"SKM banda is an instrumental quartet, which became one of the most interesting slovenian alternative bands in the last few years. In the past years SKM banda established their general image and sound, defined as eclectic post-jazz. The instrumental fusion of rock, jazz, funk, noise and post-rock-based hardcore - made by two guitars and rhythm-section - enables the listener to discover the undiscovered!" (Words from ŠKM banda FB page)
Quanto riempie lo spirito l'ascolto di musica suonata bene, composta con grazia e da musicisti preparati! Legami strumentali che si abbracciano unendo una vastità di stili differenti facendo gli indifferenti. Un'estesa cultura musicale che non si nutre di auto-celebrazione ma cerca il nutrimento nel naturale fatto di suonare e di godere di questo semplice (per chi ne è capace) atto. Sono convinto che il quartetto sloveno riesca ad amalgamare molto bene gli ascolti di ognuno dei propri componenti, perchè quel che ne esce da "Panontikon" è una miscela effervescente di post-rock-fusion-folk assolutamente originale. Chitarre che dialogano come sorelle affiatate e una base ritmica che ti fa sentire al sicuro da qualsiasi catastrofico evento naturale. E il bello è che tutta questa delizia sonora sembra scritta (e magari lo è veramente) ed eseguita nella massima naturalità, quasi fosse un'improvvisazione venuta nel miglior modo. Spostamenti ritmici, banjo, ukulele, contrasti, cambi d'atmosfere che se uno non ci pone la giusta attenzione potrebbero passare inosservati. Delizie acustiche come "Tolažba" mi colmano le ore perse a cercare buona musica nel paludoso mondo del web. Fossi il produttore di questo album avrei posto uno stop alla traccia numero sei. I mescolamenti ritmici di "Jutranji" faccio fatica a digerirli e il l'assillante loop di banjo di "Vračanje" mi porta all'esasperazione. Ma a me piace pensare a ciò che mi piace e quindi è da circa una settimana che il mio lettore va in loop dalla traccia uno alla traccia sei.
Artist: ŠKM banda (FB)
Title: Panontikon
Label: KAPA Records
Style: acoustic, folk, rock, jazz
Date: October 13, 2014
Saturday, 25 October 2014
ŠKM banda - "Panontikon" (KAPA Records)
Ubicazione:
Slovenia
Sunday, 19 October 2014
The Hand in the Ocean - "Road to I Am//6 Minute" (self released)
"Dear friends, family, and well-paid fans:
We are breaking up.
We're going to play one last show but don't know where/when. Give us some ideas if you got em.
We recorded two songs at Rustbelt Studios - Music Production Recording & Mixing Facility a long time ago that we never released so here they are. I don't know what will happen to the unrecorded new material.
Thank you to everyone who listened, we love yu" (Words from The Hand in the Ocean FB page)
Per chi cerca musica nel web è oramai un nuotare liberamente in oceani vastissimi di suoni, generi, musica composta, suonata e registrata da chiunque, punto. Con il promettente mondo delle netlabels che sembra oramai respirare in modo asmatico, un Bandcamp che non ha ancora trovato una giusta strada per farmi ascoltare ciò che voglio (e a cui devono pensarci altri siti (che anche loro non hanno trovato una giusta strada per farmi ascoltare ciò che voglio)), un Soundcloud, un Mixcloud che caricano gigabyte di musica ogni ora e major che cercano di raschiare il fondo su ciò che hanno in magazzino o cercano di corrompere maree di giovani con prodotti che non avranno storia...mi domando...quanto tempo devo impegnare per trovare musica di cui innamorarmi, possibilmente free? Forse è questa la democrazia della rete? Democrazia è anche il tempo che si spende per cercare ciò che è libero nel quasi infinito mondo del web. The Hand in the Ocean è probabilmente una band che non esisterà più (visto l'ultimo annuncio postato su Facebook) e probabilmente non molte persone ne sentiranno la mancanza. Una band che magari in altri decenni avrebbe potuto vivere della propria musica. Sincera, pura, magari non innovativa, ma con due album che meritano un ascolto (e magari pure una donazione), o come nel mio caso decine e decine di piacevoli ascolti. we fished all night and caught the day (free) e Tree/Forts (5€). Tutto qui. Nell'attesa che qualcosa si muova seriamente nella libera creatività della musica odierna.
Artist: The Hand in the Ocean (FB)
Title: Road to I Am//6 Minute
Label: self released
Style: acoustic, folk
Date: October 09, 2014
We are breaking up.
We're going to play one last show but don't know where/when. Give us some ideas if you got em.
We recorded two songs at Rustbelt Studios - Music Production Recording & Mixing Facility a long time ago that we never released so here they are. I don't know what will happen to the unrecorded new material.
Thank you to everyone who listened, we love yu" (Words from The Hand in the Ocean FB page)
Per chi cerca musica nel web è oramai un nuotare liberamente in oceani vastissimi di suoni, generi, musica composta, suonata e registrata da chiunque, punto. Con il promettente mondo delle netlabels che sembra oramai respirare in modo asmatico, un Bandcamp che non ha ancora trovato una giusta strada per farmi ascoltare ciò che voglio (e a cui devono pensarci altri siti (che anche loro non hanno trovato una giusta strada per farmi ascoltare ciò che voglio)), un Soundcloud, un Mixcloud che caricano gigabyte di musica ogni ora e major che cercano di raschiare il fondo su ciò che hanno in magazzino o cercano di corrompere maree di giovani con prodotti che non avranno storia...mi domando...quanto tempo devo impegnare per trovare musica di cui innamorarmi, possibilmente free? Forse è questa la democrazia della rete? Democrazia è anche il tempo che si spende per cercare ciò che è libero nel quasi infinito mondo del web. The Hand in the Ocean è probabilmente una band che non esisterà più (visto l'ultimo annuncio postato su Facebook) e probabilmente non molte persone ne sentiranno la mancanza. Una band che magari in altri decenni avrebbe potuto vivere della propria musica. Sincera, pura, magari non innovativa, ma con due album che meritano un ascolto (e magari pure una donazione), o come nel mio caso decine e decine di piacevoli ascolti. we fished all night and caught the day (free) e Tree/Forts (5€). Tutto qui. Nell'attesa che qualcosa si muova seriamente nella libera creatività della musica odierna.
Artist: The Hand in the Ocean (FB)
Title: Road to I Am//6 Minute
Label: self released
Style: acoustic, folk
Date: October 09, 2014
Etichette:
Acoustic,
Folk,
self released,
The Hand in the Ocean
Ubicazione:
United States
Friday, 10 October 2014
Junya Nishimura - "Feel" (totokoko 046)
"This album's theme are seasonal changes from summer to fall. like a piano,sounds from far away. thanks to all the people that involve to this album. ”Feel" please enjoy beautiful colors of the season with this album." (Words from release page)
Un leggero infrangersi d'onde che si trasformano in bianche note di piano distribuite disordinatamente su di una tiepida spiaggia di Tokashiki Island. Ma le distanze sono polvere quando è la musica a far da trasporto ed in poco meno di un attimo ci si trova tra la vegetazione del Monte Kōya a respirare sana spiritualità. Sonorità da camera e registrazioni che danno uno schiaffo all'alta fedeltà, regalando pure delle fritture da demo amatoriali. Si sale, a tu per tu con voluminose vaporosità e usando come rotta il percorso dei torrenti sottostanti. E si scende, tra le pareti inumidite da un'insistente pioggia autunnale. Il bambino sorride soddisfatto alla conoscenza di nuovi suoni provenienti da un triangolo abbandonato in un angolo di camera ridipinto diverse stagioni fa. Il grigiore del cielo frena il tempo con leggerezza ed avvolge su numerosi strati l'inutile fretta che ci strattona quotidianamente. Una comoda e silenziosa sedia a dondolo da posizionare accanto al piano di Junya Nishimura e magari qualcuno che amabilmente mi sfiora il cuoio cappelluto. Potrebbe essere un'ottima idea per un originale regalo di compleanno. I sali-scendi dell'umore condizionati da paure che un giorno non molto lontano non saranno più tali. Le lacrime di una sensibilità trascurata innaffiano un futuro ricostruito setacciando accuratamente le cose buone da quelle futili e distruttive. Nella penombra di una stanza inumidita da un'incessante pioggia ottobrina uno sguardo impaurito cerca il sostegno da chi è consapevole di non esser forte ma è costretto a dimostrarlo. Fruscii, note che si accavallano tra riverberi naturali e rumori occasionali involontari e la gradevole sensazione di sentirsi protetti e curati da queste delizie di piano lo-fi.
