January 26, 2013
Other reviews: GoldFlakePaint / Portals / DIY / hillydilly /
Title: Herbs
Label: self released
Style: guitars, electronic
Date: January 26, 2013
Other reviews: GoldFlakePaint / Portals / DIY / hillydilly /
Etichette:
electronic,
guitars,
Herbs,
Once Kingdom,
self released
Ubicazione:
Svezia
Tuesday, 29 January 2013
Sixthminor - "Wireframe" (Megaphone Records)
"Sixthminor are an Italian music duo
composed of Renato Longobardi and Andrea Gallo, formed in the winter
of 2007 in Naples.
Our experimental sound is a mix of
various musical influences: post rock / ambient / electronics /
glitch / industrial / dubstep / power electronics / noise" (Sixthminor)
"Eser" è esplosiva. La prima traccia di "Wireframe", del duo napoletano Sixthminor, è pura energia. Il primo ascolto l'ho avuto in macchina in una notte deserta come tante, e la prima reazione è stata quella di alzare il volume di quattro, cinque "tacche" e pigiare il piede sull'acceleratore alla ricerca di un non-luogo smarritosi nella desolazione di una buia pianura notturna. Una prepotente batteria che odora fastidiosamente di sudore e che grida al dolore subìto dalla violenza ricevuta incessantemente sulla sua pelle. I frequenti arpeggi chitarristici rimandano direttamente ad ambienti post-rock, ma in "Wireframe" ci sono racchiuse un'enormità di tendenze ben condensate in un sound estremamente personale. Allargo le braccia come uno spaventapasseri umanizzato cercando di raccogliere tutta l'immensità dello spazio circostante. Illusioni cosmiche ben presto disintegrate dalla maledizione terrestre (Frozen). "Wireframe" è un album notturno che illumina particelle di energia nell'oscurità. Lucciole robotizzate educate a perlustrare i resti di un pianeta sovraffollato e in totale confusione (etif). Apocalittico, fantascientifico e a tratti nevrotico e disperato (Last day on heart, hexagone). L'album termina con l'ipnotica e alienante "Outro" che mi lascia in silenzio e con gli occhi chiusi per alcuni minuti. Ok, ora sono pronto per premere repeat.
Disponibile a pagamento su Bandcamp, in versione CD e free nell'opzione Pay with a Tweet.
Artist: Sixthminor
Title: Wireframe
Label: Megaphone Records
Style: post-rock, electronics
Date: January 27, 2013
Title: Wireframe
Label: Megaphone Records
Style: post-rock, electronics
Date: January 27, 2013
Pay with a Tweet (Free Download)
Etichette:
ambient,
electronics,
experimental,
Megaphone Records,
post-rock,
power,
Sixthminor,
Wireframe
Ubicazione:
Napoli, Italia
Monday, 28 January 2013
Textile Audio – "The Pomegranate Cycle" (Wood & Wire 012)
"The Pomegranate Cycle is the debut
album from Textile Audio – a solo project by composer, mezzo
soprano and sound engineer Eve Klein. It is a space for wild,
romantic experiments in ambient electronica and post-classical forms. The Pomegranate Cycle is woven
from song, sound textures and fragmented orchestration – a fragile,
ebbing work, part sonic and part myth. The Pomegranate
Cycle uses poetry and abstract language to convey a felt sense
of narrative. It traces opera and the ghosts of women whose lives
have been touched by violence. Elements of the Persephone story are
strewn through symphonic timbres and ruptured with grain and glitch.
A girl collecting flowers is stolen, transfigured, a mother seeks her
lost child, and wreaks vengeance..."(read more from Wood & Wire)
L'australiana Wood & Wire continua a sorprendermi ad ogni nuova uscita. Soprattutto con la naturalezza con cui spazia tra i generi mantenendo un livello qualitativo molto alto. Dalle trasgressioni di kučka alle raffinate song elettro-acustiche di Setec fino a questo album di Textile Audio. "The Pomegranate Cycle" è un album coraggioso e impegnativo che si trova nel mezzo di un magico incrocio tra opera, musica classica e sperimentazione elettro/ambientale/rumoristica. Non basta sicuramente un ascolto distratto per apprezzare appieno le innumerevoli sfumature delle sedici tracce qui presenti. Eve Klein è un mezzo soprano professionista con alle spalle numerosi spettacoli che in questa sua veste sperimentale ha il gran dono di unire un passato classico ad un futuro frastornato da rumori di ogni genere (Burning, Ripping). "The Pomegranate Cycle" è un album diviso in tre atti ed è stato presentato inizialmente sul palco del Brisbane Festival 2010 come un opera per laptop, mezzo soprano e ballerina, mentre attualmente viene eseguito con la Sydney’s Opera Prometheus. Un album profondo e atemporale, che richiede un ascolto attento ma che in cambio sa donare sensazioni intense.
