Friday, 31 May 2013

Yakamoto Kotzuga - "Rooms OF Emptiness EP" (Bad Panda Records)

Yakamoto Kotzuga, alias Giacomo Mazzuccato, ha l'aria di essere un ragazzo molto giovane e lo si può captare anche nelle sfumature della musica da lui prodotta. Un'innocenza che si alimenta in ripetizioni ipnotiche ed emozionanti crescendo elettronici. C'è il profumo di bufere di neve, di slitte fracassate e di ritorni a casa tra il tepore di poca legna che arde nel camino provocando scoppiettii dalle ritmiche irregolari. C'è il senso di soffocamento che provoca una società che richiede velocità e capacità di adattamento-reazione in tempo reale. Ci sono ragazze sedute su muretti scrostati nell'estenuante attesa di un apprezzamento tascabile. Riverberi che avvolgono incuranti svariate frequenze e casse da club berlinesi invasi da automi di nuova generazione che brindano con soda-glitch. Ci sono le ombre che ci perseguitano dalla nostra nascita ritagliate perfettamente da geometriche luci. Sogni erotici con donne robot ambientati in stanze con pareti modulari trasparenti. Yakamoto Kotzuga trasmette le immagini di un'innocenza turbata e di una generazione con un punto interrogativo tatuato sulla fronte, che cammina appesantita dalla mole di irresponsabilità ed errori avuti in regalo dai padri.


Yakamoto Kotzuga



Artist: Yakamoto Kotzuga (FB)
Title: Rooms OF Emptiness EP
Label: Bad Panda Records
Style: electronic, post-ambient
Date: May 27, 2013







Wednesday, 29 May 2013

Longman - "Akhenaten's Dream" (PICPACK 177)

Già parlai di Longman nel Luglio 2012 a proposito dell'EP "Split Personality" rilasciato sempre dall'ottima netlabel russa Picpack. Una band misteriosa che non lascia trapelare nulla di sè ma cha sa offrire un sano funk impreziosito da innumerevoli contaminazioni. L'iniziale "Millstone Justice" mi riporta ad esempio a sonorità vicine agli Steps Ahead di "Modern Times", soprattutto per quanto riguarda l'imbastitura ritmica. "The Expansion Of Consciousness" è autentico funk seventies, con un esaltante assolo di flauto che rimanda ad esibizioni live piene di sudore, con grezze rullate di batteria ed organi dinamici. C'è il funk formato viaggio di "The Reference Point" con improbabili fermate in stazioni ferroviarie longitudinalmente opposte
("Soup Of The Tendons"). Verso il finire dell'album mi sembra di notare una minore brillantezza dei brani e forse sarebbero bastate anche un paio di tracce in meno , ma non ciò non toglie assolutamente valore all'intero lavoro.

Artist: Longman
Title: Akhenaten's Dream
Label: PICPACK
Style: funk, acid-jazz
Date: May 23, 2013


Monday, 27 May 2013

Garnets - "The Blind Club Sessions" (self released)

Scoprire delle band come questa nel caotico mondo della musica on-line mi procura brevi e intensi momenti di esultanza. I Garnets vengono da Londra e hanno rilasciato questo EP, registrato tra un cotonificio a Bradford e in casa, pochi giorni prima di lanciare il loro primo album ufficiale, intitolato "Towns", disponibile in formato CD e su ITunes. La sorpresa è immediata, sin dal brano di apertura "Dance of the Chloroplasts". Un'agile base di sequencer in contrasto con l'immensa lentezza del brano. Una batteria ridotta all'essenziale, pause che sono salti nel vuoto, poche note di chitarra dosate perfettamente ed un canto che è un soffio denso di spiritualità. Il video, curato da The Blind Club, cattura perfettamente ciò che il brano dona all'ascolto. Movimenti rallentati, penombre, sfondi offuscati e fiati caldi che fuoriescono dalle bocche accarezzando le labbra. Il sound dei Garnets è nitido e chiaro, quasi religioso. Prende in prestito alcuni spunti dai Sigur Ròs riscrivendo temi completamente nuovi ed originali. Dreamy-spiritual-pop. Cinque brani che lievitano su atmosfere rarefatte, che sfiorano la pelle cercando di provocare timidamente sottili brividi. Un esordio eccellente che sono certo verrà apprezzato e condiviso da molte altre persone.