Artist: Junya Nishimura
Title: Feel
Label: totokoko
Style: piano, ambient
Date: September 30, 2014
Un leggero infrangersi d'onde che si trasformano in bianche note di piano distribuite disordinatamente su di una tiepida spiaggia di Tokashiki Island. Ma le distanze sono polvere quando è la musica a far da trasporto ed in poco meno di un attimo ci si trova tra la vegetazione del Monte Kōya a respirare sana spiritualità. Sonorità da camera e registrazioni che danno uno schiaffo all'alta fedeltà, regalando pure delle fritture da demo amatoriali. Si sale, a tu per tu con voluminose vaporosità e usando come rotta il percorso dei torrenti sottostanti. E si scende, tra le pareti inumidite da un'insistente pioggia autunnale. Il bambino sorride soddisfatto alla conoscenza di nuovi suoni provenienti da un triangolo abbandonato in un angolo di camera ridipinto diverse stagioni fa. Il grigiore del cielo frena il tempo con leggerezza ed avvolge su numerosi strati l'inutile fretta che ci strattona quotidianamente. Una comoda e silenziosa sedia a dondolo da posizionare accanto al piano di Junya Nishimura e magari qualcuno che amabilmente mi sfiora il cuoio cappelluto. Potrebbe essere un'ottima idea per un originale regalo di compleanno. I sali-scendi dell'umore condizionati da paure che un giorno non molto lontano non saranno più tali. Le lacrime di una sensibilità trascurata innaffiano un futuro ricostruito setacciando accuratamente le cose buone da quelle futili e distruttive. Nella penombra di una stanza inumidita da un'incessante pioggia ottobrina uno sguardo impaurito cerca il sostegno da chi è consapevole di non esser forte ma è costretto a dimostrarlo. Fruscii, note che si accavallano tra riverberi naturali e rumori occasionali involontari e la gradevole sensazione di sentirsi protetti e curati da queste delizie di piano lo-fi.
Artist: Junya Nishimura
Title: Feel
Label: totokoko
Style: piano, ambient
Date: September 30, 2014
Etichette:
ambient,
Junya Nishimura,
lo-fi,
Piano,
totokoko
Ubicazione:
Japan
Friday, 3 October 2014
Palagran - "Tunes for the young bots" (Phonocake 107)
"Eyal Greengrass' fulminant debut of amazing
melodic electronics sends lovely harmonics
and playful seriousness from Israels shores
to the interested world. Crispy elements meet
beautiful leads. Slower paced tracks go hand
in hand with some upbeat tracks." (Words from release page)
Il ragazzo A continua a calpestare asfalto bagnato nella notte, assorto nel presente, dimenticando felicemente di invecchiare. Telecomandi in surriscaldamento, alimentato da una noia inevitabilmente ricercata. I gemelli incuriositi da questo anomalo passeggiare notturno premono la punta del naso sul vetro sudato. Foto di synth d'epoca ordinate accuratamente all'interno di una cartellina arancione ed inviti ad eventi svolti in luminose idioteche semi-vuote. Divanetti tappezzati grigio-blu conducono a lenti movimenti di mani incuriosite da gentili seni non-materni. Ninne-nanne addolcite da uno zucchero avariato stonano amabilmente i sensi intorpiditi. Attratti dai suoni di una sala giochi a vetri di primi anni 80, i gemelli escono con qualche moneta in tasca per bruciare trenta minuti della loro vita a Donkey Kong. Vince Clarke che cerca di dare una spiegazione al proprio passato riguardando le foto di trentacinque anni fa. Un rassicurante safari davanti ad un monitor cocente, non prima però di aver digitato su Wikipedia Mike Mainieri. "Tunes for the young bots" è notturno, elettronicamente umano e riempie candidamente le linee sottili di solitarie traiettorie momentaneamente immutabili. Suoni che dipingono con eleganza e colori tenui un buio stranamente rassicurante. "Cast a cast" mi augura una felice notte con l'unico intervento di voce umana. Mi viene da sorridere. Sarà sicuramente una notte serena. Buona notte anche a te, ragazzo A.
Artist: Palagran
Title: Tunes for the young bots
Label: Phonocake
Style: electronic, dreamy, IDM
Date: September 22, 2014
melodic electronics sends lovely harmonics
and playful seriousness from Israels shores
to the interested world. Crispy elements meet
beautiful leads. Slower paced tracks go hand
in hand with some upbeat tracks." (Words from release page)
Il ragazzo A continua a calpestare asfalto bagnato nella notte, assorto nel presente, dimenticando felicemente di invecchiare. Telecomandi in surriscaldamento, alimentato da una noia inevitabilmente ricercata. I gemelli incuriositi da questo anomalo passeggiare notturno premono la punta del naso sul vetro sudato. Foto di synth d'epoca ordinate accuratamente all'interno di una cartellina arancione ed inviti ad eventi svolti in luminose idioteche semi-vuote. Divanetti tappezzati grigio-blu conducono a lenti movimenti di mani incuriosite da gentili seni non-materni. Ninne-nanne addolcite da uno zucchero avariato stonano amabilmente i sensi intorpiditi. Attratti dai suoni di una sala giochi a vetri di primi anni 80, i gemelli escono con qualche moneta in tasca per bruciare trenta minuti della loro vita a Donkey Kong. Vince Clarke che cerca di dare una spiegazione al proprio passato riguardando le foto di trentacinque anni fa. Un rassicurante safari davanti ad un monitor cocente, non prima però di aver digitato su Wikipedia Mike Mainieri. "Tunes for the young bots" è notturno, elettronicamente umano e riempie candidamente le linee sottili di solitarie traiettorie momentaneamente immutabili. Suoni che dipingono con eleganza e colori tenui un buio stranamente rassicurante. "Cast a cast" mi augura una felice notte con l'unico intervento di voce umana. Mi viene da sorridere. Sarà sicuramente una notte serena. Buona notte anche a te, ragazzo A.
Artist: Palagran
Title: Tunes for the young bots
Label: Phonocake
Style: electronic, dreamy, IDM
Date: September 22, 2014
Etichette:
dreamy,
electronic,
IDM,
Palagran,
Phonocake
Ubicazione:
Israel
Saturday, 27 September 2014
Calico Galaxy - "Hot Bagels" (self released)
"We write songs, record songs and sometimes play shows." (Words from FB page)
Il nostro caro angelo si ciba di radici e poi siede all'ombra di un faggio a svelare accuratamente i dettagli di ogni sapore ad un ologramma di una giovane ragazza trasognata. Un passato sono-mnemonico amico che si scalda man mano che si allontana dalle fredde pulsazioni sequenziali. Giovani ragazzi che risalgono ordinatamente in fila la scala che conduce alla porta graffiata del buon vecchio Frank. Ok, capelli lunghi e volontariamente unti, parrucche bionde e brillantini, poster di Pune alle pareti di una stanza che regala alla batteria di Mike Rufolo un suono caldo e avvincente. Il basso di Nick Rufolo è un amore al primo ascolto...sciolto e gommoso, scivola su tutto il corpo come un serpente eccitato. C'è un suono arido e desertico, che sembra provenire dalle ambientazioni della super-stella sempre brillante di Gesù Cristo. "Hot Bagels" è zeppo di cambi di programma improvvisi che, per chi li sa apprezzare senza farsi prendere dal panico, aggiungono vita alla vita. Drumming slavati, finto-disimpegnati, ma decisivi nel sound complessivo di queste 15 tracce firmate Calico Galaxy. 70 come numero perfetto e James che osserva divertito mentre apprezza con entusiasmo le armonizzazioni vocali di "Aquarius". Una valigia piena di nastri d'epoca rubata all'aereoporto di New York e il tempo necessario per ascoltare e assimilare tutto e rielabolarlo in una forma più moderna e originale. Capacità tecniche e intelligenza non mancano di certo a questi cinque ragazzi di Patchogue a cui auguro di continuare a fare musica in questo modo sano e genuino.