Artist: Textile Audio
L'australiana Wood & Wire continua a sorprendermi ad ogni nuova uscita. Soprattutto con la naturalezza con cui spazia tra i generi mantenendo un livello qualitativo molto alto. Dalle trasgressioni di kučka alle raffinate song elettro-acustiche di Setec fino a questo album di Textile Audio. "The Pomegranate Cycle" è un album coraggioso e impegnativo che si trova nel mezzo di un magico incrocio tra opera, musica classica e sperimentazione elettro/ambientale/rumoristica. Non basta sicuramente un ascolto distratto per apprezzare appieno le innumerevoli sfumature delle sedici tracce qui presenti. Eve Klein è un mezzo soprano professionista con alle spalle numerosi spettacoli che in questa sua veste sperimentale ha il gran dono di unire un passato classico ad un futuro frastornato da rumori di ogni genere (Burning, Ripping). "The Pomegranate Cycle" è un album diviso in tre atti ed è stato presentato inizialmente sul palco del Brisbane Festival 2010 come un opera per laptop, mezzo soprano e ballerina, mentre attualmente viene eseguito con la Sydney’s Opera Prometheus. Un album profondo e atemporale, che richiede un ascolto attento ma che in cambio sa donare sensazioni intense.
Textile Audio (Eve Klein) |
Artist: Textile Audio
Etichette:
classical,
experimental,
opera,
Textile Audio,
The Pomegranate Cycle,
Wood and Wire
Ubicazione:
Australia
Sunday, 27 January 2013
Various Artists - "Ala Social Net 2012 - Netlabel Live Session" (Acustronica/Alchemistica/Ozky e-sound/Parafonica)
"Starting from an idea of Adriano
Bossola and Giampaolo Campus and thanks to the Skywine Showroom
support, there was a meeting in Ala (TN) on 12th October 2012 among
some Italian netlabels. The aim of this event was to estabilish an
active collaboration among the participants. This to get a wider
spread of the Creative Commons Music in Italy and to create events
with musicians belonging to this area. During the two days meeting, the
musicians coming from the invited netlabels performed first their own
live music and then they joined together in a final improvisation
session. From this last event it came out the idea to start a first
collaboration project and, so, to publish this session on the web as
a free download. On this occasion four of the following netlabels
playing in Ala decided then to join the release publishing it
simultaneously on the web."
Ho avuto modo di partecipare a questo interessante incontro tra musicisti, blogger e curatori di netlabels svoltosi ad Ala (TN) nell'Ottobre 2012. Un incontro suddiviso in due parti, una musicale (di cui questa release ne è la documentazione) ed una dedicata ad una discussione su cui costruire le basi per una futura collaborazione tra le varie realtà dedite alla Creative Commons Music presenti nel territorio italiano. Sono sette le netlabels che hanno partecipato all'incontro (Acustronica, Alchemistica, Galaverna, La bèl, Laverna, Ozky e-sound, Parafonica) una piccola ma non indifferente percentuale rispetto al centinaio di netlabels censite in Italia. Questa release è il risultato dell'improvvisazione avvenuta tra le mura di Palazzo Azzolini tra sei musicisti (Cesare Discepoli, Enrico Coniglio, Giampaolo Campus, Massimo Croce, Massimo Discepoli, Sergio Camedda) accompagnati dalle suggestive immagini di Francesca Coniglio. Poco più di 19 minuti di ambient raffinata e a volte tenebrosa, farcita di rumorismi persuasivi che, soprattutto nella rappresentazione live da me seguita, hanno saputo affascinarmi ed incantarmi. Ora bisognerà vedere se gli intenti e le ambizioni dei vari partecipanti sapranno tramutarsi in un vero movimento capace di uscire dal proprio habitat naturale (internet) trasformandosi in una vera rete territoriale disposta a promuovere i propri artisti tramite eventi e concerti.
Artist: Various
Title: Ala Social Net 2012 Netlabel Live Session
Label: Acustronica/Alchemistica/Ozky e-sound/Parafonica
Style: ambient,impro
Date: January 22, 2013
Ho avuto modo di partecipare a questo interessante incontro tra musicisti, blogger e curatori di netlabels svoltosi ad Ala (TN) nell'Ottobre 2012. Un incontro suddiviso in due parti, una musicale (di cui questa release ne è la documentazione) ed una dedicata ad una discussione su cui costruire le basi per una futura collaborazione tra le varie realtà dedite alla Creative Commons Music presenti nel territorio italiano. Sono sette le netlabels che hanno partecipato all'incontro (Acustronica, Alchemistica, Galaverna, La bèl, Laverna, Ozky e-sound, Parafonica) una piccola ma non indifferente percentuale rispetto al centinaio di netlabels censite in Italia. Questa release è il risultato dell'improvvisazione avvenuta tra le mura di Palazzo Azzolini tra sei musicisti (Cesare Discepoli, Enrico Coniglio, Giampaolo Campus, Massimo Croce, Massimo Discepoli, Sergio Camedda) accompagnati dalle suggestive immagini di Francesca Coniglio. Poco più di 19 minuti di ambient raffinata e a volte tenebrosa, farcita di rumorismi persuasivi che, soprattutto nella rappresentazione live da me seguita, hanno saputo affascinarmi ed incantarmi. Ora bisognerà vedere se gli intenti e le ambizioni dei vari partecipanti sapranno tramutarsi in un vero movimento capace di uscire dal proprio habitat naturale (internet) trasformandosi in una vera rete territoriale disposta a promuovere i propri artisti tramite eventi e concerti.