Artist: Garnets
Title: The Blind Club Sessions
Label: self released
Style: acoustic, dreamy
Date: May 21, 2013






Garnets - Dance of the Chloroplasts from The Blind Club on Vimeo.

Saturday, 25 May 2013

+ - "Fuga​:​CM" (element perspective 131)

Interessante e gradevole operazione di remix e ricostruzione di un album uscito circa un mese fa per element perspective: - - "Fuga". Il nome dell'artista si capovolge e da simbolo della sottrazione si trasforma in addizione, stranezze a cui la netlabel giapponese oramai ci ha abituati. Più che remix sembrano delle vere e proprie ricostruzioni perchè non è semplice trovare gli allacciamenti tra la versione originale di - e quella riproposta da +. Quindi decido di approcciarmi a quest'album senza confronti e preconcetti ed assaporarlo così com'è. Chiara impronta element perspective nel sound elettronico proposto. La netlabel giapponese è a mio parere una delle poche che sa offrire un suono e un design che la rende riconoscibile tra le innumerevoli etichette presenti al mondo. Le tracce di "Fuga​:​CM" sono arricchite di elementi ritmici rispetto alle versioni originali e molte volte mi scopro con qualche arto impegnato a scandire il tempo. C'è profumo di dance, di club all'avanguardia, di monitor con l'immagine fissa su un avviso di chiusura delle trasmissioni. Ci sono migliaia di giovani disoccupati che girovagano per metropoli disordinate, in continuo stato confusionale tra realtà (quale?) e social avatar forti e narcisistici. Si sente l'alienazione che si prova quando si è persa l'abitudine di conversare realmente. Molti dei suoni che potevano rappresentare il futuro sono qui presenti, tra elettrodomestici sempre più sofisticati, curiose webcam e polpastrelli logorati da tastiere e schermi touch. Japan. 2013. This is the sound.

Artist: +
Title: Fuga​:​CM
Label: element perspective
Style: electronica
Date: May 23, 2013


Thursday, 23 May 2013

Various Artists - "Celestial Matter" (Subterranean Tide 01)

"Celestial Matter, the fragments of objects of any form that orbit, fly or remain still in the vast darkness of our universe, a wondrous thing when thought about, and even more amazing when you stare up at a night sky and see these objects in their luminosity. But have you heard celestial matter?" (Words by Subterranean Tide)

Premetto che non sono un grande ascoltatore ed estimatore di musica ambient e molte volte mi ritrovo ad annoiarmi o ad addormentarmi su interminabili e invariabili tappeti sonori. Però succede che mi imbatto in alcuni album che riescono a catturare e a mantenere vigile la mia attenzione. E' il caso di "Celestial Matter", release n°01 della neonata netlabel statunitense (Richmond, Virginia) Subterranean Tide, guidata da Emily Loren Moss Ferrel. 17 tracce di 17 differenti artisti che provano ad avvicinarsi e a descrivere la materia celeste, composte ispirandosi ad una poesia di Emily.  E il risultato è avvincente. Basta chiudere gli occhi e ci si ritrova a galleggiare senza peso nello spazio, accerchiati da lievi e quasi impercettibili mutamenti di luminosità. Frammenti di polveri spaziali primordiali allontanano per pochi istanti quell'angosciante solitudine che ci accompagna dalla nascita ("Dri Ice"). L'infinità dello spazio vista da vicino, come un turista curioso e incantato da questa immensa e inquietante bellezza ("Oort Cloud"). Lontani echi di vivaci e colorati volatili che ci ricordano la nostra origine terrestre ("Back and Forth"). Grammofoni smarriti in profondità abissali ai confini del tempo ("Breathing Through Me") Un'oscurità conturbante avvolge l'intero album avvicinando la propria anima al mistero universale. Forse la durata è un po' eccessiva ed un'ora e trenta minuti di ambient music non sono di facile digestione, ma assimilato a dosi ridotte regala momenti di cupa ed intensa bellezza. Ottimo punto di partenza per una netlabel che ha saputo creare subito un nucleo di interesse intorno a sè.