Artist: Calico Galaxy (FB)
Title: Hot Bagels
Label: self released
Style: funk, rock, psycho, jazz
Date: September 15, 2014
Il nostro caro angelo si ciba di radici e poi siede all'ombra di un faggio a svelare accuratamente i dettagli di ogni sapore ad un ologramma di una giovane ragazza trasognata. Un passato sono-mnemonico amico che si scalda man mano che si allontana dalle fredde pulsazioni sequenziali. Giovani ragazzi che risalgono ordinatamente in fila la scala che conduce alla porta graffiata del buon vecchio Frank. Ok, capelli lunghi e volontariamente unti, parrucche bionde e brillantini, poster di Pune alle pareti di una stanza che regala alla batteria di Mike Rufolo un suono caldo e avvincente. Il basso di Nick Rufolo è un amore al primo ascolto...sciolto e gommoso, scivola su tutto il corpo come un serpente eccitato. C'è un suono arido e desertico, che sembra provenire dalle ambientazioni della super-stella sempre brillante di Gesù Cristo. "Hot Bagels" è zeppo di cambi di programma improvvisi che, per chi li sa apprezzare senza farsi prendere dal panico, aggiungono vita alla vita. Drumming slavati, finto-disimpegnati, ma decisivi nel sound complessivo di queste 15 tracce firmate Calico Galaxy. 70 come numero perfetto e James che osserva divertito mentre apprezza con entusiasmo le armonizzazioni vocali di "Aquarius". Una valigia piena di nastri d'epoca rubata all'aereoporto di New York e il tempo necessario per ascoltare e assimilare tutto e rielabolarlo in una forma più moderna e originale. Capacità tecniche e intelligenza non mancano di certo a questi cinque ragazzi di Patchogue a cui auguro di continuare a fare musica in questo modo sano e genuino.
Artist: Calico Galaxy (FB)
Title: Hot Bagels
Label: self released
Style: funk, rock, psycho, jazz
Date: September 15, 2014
Etichette:
Calico Galaxy,
funk,
jazz,
psycho,
ranikade3,
reggae,
Rock,
self released
Ubicazione:
United States
Saturday, 13 September 2014
Lu_shush - "In Person" (EP) (Moonswing Netlabel 014)
"Lu_Shush is a 20 year old electronic musician/producer from Missoula, MT. He recently performed at Sled Island Music Festival, and they had this to say about him: 'Through extraction and sampling, lu_shush makes malleable soundbits into full-blown narratives. These 'scapes are potent nostalgia set to swelling electronic-based cadence. It is the sound of ambient experience itself'." (Words from Moonswing FB page)
Foreste umide e il ritmo disordinato di passi zoppicanti. Accendono la notte foglie elettrizzate da minuscole gocce-led. Una dolcezza crepuscolare lecca la linfa di una solitudine assecondata. Filtri che comprimono, allargano, stropicciano e pizzicano i sensi. Mary che sposta oggetti in cucina, trascurando innocui campanelli. Si cambia d'abito per ogni nuova sensazione, salendo in piedi sulla sedia per raggiungere il canto dei passeri proveniente dagli alberi disegnati sul soffitto. Il suono esatto per una notte madida di un'estate che ha esaurito il libretto dei permessi. Un lungo rettilineo percorso ai 75 bpm ed un suono che ti perfora l'anima, così, all'improvviso (Reminds Me of You). Perchè? Perchè non prosegue? Un orgasmo interrotto volontariamente. Questo è un atto di sadismo da parte di Lu_shush. E sono certo che ne è consapevole. Tutto scorre lentamente, in un'intimità elettronica aderente che si mantiene a galla su ritmiche tribal-casalinghe. Lu_shush non scherza, mantiene una misteriosa riservatezza, dedicandosi a registrare piccole perle elettroniche di rara sensibilità. Senza dubbio una delle più piacevoli sorprese musicali del 2014.
Artist: Lu_shush (FB)
Title: In Person
Label: Moonswing Netlabel (FB)
Style: electronica, experimental
Date: July 28, 2014
Foreste umide e il ritmo disordinato di passi zoppicanti. Accendono la notte foglie elettrizzate da minuscole gocce-led. Una dolcezza crepuscolare lecca la linfa di una solitudine assecondata. Filtri che comprimono, allargano, stropicciano e pizzicano i sensi. Mary che sposta oggetti in cucina, trascurando innocui campanelli. Si cambia d'abito per ogni nuova sensazione, salendo in piedi sulla sedia per raggiungere il canto dei passeri proveniente dagli alberi disegnati sul soffitto. Il suono esatto per una notte madida di un'estate che ha esaurito il libretto dei permessi. Un lungo rettilineo percorso ai 75 bpm ed un suono che ti perfora l'anima, così, all'improvviso (Reminds Me of You). Perchè? Perchè non prosegue? Un orgasmo interrotto volontariamente. Questo è un atto di sadismo da parte di Lu_shush. E sono certo che ne è consapevole. Tutto scorre lentamente, in un'intimità elettronica aderente che si mantiene a galla su ritmiche tribal-casalinghe. Lu_shush non scherza, mantiene una misteriosa riservatezza, dedicandosi a registrare piccole perle elettroniche di rara sensibilità. Senza dubbio una delle più piacevoli sorprese musicali del 2014.
Artist: Lu_shush (FB)
Title: In Person
Label: Moonswing Netlabel (FB)
Style: electronica, experimental
Date: July 28, 2014
Etichette:
electronica,
experimental,
Lu_shush,
Moonswing Netlabel
Ubicazione:
United States
Wednesday, 10 September 2014
Plusplus - "Psycho" (La bèl 026)
consisting of eight new tracks that continue on a similar theme to the two previously acclaimed albums‘Evils’ (2010) and ‘Game Over’ (2012).
Compared with the first two Plusplus albums, Psycho is more a collaboration with Bryan Styles (Plantman) and Rob Scillitoe contributing on drums and double bass respectively. Producer John Hannon also contributed significantly. The result is much more of an organic sound that reveals another side of the plusplus yet retains a similar mix of brooding atmospheres and circadian rhythms punctuated by playful folk melodies evident on previous work." (Words from release page)
Una malinconia che scorre positiva su chiazze bluastre disseminate su una distesa di pelle vissuta, fin troppo. Scorre, all'unisono di un piano e una chitarra gentilmente accarezzati, le certezza che la leggerezza faticosamente riconquistata donerà all'animo una benefica sazietà. Ad Adam Radmall credo che non importi dove andrà la musica, visto la (credo inconsapevole) capacità di coglierne la bellezza e il sentimento. Senza tempo, senza gadget elettronici, senza l'esigenza di apparire. Semplicemente essere, in un mondo falsificato in cui l'inganno globale scorre oramai libero nell'acqua di ogni fiume. La musica di "Psycho" è un soffio d'aria che mette sull'attenti peli da lungo tempo addormentati. Una prodigiosa essenza che zittisce con eleganza i battiti degli orologi e richiude con grazia dentro ad uno scatolone, agende, calendari ed episodi ormai passati che egoisticamente tentano di dominare il presente.