Giampaolo Campus, Sergio Camedda |
Artist: Various
Title: Ala Social Net 2012 Netlabel Live Session
Label: Acustronica/Alchemistica/Ozky e-sound/Parafonica
Style: ambient,impro
Date: January 22, 2013
Etichette:
Acustronica,
Ala Social Net 2012 Netlabel Live Session,
Alchemistica,
ambient,
impro,
ozky e-sound,
Parafonica Netlabel,
Various Artists
Ubicazione:
Italia
Saturday, 26 January 2013
Juno Day - "Chauvet" (self released)
Juno Day was born on a winding,
naranja-filled street in Seville, Spain. The date was May 1, 2007. It
was a Tuesday. Chris and Zac were walking back from the centro, en
route to Ana's apartment on Calle Enladrillada. They reminisced about
Antonio, The Cranberries, and their nascent dream of making music
together. That's when the Universe spoke, and Chris wrote it down in
a Five Star notebook.
Zac Halbrook - piano, keyboards, vocals
Zac Halbrook - piano, keyboards, vocals
Tom Hughes - bass
Mike Mahoney - drums, percussion
Chris McKenna - guitars, vocals All songs written by Zac Halbrook and Chris McKenna; arranged by Juno Day.
Mike Mahoney - drums, percussion
Chris McKenna - guitars, vocals All songs written by Zac Halbrook and Chris McKenna; arranged by Juno Day.
Ed ecco un altro gran bell'album proveniente dagli States (Philadelphia) e disponibile nella funzione "name your price" dalle oramai incontrastate pagine di Bandcamp. Juno Day propongono un sano e robusto indie-rock caratterizzato da brillanti armonizzazioni vocali e sviluppato su ritmiche incalzanti (Monorall, Legos), spesso inframmezzate da frequenti stacchi che donano una spumeggiante vitalità ai brani più vivaci. In alcuni piccoli frammenti si respira anche aria sudamericana (Dogwalker, Chasing two rabbits) inumidita da una lieve pioggia di sfumature progressive, visti i ricorrenti cambi d'atmosfera. Sarà il suono del piano elettrico o l'andamento di alcune tracce, ma gli Steely Dan mi tornano piacevolmente in mente ad ogni ascolto. Non mancano momenti di crescente tensione come nell'incantevole "Give", a parer mio uno degli episodi più emozionanti dell'album. "Chauvet" contiene 13 tracce variegate, ben suonate e con la pregiata qualità di tenere la noia a parecchi chilometri di distanza.
Juno Day |
Artist: Juno Day (FB)
Etichette:
Chauvet,
indie-rock,
Juno Day,
self released
Ubicazione:
Filadelfia, Pennsylvania, Stati Uniti d'America
Friday, 25 January 2013
Hotel Cinema - "Hotel Cinema" (self released)
All Songs Written, Produced &
Recorded by Hotel Cinema
Artist: Hotel Cinema (FB)
Mixed By Steve Bone
Mastered by John McCaig at Panic Studios. Seattle,WA
Hotel Cinema is Mark Hadley & Keeley Bumford
Featuring:
Ricky Bakken - Bass
Kiel Feher - Drums
Georgia, Estlin, Piper & Aiden - Children's Choir on "Rabbit Hole"
Album Art by Camille Verhaeghe
Design by Alex Wright
Mi sarebbero bastati anche i soli due brani di apertura di questo album a farmi gioire di questa musica e di questa band californiana. "Rabbit Hole", la prima traccia, è un tenero capolavoro pop, curato nei minimi dettagli, con frequenti stop e cambi di dinamiche e intensità, appoggiato su una base ritmica precisa e indiscutibile. La voce carezzevole di Keeley Bumford crea ricami di alta sartoria che, accompagnata dai cori fanciulleschi di Georgia, Estlin, Piper e Aiden, sanno donare un'atmosfera esclusiva al brano. "Hauting" fa sbocciare fiori immaginari dai pavimenti in graniglia di questa casa. Sorprendenti rallentamenti di tempo nel finale chiudono il cerchio di una perfezione sbalorditiva, sia a livello esecutivo che compositivo. Un inchino ai musicisti che hanno partecipato alla realizzazione di questo album. Gli Hotel Cinema costruiscono un pop impeccabile che affonda le sue gambe nella falsa morbidezza delle nuvole immaginate dai bambini. Sei tracce spumeggianti che sono un prezioso invito alla primavera che ha appena iniziato il suo viaggio da un luogo molto lontano.