Artist: Various
Title: Celestial Matter
Label: Subterranean Tide
Style: ambient
Date: May 01, 2013


Tuesday, 21 May 2013

Names - "He Downright Up and Left Us" (self released)

"He Downright Up and Left Us is my newest release as "Names," my ongoing music project. This album blends folk instrumentation with soft electronics and tape samples. There's a lot more writing here as well; the theme of the 6-track album is a nautical origin story." (Words by Names)

Seguo interessato l'evolversi del progetto Names, ideato dal regista/musicista americano Brian Barth. Uscito pochi mesi fa con l'ottimo "Golem" (in download gratuito o con offerta libera sulla sua pagina Bandcamp), ritorna con questo quieto e malinconico "He Downright Up and Left Us". Piccoli ritratti di un'umanità che ha perso la bussola ormai da parecchio tempo e che girovaga al buio attratta da luci artificiali ingannevolmente intermittenti. C'è profumo di elementi naturali nelle tracce di Names. Chitarre acustiche come maglioni di lana a ripararmi dal freddo prolungato di un inverno senza fine e minuscoli rumori, forse passi di insetti che sollevano inconsapevolmente impercettibili polveri. Ci sono sentieri trascurati che accompagnano con sopportabile fatica a visioni di splendidi paesaggi, panorami che il cancro umano non ha ancora intaccato. Credo che Brian Barth abbia un legame molto intenso con la terra e la natura ed un'ottima capacità di trasmetterlo candidamente con la propria musica.

Artist: Names
Title: He Downright Up and Left Us
Label: self released
Style: electro-acoustic, ambient
Date: May 14, 2013


Saturday, 18 May 2013

Afternoon Talk - "Afternoon Talk EP" (totokoko 035)

"Afternoon Talk - Self Titled is our first EP, followed by Island as our single of upcoming album. This EP was recorded at bedroom in 2011. We offer the public an acoustic sound with the concept of simplicity in our music. 
Three words to describe this EP are simple-sweet-short acoustic songs" (Words by totokoko)

Questo EP degli indonesiani Afternoon Talk mi ha affascinato sin dal primo ascolto della traccia proposta in streaming dalla netlabel giapponese Totokoko, la piccola perla acoustic-pop intitolata "There's One Thing You Should Know". Una semplicità coinvolgente, pochi accordi di chitarra e una melodia vocale che è come una morbida garza che ti fascia e protegge una profonda ustione. Artwork in perfetto stile Totokoko, anche se questo EP è stato originariamente rilasciato nel febbraio 2012 dalla netlabel indonesiana Hujan!Rekords. Gli Afternoon Talk hanno la capacità di unire testi tristi e malinconici su basi musicali che invece trasportano verso una spensierata positività. Mi piacerebbe unirmi a loro come spettatore in un'esibizione improvvisata su una spiaggia indonesiana. Mi rispecchio molto in un affermazione di Budi Warsito che dice pressapoco così: "ascoltare le loro canzoni è come incontrare un estraneo su una panchina, che ci ha invitato immediatamente a parlare, e proprio durante il primo minuto ci siamo chiesti: perché non abbiamo mai saputo prima della sua esistenza?" Per chi vuole approfondire si possono trovare in rete svariati video (non propriamente di ottima qualità) della loro fertile attività live.
Afternoon Talk



Artist: Afternoon Talk (FB)
Title: Afternoon Talk EP
Label: totokoko
Style: acoustic, pop, folk
Date: May 13, 2013


Wednesday, 15 May 2013

Tarannà - "L'era d'aquari" (Bestiar Netlabel 060)

"Created in 2006, Tarannà is a Barcelona based music band lead by Sisu Coromina (La Bisbal d’Empordà, 1981) that uses contemporary jazz and instrumental song as point of departure in the search of their own sound. Their influences range between free jazz, progressive rock, improvised and traditional music..." (extract from Tarannà Facebook page)

E' sempre piacevole incontrare un album di  sano e robusto jazz-prog-rock. Certamente non si stanno scrivendo nuove pagine del grande libro della musica ma il godimento è notevole nell'ascoltare quattro ottimi musicisti che sanno dialogare e improvvisare tra di loro all'interno di composizioni dalla pregevole scrittura. Tarannà sono una band di Barcellona capitanata dal compositore e sassofonista Sisu Coromina. Chitarra , basso, sax e batteria e una gran voglia di esprimersi e divertirsi. Spettacolari tensioni e crescendo in emozionanti soli di chitarra con wah-wah su basi funk-oriented (Nicolasa). Frasi all'unisono, cambiamenti di tempo e dinamiche, assoli fantasiosi e appassionati; ci sono tutti gli ingredienti necessari per rendere gustosa e succulenta questa release firmata Bestiar. Tra le cinque tracce qui presenti mi sento obbligato a menzionare la finale "El pes de l'aigua", in cui altri strumentisti si aggiungono al quartetto spagnolo. Lunga composizione articolata che in alcuni momenti ricorda Zappa nel meraviglioso periodo "big-band", passando da atmosfere cinematografiche alla "Mission Impossible". Senza dubbio il momento creativamente più alto dell'intero album. Me saco el sombrero.