Artist: Plusplus
Title: Psycho
Label: La bèl
Style: acoustic, instrumental
Date: September 08, 2014
Etichette:
Acoustic,
guitar,
Instrumental,
La bèl,
Piano
Ubicazione:
United Kingdom
Thursday, 4 September 2014
Various Artists - "summer’s end" (otoginomori 002)
8月31日、夏の終わり。どこでどうすごそうか?音楽を持ち出して。
御伽の森コンピレーション、二つめは「ある夏の日」をテーマに曲が集まりました。
Artist: Various
Title: summer’s end
Label: otoginomori
Style: acoustic, electronic
Date: August 31, 2014
御伽の森コンピレーション、二つめは「ある夏の日」をテーマに曲が集まりました。
Artist: Various
Title: summer’s end
Label: otoginomori
Style: acoustic, electronic
Date: August 31, 2014
Etichette:
Acoustic,
electronic,
otoginomori,
Various Artists
Ubicazione:
Japan
Saturday, 30 August 2014
Indiosingracia - "menosuno" (Bestiar Netlabel 093)
"Antes en Hospitalet no era como ahora, todo eran cultivos y campos. En el año 1982, hubo una plaga de insesctos llamada filoxera que atacó a las viñas, y los campesinos mataron las viñas y vendieron las tierras a FECSA, que era una gran compañia. Luego trasladaron el cementerio a las afueras de la ciudad y ahora ha ido creciendo tanto la población que el cementerio está dentro de nuestro barrio." (Words from Indiosingracia Bandcamp page)
Artist: Indiosingracia (Bandcamp)
Title: menosuno
Label: Bestiar Netlabel
Style: acoustic, lysergic, guitar, lo-fi
Date: August 23, 2014
Artist: Indiosingracia (Bandcamp)
Title: menosuno
Label: Bestiar Netlabel
Style: acoustic, lysergic, guitar, lo-fi
Date: August 23, 2014
Etichette:
Acoustic,
Bestiar Netlabel,
guitar,
lysergic
Ubicazione:
Spain
Thursday, 28 August 2014
Setec - "Brittle As Bones" (Feralmedia)
"Equally influenced by the complex pop melodies of Joni Mitchell and the cut-n-paste aesthetic of Cornelius or The Books, Setec (the moniker of Sydney-based solo artist Joshua Gibbs) is a musical attempt to blend the organic with the synthetic; to meld the fleeting flickers of the past with nostalgia for a future that is yet to pass. On his debut full-length, Setec combines found-sound percussion with looped acoustic instruments, long-forgotten samples and cascading vocal layers to create a unique and compelling album. Brittle As Bones is a joyous, intimate affair; brief yet fulfilling, honest and heartfelt." (Words from release page)
Artist: Setec (FB)
Title: Drive-By Rainbows
Label: Feralmedia
Style: acoustic, art-pop
Date: August 18, 2014
Artist: Setec (FB)
Title: Drive-By Rainbows
Label: Feralmedia
Style: acoustic, art-pop
Date: August 18, 2014
Etichette:
Acoustic,
art-pop,
Feralmedia,
Joshua Gibbs
Ubicazione:
Australia
Tuesday, 26 August 2014
Dolls Come To Life - "The Groundskeeper's Daughter" (self released)
"Dolls Come To Life are singer/songwriter Michelle Cross and experimental musician Joe Frawley. Their debut self-titled album, released in 2013 to critical acclaim, blended piano/vocal songs with dark ambient sound collages to explore the complex relations between children and their inanimate companions. Their new album, The Groundskeeper's Daughter, pushes further into uncharted territory of song and soundscape. A non-linear story emerges, in which the image of a garden is central. An inner awakening? Memories of an ancient trauma? A young girl coming of age among the topiary, the ivy, the hidden paths? There are ghosts in the garden, of that we are sure. Or are the events merely the disappearing ink of a fast fading dream? Whatever interpretation the listener may arrive at, The Groundskeeper's Daughter will certainly haunt you." (Words from release page)
Artist: Dolls Come To Life (FB)
Title: The Groundskeeper's Daughter
Label: self released
Style: chamber, pop, conceptual
Date: March 20, 2014
Artist: Dolls Come To Life (FB)
Title: The Groundskeeper's Daughter
Label: self released
Style: chamber, pop, conceptual
Date: March 20, 2014
Etichette:
chamber,
conceptual,
pop,
self released
Ubicazione:
United States
Sunday, 24 August 2014
Poodleplay Arkestra - "Drive-By Rainbows" (self released)
"Poodleplay Arkestra creates warm experimental music influenced by Jon Hassell and Brian Eno but with a unique flavour."
A collection of songs that are not on any other Poodleplay Bandcamp release, although 3 of the 4 tracks have been released previously on BFW albums. 'Sitting On Top Of The Peace Train' is a previously unreleased track.
'Drive-By Rainbows' was first released on the BFW Album In A Day volume 8
'The Heavenly Tea Dance' was first released on the BFW Christmas album 2012
'Blue Four' was first released on the BFW Album In A Day volume 7
Artist: Poodleplay Arkestra (FB)
Title: Drive-By Rainbows
Label: self released
Style: acoustic, ambient, electronica,
Date: April 05, 2014
A collection of songs that are not on any other Poodleplay Bandcamp release, although 3 of the 4 tracks have been released previously on BFW albums. 'Sitting On Top Of The Peace Train' is a previously unreleased track.
'Drive-By Rainbows' was first released on the BFW Album In A Day volume 8
'The Heavenly Tea Dance' was first released on the BFW Christmas album 2012
'Blue Four' was first released on the BFW Album In A Day volume 7
Artist: Poodleplay Arkestra (FB)
Title: Drive-By Rainbows
Label: self released
Style: acoustic, ambient, electronica,
Date: April 05, 2014
Etichette:
Acoustic,
ambient,
electronica,
self released
Ubicazione:
United Kingdom
Saturday, 23 August 2014
Air Scape - "Reflection EP" (Left Of Field Records)
"My EP ‘Reflections’, is the first real opportunity I’ve had to really express myself and my personal ideas in the form of music. Although I have been writing music for years, and more recently turning to more expressive pieces, I have never had the opportunity to put so many ideas and themes into one piece of work, until now. The main idea behind this EP was based around my own personal reflections on things that are currently most prominent in my mind. Aside from the piece ‘Purpose’, which I wrote for a different meaning, each track tittle has a specific meaning to myself to do with my past experiences or current thoughts/feelings. The track ‘Purpose’, however, was written and named specifically for the cause that this EP is going towards, which is suicide awareness and prevention. I believe that no matter what, no matter how useless someone is feeling, everyone always has a purpose for being here. Whether you discover it now, tomorrow, or in 5 years, you always have one. To me the song portrays this by starting out slow and then having a sudden rise during the later stages of it. I hope you, reading this, can also relate to, or find a self-satisfactory meaning to a piece from this EP." (Words from release page)
Artist: Air Scape (FB)
Title: Reflection EP
Label: Left Of Field Records (FB)
Style: electronic, ambient, piano
Date: August 16, 2014
Artist: Air Scape (FB)
Title: Reflection EP
Label: Left Of Field Records (FB)
Style: electronic, ambient, piano
Date: August 16, 2014
Etichette:
ambient,
electronic,
Left Of Field Records,
Piano
Ubicazione:
Australia
Tuesday, 19 August 2014
Names - "Billow Green" (self released)
Artist: Names
Title: Billow Green
Label: self released
Style: acoustic, experimental, folk
Date: June 30, 2014
Brian Barth is a filmmaker and musician living in Boston, MA. Recently Brian has been producing short films for boutique fashion brands in Los Angeles, New York, and Boston. His experimental landscape film, RICKETS, premiered at the Boston Underground Film Fest, and played at the Kansas City Film Festival. He is currently working on a narrative installation piece, I Hope You Find What You Came Here To See. He is currently releasing music as Names, with several EP’s available to download on bandcamp.