Mastered by John McCaig at Panic Studios. Seattle,WA
Hotel Cinema is Mark Hadley & Keeley Bumford
Featuring:
Ricky Bakken - Bass
Kiel Feher - Drums
Georgia, Estlin, Piper & Aiden - Children's Choir on "Rabbit Hole"
Album Art by Camille Verhaeghe
Design by Alex Wright
Mi sarebbero bastati anche i soli due brani di apertura di questo album a farmi gioire di questa musica e di questa band californiana. "Rabbit Hole", la prima traccia, è un tenero capolavoro pop, curato nei minimi dettagli, con frequenti stop e cambi di dinamiche e intensità, appoggiato su una base ritmica precisa e indiscutibile. La voce carezzevole di Keeley Bumford crea ricami di alta sartoria che, accompagnata dai cori fanciulleschi di Georgia, Estlin, Piper e Aiden, sanno donare un'atmosfera esclusiva al brano. "Hauting" fa sbocciare fiori immaginari dai pavimenti in graniglia di questa casa. Sorprendenti rallentamenti di tempo nel finale chiudono il cerchio di una perfezione sbalorditiva, sia a livello esecutivo che compositivo. Un inchino ai musicisti che hanno partecipato alla realizzazione di questo album. Gli Hotel Cinema costruiscono un pop impeccabile che affonda le sue gambe nella falsa morbidezza delle nuvole immaginate dai bambini. Sei tracce spumeggianti che sono un prezioso invito alla primavera che ha appena iniziato il suo viaggio da un luogo molto lontano.
Etichette:
Folk,
Hotel Cinema,
Indie,
Keeley Bumford,
pop,
self released
Ubicazione:
Los Angeles, California, Stati Uniti d'America
Wednesday, 23 January 2013
Misay Day - "Below the Green" (self released)
"We live in a world with so much
stimulation, that its nice to pull back and sit in simplicity. This
three piece welcomes you to a place of listening with Kate on the
Ukulele and Harmonica and Voice, Michael on the Saw and Guitar, and
Anthony on percussion. Misay Day blends traditional folk
sounds, world music influences (India and South America), and some of
that special Austin, Texas magic to deliver a new breed of surreal
folklore."
Ebbene si, la semplicità descritta nella breve presentazione di Misay Day trovata nella loro pagina Facebook è per me una piacevole medicina ricostituente. Sin dal primo brano, il meraviglioso "Southside", due semplici accordi, una registrazione discreta ma immerso in un calore e un'umanità immensi. Pochi elementi, un ukulele, una chitarra, una ritmica simpaticamente zoppicante e la voce intensa e passionale di Kate Robberson. Sarei disposto a spegnere qualsiasi dispositivo elettronico per alcuni giorni e sedermi accanto a Misay Day e godere della loro candida genuinità. Si, folk, Texas, lo-fi e preziose imprecisioni...una rinfrescante doccia che ripulisce da milioni di megabyte di elettronica fredda e impersonale. Folk sbilenco, hippy-folk, camicie portate fuori dai pantaloni, barbe incolte e capelli lunghi e disordinati. Profumi seventies che risalgono le narici donandomi gioia e stupore. Misay Day hanno una stanza segreta piena di strumenti usati e improvvisati con cui colorare le loro imperfette e malinconiche composizioni di tinte speciali. Amore a prima vista.
Ebbene si, la semplicità descritta nella breve presentazione di Misay Day trovata nella loro pagina Facebook è per me una piacevole medicina ricostituente. Sin dal primo brano, il meraviglioso "Southside", due semplici accordi, una registrazione discreta ma immerso in un calore e un'umanità immensi. Pochi elementi, un ukulele, una chitarra, una ritmica simpaticamente zoppicante e la voce intensa e passionale di Kate Robberson. Sarei disposto a spegnere qualsiasi dispositivo elettronico per alcuni giorni e sedermi accanto a Misay Day e godere della loro candida genuinità. Si, folk, Texas, lo-fi e preziose imprecisioni...una rinfrescante doccia che ripulisce da milioni di megabyte di elettronica fredda e impersonale. Folk sbilenco, hippy-folk, camicie portate fuori dai pantaloni, barbe incolte e capelli lunghi e disordinati. Profumi seventies che risalgono le narici donandomi gioia e stupore. Misay Day hanno una stanza segreta piena di strumenti usati e improvvisati con cui colorare le loro imperfette e malinconiche composizioni di tinte speciali. Amore a prima vista.