Tarannà

Artist: Tarannà (FB)
Title: L'era d'aquari
Label: Bestiar Netlabel
Style: jazz, rock, impro
Date: May 11, 2013




Tarannà - "El pes de l'aigua"

Sunday, 12 May 2013

Prince Nifty - "Pity Slash Love" (self released)

Ad un primo rapido ascolto mi sono fatto ingannare ed ho catalogato velocemente questo album come folk/electronic. Ma all'interno di "Pity Slash Love" c'è un oceano di stili e influenze in cui abbandonarsi in una sorta di trance d'ascolto. Un album così variegato e sostanzioso non lo ascoltavo da parecchio tempo. E mentre mi chiedo se Prince Nifty (Matt Smif, Toronto) è un piccolo genio leggo in giro per la rete affermazioni del tipo "one of the best records of the year" che condivido pienamente. Ascoltare "Pity Slash Love" è un'esperienza unica. E' come attraversare a piedi  una fiera dei generi musicali sotto l'effetto di qualche stupefacente, incrociando e salutando gioiosamente persone di tutte le razze. Dall'africano semi-svestito al tedesco invasato del suo laptop, dal folk-singer con inseparabile chitarra sino al ragazzo travestito da Prince (l'altro, tal Roger Nelson). Prince Nifty ha l'incredibile capacità di miscelare un'enormità di generi senza cadere nella pericolosa trappola di creare un brano per stile. Qui si intravede una grande cultura musicale ed un'innata capacità di riassumere le proprie esperienze in qualcosa di totalmente nuovo. Trance-electronica che abbraccia canti africani e jazz, perdendosi in ritmiche matematicamente impossibili. La scelta dei suoni e il modo di accostarli conduce spesso in uno stato di accogliente ipnosi facendomi venire più volte la pelle d'oca. "Pity Slash Love" contiene una mole di creatività sterminata e può essere preso da esempio didattico per la genesi di nuovi futuri lavori (vista la quantità di spunti originali che offre). I dodici minuti di "Vincentian Values" valgono l'effetto di una qualsiasi droga leggera. Consigliato a tutti quelli che cercano nuove emozioni dalla musica.
✱ Per chi volesse approfondire il Prince Nifty pensiero c'è un'interessante intervista pubblicata su Wavelenght e una bella recensione di Ned Ragget.


Artist: Prince Nifty
Title: Pity Slash Love
Label: self released
Style: folk, electronic
Date: May 07, 2013


Saturday, 11 May 2013

Electric Mirrors - "Drive" ( PICPACK 176)

Eddie Palmer (New York) è un artista instancabile. Oltre a dedicarsi con estrema prolificità all'interessante progetto "The Fucked Up Beat" (con il socio Brett Zehner), riesce a trovare il tempo anche per questa band parallela chiamata Electric Mirrors (con Derek Rutter). Le affinità tra i due progetti sono notevoli, a partire dagli art-work degli album dal loro inconfondibile stile fino all'inserimento di alcune sonorità e samples datati (molti raccolti dall'enorme archivio del public domain). Potrei partire dalle differenze, e sicuramente gli Electric Mirrors si privano di quegli elementi tribali che rendono unico il sound di T.F.U.B., situandosi in un area più trip-hop-funk, caratterizzata da una maggiore presenza di chitarre e ritmiche hip-hop. "Drive" è un album che acquista sostanza brano dopo brano e arriva al suo apice dalla metà in poi. Notevoli le atmosfere western-desertiche di "The Illuminated Highway/ Urban Exodus" e il beat-noire di"1956 Cocktail Party/ Suburban Architecture". Mi chiedo perchè Eddie non abbia ancora preso in considerazione l'inserimento di un vocalist, soprattutto in questo progetto. Le basi presenti in "Drive" sono perfette per la presenza di un elemento vocale, magari dalle timbriche grezze e cupe come il sound di Electric Mirrors. Brani come "The Cloud Sculptors of Coral D" e "Good Night/Sleep" o l'iniziale"The Sudden Afternoon/ Archetypes" a parer mio lo richiedono espressamente. Mi sono ritrovato più di una volta ad improvvisare liriche senza senso e pseudo-melodie su parecchie tracce di "Drive", che rimane comunque eccellente anche così com'è.