Title: Billow Green
Label: self released
Style: acoustic, experimental, folk
Date: June 30, 2014
Brian Barth is a filmmaker and musician living in Boston, MA. Recently Brian has been producing short films for boutique fashion brands in Los Angeles, New York, and Boston. His experimental landscape film, RICKETS, premiered at the Boston Underground Film Fest, and played at the Kansas City Film Festival. He is currently working on a narrative installation piece, I Hope You Find What You Came Here To See. He is currently releasing music as Names, with several EP’s available to download on bandcamp.
Etichette:
Acoustic,
experimental,
Folk,
self released
Ubicazione:
United States
Monday, 18 August 2014
Shoos Off - "Most Times EP" (self released)
Artist: Shoos Off (FB)
Title: Most Times EP
Label: self released
Style: r&b/soul, funk, hip hop, pop, r&b soul
Date: July 15, 2014
Produced, Engineered & Mixed by Scott Zschomler
Mastered by Mark Chalecki
Jason Chang - keyboards, piano
James Hsu - trombone
Patrick Killeen - vocals, keyboards, loops, prog drums
Jacqueline Pablo - drums
Gabe Soriano - tambourine
Scott Zschomler - bass, guitar, keyboards, prog. drums, add. vocals, shaker, tambourine
Album Art: Paolo & Luigi Villanueva
Title: Most Times EP
Label: self released
Style: r&b/soul, funk, hip hop, pop, r&b soul
Date: July 15, 2014
Produced, Engineered & Mixed by Scott Zschomler
Mastered by Mark Chalecki
Jason Chang - keyboards, piano
James Hsu - trombone
Patrick Killeen - vocals, keyboards, loops, prog drums
Jacqueline Pablo - drums
Gabe Soriano - tambourine
Scott Zschomler - bass, guitar, keyboards, prog. drums, add. vocals, shaker, tambourine
Album Art: Paolo & Luigi Villanueva
Ubicazione:
United States
Friday, 23 May 2014
Adronite - "Messages" (self released)
"In 2013 James de Graef and Tom O'Connor decided to start a new band. Brought together by their love for music that makes the hairs on the back of your neck stand up, they sought to combine great electronic music with an entertaining live performance. Apart from the usual Ableton Live set-up, they have incorporated Push and live vocals with a vast array of pedals, bass and guitar in their set. They've sculpted their own unique sound and are ready to unleash it on to the crowd." (Words from FB page)
Artist: Adronite (FB)
Title: Messages
Label: self released
Style: electronic, pop
Date: May 14, 2014
Artist: Adronite (FB)
Title: Messages
Label: self released
Style: electronic, pop
Date: May 14, 2014
Etichette:
Adronite,
electronic,
pop,
self released
Ubicazione:
United Kingdom
Wednesday, 14 May 2014
Lu_shush - "Something Shared" (xylem records)
Ma che bella scoperta! A volte vado molto fiero del mio fiuto del primo ascolto, quello che mi suggerisce di scaricare una release ed approfondirne il contenuto. E' il caso di "Something Shared", che dopo alcuni minuti mi ha subito entusiasmato per le sonorità e le profondità atmosferiche. Sinceramente mi sono anche comparsi anche alcuni link involontari che mi hanno condotto alla mia amata glitterswave firmata Sun Glitters, o ad alcune sonorità vicine ad altri miei eroi musicali, ad esempio gli americani Cock & Swan. Frequenze affettate e lanciate in cielo come frisbee colorati. C’è profumo di post-rock che si dirama tra le minuscole viuzze di collegamenti in silicio. C’è un avvolgimento sonoro piacevolmente disturbante, tra sbizzarriti pan-pot, stop and go e vertiginosi vuoti davanti ai propri piedi. Elettronica 2014. Questo per me può essere considerato il presente. 13 tracce che il più delle volte si aggirano intorno ai 2 minuti lasciando intorno a se un profumo di demo, di esperimenti elettronici, di improvvise ispirazioni schizzate su qualche software musicale e dimenticate in qualche cartella del pc. Eppure "Something Shared" possiede un'omogeneità da concept, camminando in perfetto equilibrio tra ambient, sperimentazioni elettroniche e post-rock senza mai dare un accenno di caduta.
Artist: Lu_shush (FB)
Title: Something Shared
Label: xylem records
Style: electronica, glitterswave
Date: May 04, 2014
Artist: Lu_shush (FB)
Title: Something Shared
Label: xylem records
Style: electronica, glitterswave
Date: May 04, 2014
Etichette:
electronica,
glitterswave,
Lu_shush,
xylem records
Ubicazione:
United States
Thursday, 8 May 2014
rosco motion orchestra - 「センチメンタル 」サウンドトラック集 (self released)
Musica curativa per il mio spirito che si diverte a perdere tempo su un altalena, immerso in una solitudine quasi obbligata. Quel desiderio d’acustico che si risveglia improvvisamente durante l'ascolto di teneri discorsi tra piano e violino. Le enormi vetrate di una biblioteca presa in prestito da un gruppetto di Musicisti innamorati perdutamente del loro strumento. Delicate essenze orientali affiorano qua e là completando magicamente l’intima spiritualità che si è creata. Note di piano che si rincorrono lanciando semi che saranno prato per violini melodiosamente fioriti. La consapevolezza che l’amore rinasce solo quando lo vogliamo. Forse impigriti, fintamente partecipativi, guardiamo annoiati un cielo che sniffa strisce bianche dal suo risveglio fino alla sera. La musica di rosco motion orchestra è un’oasi di pace, un chiaro e semplice tributo all’armonia di ogni cosa.
Artist: rosco motion orchestra
Title: 「センチメンタル 」サウンドトラック集
Label: self released
Style: acoustic, neo-classical
Date: May 01, 2014
Artist: rosco motion orchestra
Title: 「センチメンタル 」サウンドトラック集
Label: self released
Style: acoustic, neo-classical
Date: May 01, 2014
Etichette:
Acoustic,
neo-classical,
rosco motion orchestra,
self released
Ubicazione:
Japan
Saturday, 3 May 2014
EPV WHITES - "TALKIE" (Element perspective)
le prime infiltrazioni di luce di un nuovo mattino portano al riciclarsi di ciò che è già stato, nella speranza che il mare si agiti un poco di più e trasporti qualcosa con se. ma è un soffio di pace quello che sento, che taglia nel centro un turbine di contrasti volontariamente inconciliabili. un gentile richiamo alla calma. il tiepido calore di una mano che si avvicina e mi accompagna in silenzio verso la contemplazione della bellezza. lasciarsi avvolgere e accarezzare in una smaterializzazione dei sensi, abbandonandosi in un liquido orgasmo privo di fisicità. gocce sonore che si lanciano nel vuoto, inconsapevoli della composizione che insieme andranno a creare. rallento il passo, respiro, il suono di un piano riaffiora e la luce cambia improvvisamente d’intensità. dove stavamo andando? perchè stavamo andando? non possiamo restare qui? una piccola bottega di formattazioni cerebrali mi attrae con la sua squallida trascuratezza. entro? non entro? la voce narrante mi suggerisce che dovrò avere a che fare tutta la vita con me stesso. che consolazione. se element perspective fosse una donna sarebbe senza dubbio il mio ideale di bellezza, soprattutto quando regala al mondo compilation come questa. la porta che si chiude, una persona in meno, la solitudine non cambia. lacrime interne irrigano campi di malinconia auto-compiacente. i fastidiosi impulsi di un corpo mai sazio disturbano costantemente la flebile crescita di una matura consapevolezza.