Misay Day |
Artist: Misay Day (FB)
Title: Below the Green
Label: self released
Style: acoustic, folk
Date: January 07, 2013
Misay Day on Free Music Archive
Title: Below the Green
Label: self released
Style: acoustic, folk
Date: January 07, 2013
Misay Day on Free Music Archive
Etichette:
Acoustic,
Below the Green,
Folk,
Misay Day,
self released
Ubicazione:
Austin, Texas, Stati Uniti d'America
Monday, 21 January 2013
Old Splendifolia -"Utterly Heartbreaking" (La bèl 017)
During live sessions in the summer
house, the woods of Brandenburg and the homes of friendly musicians
delicate pieces evolved, capturing random environmental noises and
exceptional interaction of the artists. The chamber music-ish pieces
flow moment to moment painting scenes with tones. “The Song
Poems seek their fortune through poetic views of the world, leap to
the Earth’s perishable inhabitants’ defense, for whom the
consistent rational explanations for a world so compelling in its
richness, in its confusion, in its complexities impregnable from
comprehension give little satisfaction. So, let’s cast light on
the many small details, sense-nourishing observations, confusion, the
fear that tears me, which overwhelmed you as well, and on the comfort
that She granted you, so you now could come to my aid. Enter with the
ears and not only with the latter, into the micro-extracts from rich
litera- and orature, elocuted by the inner desire to keep the
amazement and the breath of life, to light the inner warmth, which
beards the global one, with filigree vehemence. Yes.” (Old Splendifolia)
Una presenza penetrante, con minuscole particelle di voce vaganti nell’aria, accompagnate per mano dai suoni-rumori provocati dalle dita vibranti del signor Blumm. Onde acustiche impregnate di un calore primordiale. C’è una montagna di sentimento e spiritualitá dentro ad "Utterly Heartbreaking", piccolo capolavoro di inizio anno firmato Jana Plewa e F.S.Blumm. Ad un primo ascolto ci si potrebbe soffermare sulla parola folk, ma dopo altri ispirati repeat ci si rende conto che "Utterly Heartbreaking" va oltre il folk, possedendo minuscoli particolari e raffinatezze che lo spingono più in alto, in zone incontaminate e incondizionabili. A volte mi verrebbe da appoggiare la testa sulla spalla di Blumm e consolarmi così...Un album che si deve ascoltare in intimitá e in silenzio, immaginando il movimento dei battenti sui vibrafoni o rallentando il movimento della vibrazione delle corde della chitarra in un’immaginaria moviola. La voce di Jana è una presenza avvolgente, un’amica sconosciuta che mi tiene per mano. Un titolo che rappresenta alla perfezione il contenuto. Disponibile in free download nella versione EP e a pagamento nella versione completa nella Bandcamp page di La bèl o in formato handmade limited CD edition.
Artist: Old Splendifolia
Una presenza penetrante, con minuscole particelle di voce vaganti nell’aria, accompagnate per mano dai suoni-rumori provocati dalle dita vibranti del signor Blumm. Onde acustiche impregnate di un calore primordiale. C’è una montagna di sentimento e spiritualitá dentro ad "Utterly Heartbreaking", piccolo capolavoro di inizio anno firmato Jana Plewa e F.S.Blumm. Ad un primo ascolto ci si potrebbe soffermare sulla parola folk, ma dopo altri ispirati repeat ci si rende conto che "Utterly Heartbreaking" va oltre il folk, possedendo minuscoli particolari e raffinatezze che lo spingono più in alto, in zone incontaminate e incondizionabili. A volte mi verrebbe da appoggiare la testa sulla spalla di Blumm e consolarmi così...Un album che si deve ascoltare in intimitá e in silenzio, immaginando il movimento dei battenti sui vibrafoni o rallentando il movimento della vibrazione delle corde della chitarra in un’immaginaria moviola. La voce di Jana è una presenza avvolgente, un’amica sconosciuta che mi tiene per mano. Un titolo che rappresenta alla perfezione il contenuto. Disponibile in free download nella versione EP e a pagamento nella versione completa nella Bandcamp page di La bèl o in formato handmade limited CD edition.
Old Splendifolia (F.S.Blumm & Jana Plewa) |
Artist: Old Splendifolia
Etichette:
Acoustic,
F.S.Blumm,
Folk,
Jana Plewa,
La bèl,
Old Splendifolia,
Utterly Heartbreaking
Ubicazione:
Germania
Saturday, 19 January 2013
Broke For Free - "Gold Can Stay" (self released)
"It’s hard to
describe succinctly what’s going on in this track, I can
just simply say that the harmonious guitar lines, the atmospherics,
and the pulsating beat all just work incredibly well together.