Electric Mirrors (Eddie Palmer/Derek Rutter)




Artist: Electric Mirrors (FB)
Title: Drive
Label: PICPACK
Style: sound-collage, electro-acoustic
Date: May 09, 2013








Friday, 10 May 2013

Madoka - "Colors of seasons" (Hand Craft 061/Mayoware 109)

"This release becomes entering 4 track EP by Madoka used as a joint release with "迷われレコード(Mayoware record)". Various musical instruments and electronic sounds are arranged so that the piano of a beautiful melody may be colored, and the quiet sound world is constituted. "夏の図書館(The library of summer)" of the 3rd music is the musical piece in which SE also has the beauty in which a visionary atmosphere was conjointly isolated from this world." (Words from Hand Craft press release)

Release congiunta tra le due netlabels giapponesi Hand Craft Records e Mayoware. "Colours of seasons" è un EP di quattro brani tenui e delicati composti dalla musicista Madoka. Il pianoforte come attore principale, sincero ed onesto, posizionato su un palcoscenico illuminato da luci lievemente soffuse. Poche timide elettroniche comparse lo accompagnano per poco meno di quindici minuti. Ci sono farfalle che svolazzano spensierate su sfondi azzurri vivaci e bambini che le rincorrono inciampando su rami abbandonati tra le pendenze di prati ondulati. C'è il vestito bianco della neve, disponibile in qualsiasi taglia e per qualsiasi sesso. C'è la malinconia autunnale, consueta rapitrice di giocose estati. Ci sono fugaci parate tra le viuzze di paesi sperduti tra appartate colline ingiallite. Ci sono note che riecheggiano le lezioni di piano di Nyman o le visionarietà di Rota. Da non confondersi tra produzioni di new age impersonale e pre-confezionata accatastate disordinatamente all'interno di enormi ceste nelle stazioni di ristoro autostradali. Madoka riesce a comunicare sentimenti semplici e sinceri con delicata naturalezza. Breve, immediato e adatto a tutte le stagioni.


Artist: Madoka (SC)
Title: Colors of seasons
Label: HandCraft/Mayoware
Style: post-classical
Date: May 06, 2013


Wednesday, 8 May 2013

TOX and GUEST - "Pixelated EP" (self released)

Quattro tracce di un indie-pop-rock raffinato in cui le voci di Jon Perkins ed Emilie Schattman si armonizzano perfettamente su basi  che scorrono fluide su inoffensivi arpeggi di chitarra e soffici drumming. Caratteristica che dona personalità e originalità a questo EP dei newyorchesi TOX and GUEST è certamente l'inserimento nella line-up della band di una tromba e un sassofono. "Pixelated" è senza dubbio la mia traccia preferita; morbida, con lievi rimandi ad atmosfere shoegaze e con cori che si fanno cantare e memorizzare con facilità senza scendere in pericolose banalizzazioni. Musicalmente potrebbero collocarsi in una zona franca a metà strada tra Kings of Convenience e Cake (e perchè no, anche Prefab Sprout). Un EP che si fa apprezzare senza sforzi eccessivi e che infonde un sottile e piacevole benessere.

Artist: TOX and GUEST (FB)
Title: Pixelated EP
Label: self released
Style: indie, pop, rock
Date: May 03, 2013

Monday, 6 May 2013

Kosta T – "Hopelessness" (Silent Flow 052)

"‘Hopelessness’ is a collection of violin improvisations accompanied with accordion, cello and some others. The sound is permeated with deep dramatic melancholia as well as the feeling of something old, yet familiar. This release could be a great soundtrack to a film noir or a world war movie."

Musica senza tempo. Drammatica, struggente. Il violino del musicista russo Konstantin Trokay come protagonista. Musica che crea immagini in modo automatico e naturale. Un ragazzo disorientato che cammina senza meta tra i vicoli stretti di una città abbandonata. Lunghe distese di terre aride e desolate. Caldo e freddo che si alternano vertiginosamente. Solitudine è la parola che meglio descrive questo penetrante album rilasciato dalla netlabel moldova Silent Flow. Mi si creano collegamenti mnemonici all'indimenticabile "Passion" di Peter Gabriel, forse per la spiritualità e religiosità che Kosta T riesce a infondere in queste nove brevi tracce. Da ascoltare in solitudine, abbandonando possibilmente per poco meno di mezzora tutto ciò che ci circonda.