Artist: EPV NAVIES
Title: VOLTAGE CIRCLE
Label: Element perspective
Style: electro-acoustic, piano
Date: April 30, 2014
Artist: EPV NAVIES
Title: VOLTAGE CIRCLE
Label: Element perspective
Style: electro-acoustic, piano
Date: April 30, 2014
Etichette:
Acoustic,
ambient,
electronica,
Element perspective,
EPV WHITES,
experimental,
Piano,
Various Artists
Ubicazione:
Japan
Monday, 28 April 2014
ima - "future samplings" (Bunkai-kei Records)
Bolle d'aria di svariate dimensioni che si abbandonano in danze disordinate, mentre un bambino sviluppa il suo senso ritmico con oggetti sparsi sul tavolo di una colazione domenicale. Semplici melodie lievemente drogate si spalmano su uno sfondo impro-electronic-jazz futurista. Odore di app, di elettronica adoperata in modo giocoso e casuale. Quel che ne esce è un suono sferico, che visualizza rimbalzi dirottati da dita che si agitano su monitor perennemente sporchi. Scambi di discorsi nell'ordinata confusione di un autobus targato pan-pot. Un caschetto scuro che nasconde piccoli auricolari, fa da protezione ad un timido sorriso accennato. Scendo automaticamente con lo sguardo e sotto la camicetta sbottonata intravedo una shirt con la scritta Bunkai-kei Records. Ok.
Artist: ima
Title: future samplings
Label: Bunkai-kei Records
Style: electronica, experimental
Date: April 17, 2014
Artist: ima
Title: future samplings
Label: Bunkai-kei Records
Style: electronica, experimental
Date: April 17, 2014
Etichette:
Bunkai-kei Records,
electronica,
experimental,
ima
Ubicazione:
Japan
Monday, 21 April 2014
EPV NAVIES - “VOLTAGE CIRCLE” (Element perspective)
■ EPV NAVIES are:
N-qia / Y:E:T / - / gift / Rawpass / Yoshitaka Hikawa / SHOMOMOSE / sanmi / nankotsuteacher / Violeta Päivänkakkara / AUCHRE / Gallery Six / makoto masui / Senna
Adoro le compilation firmate Element Perspective. Preziose collezioni di musica elettronica giapponese contemporanea in cui partecipano musicisti che per me sono oramai famigliari (N-qia, sanmi, Y:E:T, gift...) e che molte volte hanno trovato spazio singolarmente tra le pagine di questo blog. Per chi, come me, ama questo sound elettronico proveniente dal sol levante, che riesce a caratterizzarsi con personalità e gusto dai miliardi di byte elettronici provenienti da tutto il mondo, queste compilation sono un gran bel regalo, che permette inoltre di approfondire la conoscenza di nuovi artisti. Non è facile per me descrivere ciò che contraddistingue queste produzioni da altre, ma sono certo che se mi avessero fatto ascoltare questo album tenendomi all’oscuro dei suoi protagonisti avrei senza dubbio pronunciato due parole: Element Perspective. Resto fermamente convinto che le produzioni migliori nell’ambiente netlabels provengano attualmente da Giappone e Italia, senza nulla togliere a tutti gli altri.
Artist: EPV NAVIES
Title: “VOLTAGE CIRCLE”
Label: Element perspective
Style: electronica, experimental
Date: April 14, 2014
N-qia / Y:E:T / - / gift / Rawpass / Yoshitaka Hikawa / SHOMOMOSE / sanmi / nankotsuteacher / Violeta Päivänkakkara / AUCHRE / Gallery Six / makoto masui / Senna
Adoro le compilation firmate Element Perspective. Preziose collezioni di musica elettronica giapponese contemporanea in cui partecipano musicisti che per me sono oramai famigliari (N-qia, sanmi, Y:E:T, gift...) e che molte volte hanno trovato spazio singolarmente tra le pagine di questo blog. Per chi, come me, ama questo sound elettronico proveniente dal sol levante, che riesce a caratterizzarsi con personalità e gusto dai miliardi di byte elettronici provenienti da tutto il mondo, queste compilation sono un gran bel regalo, che permette inoltre di approfondire la conoscenza di nuovi artisti. Non è facile per me descrivere ciò che contraddistingue queste produzioni da altre, ma sono certo che se mi avessero fatto ascoltare questo album tenendomi all’oscuro dei suoi protagonisti avrei senza dubbio pronunciato due parole: Element Perspective. Resto fermamente convinto che le produzioni migliori nell’ambiente netlabels provengano attualmente da Giappone e Italia, senza nulla togliere a tutti gli altri.
Artist: EPV NAVIES
Title: “VOLTAGE CIRCLE”
Label: Element perspective
Style: electronica, experimental
Date: April 14, 2014
Etichette:
Compilation,
electronica,
Element perspective,
experimental,
Various Artists
Ubicazione:
Japan
Thursday, 17 April 2014
Madoka - "The Sea Saw Me." (self released)
Loop galleggianti. Elementi elettronici che confidano le proprie inquietudini a note di piano che svolazzano leggere su 5/4 tutt'altro che preoccupati. Lunghi voli su altopiani orientali documentati da nitide foto trovano il loro punto d'incontro sonoro in questo ennesimo gioiello musicale realizzato dalla musicista giapponese Madoka. L'acqua è l'elemento predominante di questo nuovo album. Acqua che accoglie elegantemente classicismi d'oriente, delicati arpeggi di pianoforte e raffinate spezie elettroniche. Se fossi l'autore di documentari naturalistici non esiterei a contattare Madoka. Ma visto che non lo sono, mi accontento di chiudere gli occhi e di crearmi le immagini autonomamente.
Artist: Madoka
Title: The Sea Saw Me.
Label: self released
Style: electronica, piano, classical
Date: April 11, 2014
Madoka |
Artist: Madoka
Label: self released
Style: electronica, piano, classical
Date: April 11, 2014
Etichette:
classical,
electronica,
Madoka,
Piano,
self released
Ubicazione:
Japan
Friday, 4 April 2014
Reier - "Pataki" (Southern City's Lab)
"He was born in Ulyanovsk, Russia. Music was his student years. In music, I was most interested in the nature of sound, its specifics. Music - is something abstract, it is difficult perceptible, mysterious. I'd rather sound artist than a musician or composer. I get great pleasure from the sound of photos that appear and disappear suddenly." (Words from release page)
Premetto che questo è un album dalla digestione difficile, probabilmente aiutata da qualche alcolico di troppo. Ma il low-sound che possiede è penetrante. John Zorn sequestrato in una casa abitata da pazzoidi in preda a deliri elettronici. Ritmiche che inciampano, cadono e si rialzano sotto altre forme. Spesso hanno le sembianze di personaggi scontrosi, disinteressati, provocatori, pericolosi elaboratori di schizzi tecnologici demotivati. Pazzia ritmica premeditata o una piacevole donazione al caso? Quel che ne esce è comunque qualcosa di mentalmente poco sano e proprio per questo intrigante, senza adagiarsi su una linea retta pseudo-intellettualoide. Se la parola "punk" avesse ancora un significato nell'attualità la assocerei a qualcosa di simile a "Pataki" di Reier. Contiene una provocazione sottile, ben distante da quelle urlate e bonificate dalle/alle agenzie di stampa. Un fruscio che resta fedele amico, elemento indispensabile al sound penetrante e ubriaco di "Pataki".
Artist: Reier
Title: Pataki
Label: Southern City's Lab
Style: electronica, experimental
Date: March 21, 2014
Premetto che questo è un album dalla digestione difficile, probabilmente aiutata da qualche alcolico di troppo. Ma il low-sound che possiede è penetrante. John Zorn sequestrato in una casa abitata da pazzoidi in preda a deliri elettronici. Ritmiche che inciampano, cadono e si rialzano sotto altre forme. Spesso hanno le sembianze di personaggi scontrosi, disinteressati, provocatori, pericolosi elaboratori di schizzi tecnologici demotivati. Pazzia ritmica premeditata o una piacevole donazione al caso? Quel che ne esce è comunque qualcosa di mentalmente poco sano e proprio per questo intrigante, senza adagiarsi su una linea retta pseudo-intellettualoide. Se la parola "punk" avesse ancora un significato nell'attualità la assocerei a qualcosa di simile a "Pataki" di Reier. Contiene una provocazione sottile, ben distante da quelle urlate e bonificate dalle/alle agenzie di stampa. Un fruscio che resta fedele amico, elemento indispensabile al sound penetrante e ubriaco di "Pataki".