Honestly one of the best things to wake up to in the morning is a
little bit of Broke For Free." (Indie Shuffle Music Blog)
Il suono di "Gold Can Stay" di Broke For Free (Tom Cascino, San Francisco) si muove morbido e felpato tra le mura dai colori vivaci di questa casa infreddolita dalla stagione invernale. Un suono nitido, senza sbavature, caratterizzato dalle preziose chitarre offerte da Mark Edwards che mi riportano ad un power-pop eighties più volte sottovalutato. L’insieme appoggia su ritmiche slow e corpose, dominate da bass drum che pizzicano lo stomaco. Un EP semplice e positivo che dona un lieve e vaporoso buon umore, fondamentale di questi tempi, quando sembra di assistere ad una lenta ed inesorabile disintegrazione del nostro futuro. Hold on!
Artist: Broke For Free (FB)
Il suono di "Gold Can Stay" di Broke For Free (Tom Cascino, San Francisco) si muove morbido e felpato tra le mura dai colori vivaci di questa casa infreddolita dalla stagione invernale. Un suono nitido, senza sbavature, caratterizzato dalle preziose chitarre offerte da Mark Edwards che mi riportano ad un power-pop eighties più volte sottovalutato. L’insieme appoggia su ritmiche slow e corpose, dominate da bass drum che pizzicano lo stomaco. Un EP semplice e positivo che dona un lieve e vaporoso buon umore, fondamentale di questi tempi, quando sembra di assistere ad una lenta ed inesorabile disintegrazione del nostro futuro. Hold on!
Broke For Free (Tom Cascino) |
Artist: Broke For Free (FB)
Etichette:
Broke For Free,
dub,
electro,
electronic,
Glitch,
Gold Can Stay,
Hip Hop,
Mark Edwards
Ubicazione:
Santa Cruz, California, Stati Uniti d'America
Thursday, 17 January 2013
dead mellotron - "(is it)" (self released)
Trascorro giorni in uno stato di sottile ira rivolta alla musica che cerco e
incontro nel web, in particolar modo su quella proposta dalle netlabels, che dovrebbero
assumere le sembianze di fari posizionati su filtri, assumendosi la
responsabilità di gestire la qualità di ciò che di nuovo viene proposto
nel mondo, ma purtroppo non è così, e mi ritrovo sempre più
frequentemente a scoprire nuova buona musica al di fuori dei loro
confini. È il caso di Dead Mellotron, che spiccano sulla vetta di
tonnellate di shoegaze anonima che anima le pagine di Bandcamp. Band di Baltimora con 2 album self released alle spalle e un vinile con Sonic Cathedral nel 2012. Ci sono
profumi provenienti dalla decade 80/90 e un bel sound etereo che mi cattura
ascolto dopo ascolto nel mio attuale umore iper-selettivo. Spiego le ali tra
chitarre in lontananza, middle-tempo trascinanti e filtri onirici che
trascinano in un leggero e morbido volo. Quando pensiamo di essere nel
nostro peggio è quando stiamo dando il meglio di noi...faith.
Interessante articolo più intervista su 405.
Artist: dead mellotron
Interessante articolo più intervista su 405.
dead mellotron |
Artist: dead mellotron
Etichette:
alternative,
dead mellotron,
pop,
self released,
Shoegaze
Ubicazione:
Baltimora, Maryland, Stati Uniti
Friday, 11 January 2013
Gluid - "The Metamorphosis EP" (esc.rec. 033)
"Initially this music was commissioned
by theatre company Noortje Licht as a soundtrack for 'De
Gedaanteverwisseling' (The Metamorphosis), based on the book by Franz
Kafka. The show/installation (2010) was a seamless
combination of acting, extremely inventive video projections by Douwe
Dijkstra and music by Bram van den Oever (Gluid). Quite exceptional
for such a small theatre company. After some minor alterations, this soundtrack now
became a breathtaking stand-alone Gluid release. And just like the
world famous psychological thriller by Kafka, it haunts you with
hallucinatory beauty."
Carovane che proseguono il loro percorso all’interno di menti sedute ai bordi di un precipizio. Ossessioni racchiuse in una camera d’aria sgonfia. Tutto può ancora succedere in questo lento divenire stratificato. Rimbalzi ristretti dominano il pensiero prigioniero e indifeso dinnanzi alla sua schiavitù compiacente. Faticose marce, schiene dolorose e Renè Aubry che invade la scena sorridente. Sogni in 3/4 dissolti in evoluzioni piramidali. La musica di Gluid cattura con il suo incedere felpato e tenebroso e permette di fare passeggiate tra le vie più oscure della mente. Un'elettronica che si adagia tra morbidezze ambient e rigidità classiche. Questa musica inizialmente è stata la colonna sonora per una rappresentazione teatrale della Metamorfosi di Kafka. Ora, dopo qualche modifica e grazie al supporto dell'olandese esc.rec. questa musica diventa accessibile in forma gratuita. Thanks.
