Sunday, 14 April 2013

Candlegravity - "Junpei" (Bunkai-kei 037)

"...So I asked him, “What do you want?”. I waited patiently as he tilted his head to one side as if to show me he wasn’t able answer in English. A short moment of silence passed, he looked up at me eye to eye and in a soft voice said, “I want a father”. This little boy’s name was Junpei, and his answer would have a lasting impact on me and what it means to be surrounded by people that love you, especially in adolescence. All of the other songs are from personal experiences both good and bad and the making of this album is the process I turned to, to help me deal with them. It’s my hope that perhaps someone having had a similar experiences, might identify with one of the songs and perhaps find comfort in that process."
(Words by Candlegravity extract from Bunkai-kei press-release)

Amo molte delle uscite di Bunkai-kei e ho amato molto "A moment for myself", album di Candlegravity uscito nel Maggio dello scorso anno per VKRS. Quindi prendo confidenza con "Junpei" con l'umore giusto e ne rimango quasi immediatamente affascinato. Sean Crownover è rappresentante di un'elettronica umana sensibile. Raccontato da una lunga presentazione, sincera e delicata, non si smentisce nei passi successivi dell'ascolto. Sin dalla prima traccia, la struggente "Wanting someone", capolavoro elettro-malinconico che si è stampato indelebilmente nella scheda audio del mio cervello. Elementi fanciulleschi si presentano sotto forma di trasparenti risate, canti di galli e muggiti in "Fieldtrip", supportati da un pianoforte posizionato su un carro in allegra scampagnata tra campi accuratamente coltivati e con l'aggiunta di una breve sosta per l'ascolto di un cameo di un'orchestrina di contadini vestiti da giorno di festa. Quando sopraggiungo alla metà della terza traccia condivido con me stesso che "Junpei" è un grande album, qualsiasi cosa potrà accadere successivamente. S'incontrano anche momenti più oscuri e introspettivi, come in "Could Have" o soffusi ed eterei (Junpei). Il tutto continuamente animato da field recordings, canti di uccellini, traffico stradale e voci fuori campo. Per poi annegare in una sconcertante e disperata "A suicide". Apocalisse interiore, suoni che urlano, che stanano il malessere che si nasconde astutamente dentro ad ognuno di noi. Gli sbalzi d'umore sono sinonimo di vitalità, di coscienza penetrabile. Ed è così che "Tomie's Bubbles" mi rende felice di esser vivo e di non dimenticare mai di essere stato bambino. "With many tears" conclude l'album trasformandomi in un manichino in estasi gobbamente seduto sulla sedia per pc. "Junpei" è struggente, intenso e profondo. Tra i lavori più emozionanti usciti in questi primi mesi dell'anno. Grazie Sean per la tua sensibilità.

Artist: Candlegravity (FB)
Title: Junpei
Label: Bunkai-kei
Style: ambient, electronic, post-rock
Date: April 11, 2013


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