Artist: Reier
Title: Pataki
Label: Southern City's Lab
Style: electronica, experimental
Date: March 21, 2014
Etichette:
electronica,
experimental,
Reier,
Southern City's Lab
Ubicazione:
Russia
Saturday, 29 March 2014
Mooval - "By Immersion" (Yo! Netlabel)
"Mooval is an instrumental electronic music project that resists labels, placing itself in the border territories beyond specific genres. Mooval’s sound creates an intimate and captivating atmosphere that enables exploration of the clearest and most profound expression of electronic music. The result is a music rich in melody that speaks to a wide and diverse audience, going beyond the limits of niche genres. Live performances come to completion with a live visual set performed by David Hartono utilizing the analog images of Marco Zampetti." (Words from Mooval's FB page)
Quella di Mooval (Andrea Cilento & Daniel Bellissimo) è una musica elettronica intima, mordida, candidabile soundtrack per applicazioni ambientate in paesaggi futuristici, abitati da esseri dalle lente movenze causate dalla scarsa aria respirabile rimasta. Cambiamenti cromatici che si susseguono con precisa determinazione, indifferenti al livello ascendente di un enigmatico liquido bluastro. Tavolette di energia sufficienti ad un penoso vivere di sopravvivenza. Intravedo un puntino di luce in lontananza che si espande diffondendo un epidemico senso di speranza che si chiama "At night the salmon move", piccolo oggetto elettronico irrorato d'amore. "By Immersion" odora di nottate insonni, di profili di volti stanchi e sazi, illuminati da monitor iperattivi e attenti a non tradire la nostra deludente realtà. Mi compare un link mentale che mi connette ad Errnois, autore di un album datato 2009 (The winter season - [51Beats 021]) che è rimasto un privilegiato nella mia affollata memoria musicale interiore. Ma, sinceramente, riascoltandolo, rimane solamente un attitudine minimal-solitude-electronica che unisce i due album, perchè il contenuto è assai diverso, e poco più di 4 anni di evoluzioni elettroniche sono trascorsi. "By Immersion" è rilasciato da Yo! Netlabel, etichetta guidata da Giovanni Amoroso, agitatore-ricercatore-net-audio che guida anche Yo-[U-Turn] oltre a numerosi altri progetti. Ora mi chiudo in una capsula e mi lascio trasportare nel vuoto, accompagnato dai profondi bassi di "Written on dust". Bon voyage.
Artist: Mooval (FB)
Title: By Immersion
Label: Yo! Netlabel
Style: electronic, glitch
Date: March 18, 2014
Quella di Mooval (Andrea Cilento & Daniel Bellissimo) è una musica elettronica intima, mordida, candidabile soundtrack per applicazioni ambientate in paesaggi futuristici, abitati da esseri dalle lente movenze causate dalla scarsa aria respirabile rimasta. Cambiamenti cromatici che si susseguono con precisa determinazione, indifferenti al livello ascendente di un enigmatico liquido bluastro. Tavolette di energia sufficienti ad un penoso vivere di sopravvivenza. Intravedo un puntino di luce in lontananza che si espande diffondendo un epidemico senso di speranza che si chiama "At night the salmon move", piccolo oggetto elettronico irrorato d'amore. "By Immersion" odora di nottate insonni, di profili di volti stanchi e sazi, illuminati da monitor iperattivi e attenti a non tradire la nostra deludente realtà. Mi compare un link mentale che mi connette ad Errnois, autore di un album datato 2009 (The winter season - [51Beats 021]) che è rimasto un privilegiato nella mia affollata memoria musicale interiore. Ma, sinceramente, riascoltandolo, rimane solamente un attitudine minimal-solitude-electronica che unisce i due album, perchè il contenuto è assai diverso, e poco più di 4 anni di evoluzioni elettroniche sono trascorsi. "By Immersion" è rilasciato da Yo! Netlabel, etichetta guidata da Giovanni Amoroso, agitatore-ricercatore-net-audio che guida anche Yo-[U-Turn] oltre a numerosi altri progetti. Ora mi chiudo in una capsula e mi lascio trasportare nel vuoto, accompagnato dai profondi bassi di "Written on dust". Bon voyage.
Artist: Mooval (FB)
Title: By Immersion
Label: Yo! Netlabel
Style: electronic, glitch
Date: March 18, 2014
Etichette:
electronic,
Glitch,
Mooval,
Yo! Netlabel
Ubicazione:
Italy
Sunday, 23 March 2014
Soni Sfardati - "Sāqiya" (La bèl)
"Sāqiya gazes at history. Beautiful sounds, coming from the sea. Music scores written by amanuenses. Tarantellas intertwined in baroque embroideries, in a game of disguise, on allusive grooves. Bright and colorful wonders. Virtuous words drawn from an endless dictionary at the crossroads of cultures: Arab, French, and above all Spanish. Stories of encounters, exchanges, smiles, yet stories of oppression." (Words from release page)
E' una strana sensazione tornare a scrivere di musica dopo alcune settimane di silenzio, che non ha riguardato assolutamente le mie orecchie, che si sono deliziate nel frattempo (e continuano a farlo) con questo meraviglioso album firmato Soni Sfardati, virtuosa band siciliana giunta al secondo album, "etichettato" dalla mia amica La bèl. "Sāqiya" è materia musicale difficile da decifrare. La sintonia fra i tre musicisti profuma ogni secondo di questo album, disegnando percorsi nell'aria, inseguimenti fatti di accelerazioni, decelerazioni, cambi di dinamica, stati confusionali controllati e una consapevole conoscenza delle proprie doti tecniche. La chitarra di Enrico Cassia che parla in equilibrio su disparità ritmiche sorprendenti (La Malinche) ed è capace di sedurmi fino all'innamoramento nell'assolo finale contenuto in una delle perle di questo album, l'incantevole "Mar Adentro", traccia che si sviluppa in sette minuti, in cui la voce di Gaia Mattiuzzi si esprime compiendo imprese mirabolanti, attraversando nazioni e culture. La batteria di Antonio Quinci è anima sensibile a captare tutto ciò che accade, aggiungendo colore e calore, facendo da guida e traino nello svilupparsi delle tracce. Mi esalta la cura delle dinamiche, la capacità di riempire e svuotare i brani, saltellando con disinvoltura su ritmiche tutt'altro che facili. Ma fosse solo un'esibizione tecnica "Sāqiya" non sarebbe quello che è. "Sāqiya" è storia, cultura, è un azzardarsi ad andare oltre prendendosi cura di ciò che è stato. E' musica, innanzitutto. Vissuta, sudata e suonata intelligentemente. Descriverla in un riduttivo prog-rock è come riconoscerne un minuscolo 2%.
Artist: Soni Sfardati
Title: Sāqiya
Label: La bèl
Style: prog, rock, world
Date: March 07, 2014
E' una strana sensazione tornare a scrivere di musica dopo alcune settimane di silenzio, che non ha riguardato assolutamente le mie orecchie, che si sono deliziate nel frattempo (e continuano a farlo) con questo meraviglioso album firmato Soni Sfardati, virtuosa band siciliana giunta al secondo album, "etichettato" dalla mia amica La bèl. "Sāqiya" è materia musicale difficile da decifrare. La sintonia fra i tre musicisti profuma ogni secondo di questo album, disegnando percorsi nell'aria, inseguimenti fatti di accelerazioni, decelerazioni, cambi di dinamica, stati confusionali controllati e una consapevole conoscenza delle proprie doti tecniche. La chitarra di Enrico Cassia che parla in equilibrio su disparità ritmiche sorprendenti (La Malinche) ed è capace di sedurmi fino all'innamoramento nell'assolo finale contenuto in una delle perle di questo album, l'incantevole "Mar Adentro", traccia che si sviluppa in sette minuti, in cui la voce di Gaia Mattiuzzi si esprime compiendo imprese mirabolanti, attraversando nazioni e culture. La batteria di Antonio Quinci è anima sensibile a captare tutto ciò che accade, aggiungendo colore e calore, facendo da guida e traino nello svilupparsi delle tracce. Mi esalta la cura delle dinamiche, la capacità di riempire e svuotare i brani, saltellando con disinvoltura su ritmiche tutt'altro che facili. Ma fosse solo un'esibizione tecnica "Sāqiya" non sarebbe quello che è. "Sāqiya" è storia, cultura, è un azzardarsi ad andare oltre prendendosi cura di ciò che è stato. E' musica, innanzitutto. Vissuta, sudata e suonata intelligentemente. Descriverla in un riduttivo prog-rock è come riconoscerne un minuscolo 2%.