Carovane che proseguono il loro percorso all’interno di menti sedute ai bordi di un precipizio. Ossessioni racchiuse in una camera d’aria sgonfia. Tutto può ancora succedere in questo lento divenire stratificato. Rimbalzi ristretti dominano il pensiero prigioniero e indifeso dinnanzi alla sua schiavitù compiacente. Faticose marce, schiene dolorose e Renè Aubry che invade la scena sorridente. Sogni in 3/4 dissolti in evoluzioni piramidali. La musica di Gluid cattura con il suo incedere felpato e tenebroso e permette di fare passeggiate tra le vie più oscure della mente. Un'elettronica che si adagia tra morbidezze ambient e rigidità classiche. Questa musica inizialmente è stata la colonna sonora per una rappresentazione teatrale della Metamorfosi di Kafka. Ora, dopo qualche modifica e grazie al supporto dell'olandese esc.rec. questa musica diventa accessibile in forma gratuita. Thanks.
Gluid (Bram van den Oever) |
Artist: Gluid
Title: TheMetamorphosis EP
Label: esc.rec.
Style: soundtrack, electronic, classic
Date: January 03, 2013
Label: esc.rec.
Style: soundtrack, electronic, classic
Date: January 03, 2013
Source: F.M.A.
Etichette:
adventurous,
Bram van den Oever,
classical,
electronic,
esc.rec.,
Franz Kafka,
Gluid,
soundtrack,
The Metamorphosis EP
Ubicazione:
Paesi Bassi
Sunday, 6 January 2013
F.S.Blumm - "Food" (self released)
"F.S.BLUMM took a break from himself: no
solo-release within 5 years (*). A break from his musical
habits: consuming quasi nothing but female-hip-hop and rootsy-dub. No
pling, no plong, no guitar-picking. Now he slowly returns,
warming up his fingers with a little collection of instrumentals.
Solo jam-sessions to the recording-machine. This is not the
succession of F.S.BLUMMs "Summer Kling". One might
miss those typically condensed compositions, those musical thoughts
compressed in a nutshell.
This is a special inbetweenie! A
little snack, some eardrum refreshment! ..and isn't there
indeed a little hip-hop-flavour left? Can't one still imagine a
female rapper on top of "FRÜH" or "KLEI"? Please
enjoy this convenient collection of recordings while you're waiting
for Blumm's little big next album: "F.S.BLUMM- The King Of
Pling"
Non è nelle mie abitudini parlare di album in vendita su Bandcamp, ma un paio di volte all'anno mi concedo questo diversivo. E poi sto parlando di Frank Schültge Blumm, uno dei miei artisti preferiti, con una ricca discografia alle spalle (Morr, Plop) e numerose collaborazioni con ottimi musicisti provenienti da più parti del mondo (Nils Frahm, David Grubbs, Anne
Laplantine, Lucrecia Dalt...). "Food" è un piccolo gioiello elettroacustico, dove le raffinate chitarre di Frank sono accompagnate spesso da ritmiche hip-hop ben dosate, mai invadenti e che sanno donare una piacevole freschezza all'intero album. Instrumental/soul/hip-hop, se proprio devo catalogare. Si, perchè la chitarra di Blumm è soul, è anima fluttuante che si espande nell'atmosfera. Ed apprezzo anche la sua accentuata attenzione alle ritmiche, sempre ricercate e farcite di piccoli particolari che le rendono uniche. Quel sapore minimal-malinconico orientato però verso una positività che vede nell'intelligenza e nel sentimento la risoluzione ai nostri problemi quotidiani. Excellent work.
Etichette:
Acoustic,
experimental,
Folk,
hip-hop,
Instrumental
Ubicazione:
Berlino, Germania
Friday, 4 January 2013
Jaspertine - "The New Dahlia Returns to Shyness" (self released)
"Well, the short story... it's an
instrumental album book-ended by two vocal tracks, with a greater
emphasis on guitars and improvisation than my usual mess of processed
sound. The longer story is where things get a little
messy. Without getting too much into private matters, my anxiety
and related concerns had been ignored and allowed to build up for
such a length of time that it was necessary to start taking SSRIs, at
least to bring things back down to normal, and see where we go from
there. Two interesting things happened. One, I began to look
back on where I'd been a few years ago, and realized the degree to
which I'd flip-flopped my attitudes on math, science, philosophy, art
and so on. Truly, I'd become the other half. The other thing that
happened was that, within a week of going on medication, I'd started
writing songs again. The songs on this record were inspired by
my attempts to find a balance between the new me and the old me. The
scientist and the artist. The brain and the heart. The Yin and the
Yang. etc. The sound of the record, meanwhile, was influenced by
a significant downgrade in my digital audio workstation, which meant
I couldn't just pile on a hundred different sounds, nor a circus of
effects. Every layer of sound had to be carefully considered. No room
for waste. The result is something that I hope is pleasing to
the ear. "(JV "Jave" Despres )
Non è stato un innamoramento a prima vista, ma alcuni inavvertibili particolari mi hanno spinto ad ascoltare più volte questo "The New Dahlia Returns to Shyness" di Jaspertine portandomi ad un coscienzioso apprezzamento. Sará la chitarra acustica, che su di me ha sempre un fascino riservato, o il calibrato equilibrio diviso con un'elettronica che rimane timidamente sull'uscio di casa. Atteggiamenti crepuscolari di fronte a deserti lievemente ventilati. La strada che porta al mare è sempre la benvenuta. Le prime insegne nel bel mezzo di un mezzogiorno afosamente assolato. Contorni delicatamente sfumati da reverse intestarditi. Bambole di porcellana salutano, alzando delicatamente la lunga gonna, da vetrine additate di giocattoli antichi. Chi ci ha portato qui? Il tempo visto da una distanza adeguata provoca un male minore. Inciampo su "Crash Together" e affondo in un vasto lago di surrealtá dove è amabile lasciarsi trasportare dagli interventi elettronici. «The result is something that I hope is pleasing to the ear.» Certamente Jaspertine, da parte mia nessun dubbio sul piacere avuto dall’ascolto di «The New Dahlia Returns to Shyness».