Artist: Kosta T
Title: Hopelessness
Label: Silent Flow
Style: acoustic, soundtrack
Date: April 29, 2013


Friday, 3 May 2013

Various Artists - "Consciousness Dr." (element perspective 128)

"My Lifetime were surrounded by crowd of sounds. 
The road to Consciousness to Overdrive Consciousness. 
Welcome to Consciousness Drive…"
(element perspective)

Le parole dell'amico blogger Yamanotedreams condividono in pieno il mio pensiero a proposito della label giapponese element perspective: "Superbe compilation, quintessence de la musique electronique japonaise actuelle. Ne cherche pas ailleurs, car c'est ici que ça se passe." A pochi mesi dall'eccellente Hope 3.0, ecco un'altra compilation che scatta una nitida immagine su ciò che è la musica giapponese odierna. Artisti che oramai incominciano ad essere familiari, come N-qia, con la loro sognante elettronica avanguardistica o SHOMOMOSE e Mitsuru Shimizu, superbi performer di particelle elettroniche, alchimisti minimalisti. Ma è il suono del pianoforte che caratterizza questa compilation, presente in molte delle composizioni qui presenti. Intensità, meditazione, un pacato dialogo con la propria anima...tutti aspetti di cui i musicisti giapponesi dimostrano di essere maestri con innata naturalezza. Tutti i brani mantengono alta la qualità di "Consciousness Dr." ed element perspective dimostra ancora una volta di nutrire con arte le proprie azioni, dalla scelta dell'artwork ai contenuti delle release fino alle aspettative che sa creare antecedentemente alle proprie uscite. Ricordandosi inoltre di ringraziare sempre gentilmente ogni singola persona che contribuisce alla divulgazione di questa splendida musica.

Artist: Various
Title: Consciousness Dr.
Label: element perspective
Style: ambient, acoustic
Date: April 30, 2013


Thursday, 2 May 2013

Inkhouse - "Inkhouse" (self released)


"We feel that we must slow down to reach our goals. When all I ever wanted was in front of me"...sagge parole cantate dal giovane trio londinese Inkhouse in "Nephews", prima incantevole traccia di questo EP d'esordio. Un folk elettronico che mantiene elegantemente le distanze dalla classica definizione di folktronika, anche se gli elementi sono quelli. Un semplice arpeggio di chitarra, un'altrettanto semplice ritmica elettronica ed uno stop di largo respiro in cui l'amalgama delle voci avvolgenti di Sabiyha e Andrew trasportano per mano verso ampie distese appena sbrinate da un pallido sole sdraiato all'orizzonte..."Lights shine through, I'll see you". Una melodia fischiettata ed un drumming imprevedibilmente frammentato concludono l'opera. "The Long Way Round" è una folk-ballad che anch'essa gioca sull'intreccio delle voci dei due vocalist. Fragorosi riverberi ricoprono chitarre e batterie che accrescono lentamente lo spessore del brano, accompagnandolo verso un finale colmo di cori e intensità. Posso cogliere una personalità spiccata nel suono di Inkhouse e sono certo che la sapranno sviluppare ancor meglio nei futuri lavori. Disillusi, malinconici e ancora dibattuti tra questioni post-adolescenziali e un manifesto no-future che si esibisce gigantesco all'entrata di ogni grande città.

Artist: Inkhouse
Title: Inkhouse
Label: self released
Style: indie, rock, folk
Date: April 28, 2013

Wednesday, 1 May 2013

NetMusic Life - April 2013 Selection

These are some of the best tracks that I have heard in April 2013:

♫ Candlegravity - "Wanting Someone" (from "Junpei") ♫ You Are Not Real - "I Remember Experiencing Life on a Journey Home and Forgetting How it Felt" (from "You Are Not Real") ♫ Umin - "Voulo" (from "Voulo EP") ♫
Quiet Sun - "Conflate" (from "Flicker and Fade EP") ♫ Motherhood - "Blood Blush" (from "Murdering") ♫ Technocrat - "Starve" (from "So Far EP") ♫ Doprah - "Stranger People" ♫ Widiwava - "Pay for Summer" (from "How I Learned to Stop Worrying and Love 5/4") ♫
- - "elctr+test tone" (from "Fuga")