Artist: Jaspertine
Non è stato un innamoramento a prima vista, ma alcuni inavvertibili particolari mi hanno spinto ad ascoltare più volte questo "The New Dahlia Returns to Shyness" di Jaspertine portandomi ad un coscienzioso apprezzamento. Sará la chitarra acustica, che su di me ha sempre un fascino riservato, o il calibrato equilibrio diviso con un'elettronica che rimane timidamente sull'uscio di casa. Atteggiamenti crepuscolari di fronte a deserti lievemente ventilati. La strada che porta al mare è sempre la benvenuta. Le prime insegne nel bel mezzo di un mezzogiorno afosamente assolato. Contorni delicatamente sfumati da reverse intestarditi. Bambole di porcellana salutano, alzando delicatamente la lunga gonna, da vetrine additate di giocattoli antichi. Chi ci ha portato qui? Il tempo visto da una distanza adeguata provoca un male minore. Inciampo su "Crash Together" e affondo in un vasto lago di surrealtá dove è amabile lasciarsi trasportare dagli interventi elettronici. «The result is something that I hope is pleasing to the ear.» Certamente Jaspertine, da parte mia nessun dubbio sul piacere avuto dall’ascolto di «The New Dahlia Returns to Shyness».
Jaspertine (JV "Jave" Despres) |
Artist: Jaspertine
Title: TheNew Dahlia Returns to Shyness
Label: self released
Style: guitar, folk, ambient
Date: December 30, 2012
Label: self released
Style: guitar, folk, ambient
Date: December 30, 2012
Etichette:
ambient,
Folk,
guitar,
Indie,
Jaspertine,
psyche,
The New Dahlia Returns to Shyness
Ubicazione:
Moncton, Nuovo Brunswick, Canada
Wednesday, 2 January 2013
A Magnifique Bande dos Homes sen Medo - "A Magnifique Bande dos Homes sen Medo" (self released)
Scopro questo stupendo album grazie ad una segnalazione di @diffuser.net, ottimo sito francese che si occupa quasi esclusivamente di Creative Commons Music e che mensilmente pubblica un podcast dedicato agli album più interessanti rilasciati dalle innumerevoli netlabels mondiali. A Magnifique Bande dos Homes sen Medo è una spumeggiante e divertente orchestra di strada spagnola di nove elementi, che reinterpreta classici contemporanei con buona tecnica e una dose di energia coinvolgente. Su YouTube si trovano divertenti video di esibizioni improvvisate in strade, piazze e...mercati del pesce. Tra i brani segnalo "Z.U.M.O", in cui i movimenti del mio corpo si sciolgono su ritmiche funk-soul, dettate da sincopi chitarristiche e fiati al'unisono irresistibili. Mentre con "Zappagnifique" viene riproposto ottimamente lo Zappa del periodo big band di fine 80/primi 90, uno dei miei preferiti. "A Magnifique Bande dos Homes sen Medo" contiene 5 tracce piene di grinta e passione soul e quando dopo circa 20 minuti la musica si conclude con "Companheir@" (l'unico brano cantato) rimango leggermente deluso. Come? Già finito? Un'ottima colonna sonora per vivere i primi giorni del 2013 con energia e positività.
Artist: A Magnifique Bande dos Homes sen Medo
A Magnifique Bande dos Homes sen Medo |
Artist: A Magnifique Bande dos Homes sen Medo
Title: A Magnifique Bande dos Homes sen Medo
Label: self released
Style: jazz, fanfares, cover
Date: November 05, 2012
@diffuser.net review
Label: self released
Style: jazz, fanfares, cover
Date: November 05, 2012
@diffuser.net review
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