Soni Sfardati |
Artist: Soni Sfardati
Title: Sāqiya
Label: La bèl
Style: prog, rock, world
Date: March 07, 2014
Ubicazione:
Italy
Wednesday, 5 March 2014
Family Photo - "All We Ever Do" (Stereocure)
"Family Photo is five-piece band currently spread out across Boston, rural Ohio, and Salem, Oregon; but all members are linked by their origins in Sacramento. After three years, two EPs, two tours across the country, and countless experiments in genre-defying musical explorations, the band has finally arrived at its first full length album. All We Ever Do is the product of the band’s relentless efforts over the years to innovate and invert the world of pop music. Their music is a series of songs at its core, but the ways those songs are colored becomes deeper and more complex with every listen. The matrix of chamber arrangements, the jittering electronics, the dense harmonies and sudden style shifts contribute to the music’s searching quality—finding what’s familiar and making it strangely new. For this band of wandering virtuosos, All We Ever Do is just the beginning.." (Words from release page)
Pensare al minestrone mentre si ascolta un album potrebbe sembrare un po' dispregiativo, ma quando gli ingredienti sono tutti di prima scelta e lo chef ha la capacità di esaltare le qualità di ogni singolo sapore, allora la parola assume subito un significato più meritevole. La band americana Family Photo in questo primo album intitolato "All We Ever Do" dà un'idea di come potrebbe essere il pop eseguito con intelligenza ed acuta ricerca, prendendo a piene mani e senza vergogna da un cesto colmo di mezzo secolo di popular-music e non solo. Ma il bello è che questi cinque ottimi musicisti, oltre ad avere la capacità di creare composizioni variegate e vivaci, ricche di idee e fantasia profumata, riescono a trasformare le loro abilità tecniche individuali in una musica che è un centro benessere per le orecchie e lo spirito. Potrei occupare cinque o sei righe per elencare i nomi che mi compaiono davanti durante l'ascolto di questo album ma non ne ho voglia. Potrei fare degli applausi! Uno va alle melodie, che riescono a stare in equilibrio su percorsi che il più delle volte ricordano quelli di un otto volante, rimanendo impassibili, nitide e sicure. E con la non semplice qualità di essere simpatiche alla mia memoria. Un'altro applauso va alle strutture dei brani, che fanno dell'imprevedibilità il loro pregio maggiore. Continui cambi ritmici , farciti da stacchi e mescolamenti di temi, rendono "All We Ever Do" un album che ti chiede sensualmente di essere riascoltato, spogliandosi ogni volta di più, con grazia, e legato saldamente ad un'intimità consapevole. 12 tracce, che nella schizofrenia del mondo moderno rappresentano un album triplo di quarant'anni fa. Ma vale la pena di fare un po' di ordine primaverile nella gestione del proprio tempo, per recuperare un'oretta da riservare questo piccolo capolavoro pop.
Artist: Family Photo
Title: All We Ever Do
Label: Stereocure
Style: alt-pop
Date: February 26, 2014
Pensare al minestrone mentre si ascolta un album potrebbe sembrare un po' dispregiativo, ma quando gli ingredienti sono tutti di prima scelta e lo chef ha la capacità di esaltare le qualità di ogni singolo sapore, allora la parola assume subito un significato più meritevole. La band americana Family Photo in questo primo album intitolato "All We Ever Do" dà un'idea di come potrebbe essere il pop eseguito con intelligenza ed acuta ricerca, prendendo a piene mani e senza vergogna da un cesto colmo di mezzo secolo di popular-music e non solo. Ma il bello è che questi cinque ottimi musicisti, oltre ad avere la capacità di creare composizioni variegate e vivaci, ricche di idee e fantasia profumata, riescono a trasformare le loro abilità tecniche individuali in una musica che è un centro benessere per le orecchie e lo spirito. Potrei occupare cinque o sei righe per elencare i nomi che mi compaiono davanti durante l'ascolto di questo album ma non ne ho voglia. Potrei fare degli applausi! Uno va alle melodie, che riescono a stare in equilibrio su percorsi che il più delle volte ricordano quelli di un otto volante, rimanendo impassibili, nitide e sicure. E con la non semplice qualità di essere simpatiche alla mia memoria. Un'altro applauso va alle strutture dei brani, che fanno dell'imprevedibilità il loro pregio maggiore. Continui cambi ritmici , farciti da stacchi e mescolamenti di temi, rendono "All We Ever Do" un album che ti chiede sensualmente di essere riascoltato, spogliandosi ogni volta di più, con grazia, e legato saldamente ad un'intimità consapevole. 12 tracce, che nella schizofrenia del mondo moderno rappresentano un album triplo di quarant'anni fa. Ma vale la pena di fare un po' di ordine primaverile nella gestione del proprio tempo, per recuperare un'oretta da riservare questo piccolo capolavoro pop.
Artist: Family Photo
Title: All We Ever Do
Label: Stereocure
Style: alt-pop
Date: February 26, 2014
Etichette:
alt-pop,
Family Photo,
stereocure
Ubicazione:
United States
Friday, 28 February 2014
Earthquake Island - "9 Tales about Galastrophy" (fresh yo! label)
"9 songs, 8 remix of an album I had heard long ago, and names of artists that I already knew : Sun Glitters, Machewo, Godblesscomputers, Lies, Groovekingsley, Go Dugong, Canoooopy, Haring, there was also unreleased track of Earthquake Island: here is what it was called!" (Words from release page)
Un simpatico racconto fantascientifico accompagna questo album di remixes firmato Emiliano “Earthquake Island” Ruggiero, mio eroe dell'anno da poco concluso, autore dell'ottimo album "The case of Galastrophy", rilasciato nel Giugno 2013 da fresh yo! label. "9 Tales about Galastrophy" si mette in evidenza inizialmente per i nomi coinvolti nel progetto, da Sun Glitters a Lorenzo "Godblesscomputers" Nada, fino a Canoooopy e Go Dugong. Nomi che magari alla massa non porteranno ad alcun link esterno, ma che per me rappresentano una piccola scena, un piccolo ma energico movimento sonoro che contamina le acque degli oceani musicali presenti nel web. Anche se parlare di scene nell'era di internet può sembrare azzardato. Le scene le creavano (le creano ancora?) le testate giornalistiche sotto braccetto con le major. Nel mondo pseudo-democratico del web la musica circola per associazione di idee, per talenti che si incontrano e si scambiano files, donando gratuitamente le proprie risorse creative, infischiandosene (magari a malincuore) di un ritorno economico. Così facendo, l'attenzione viene rivolta esclusivamente sul processo creativo e "9 Tales about Galastrophy" è uno di questi risultati. A partire dall'inizio, da colui che vola leggero su questo magma vaporoso di glitters-wave (forse l'inventore?), un artista che, naturalmente seguendolo nei social, sta riscuotendo sempre più consensi da ogni parte del mondo: Sun Glitters. Il suo remix di "Fantastic" celebra ed elabora ancora una volta lo stile personale del musicista europeo. Sognante, ondulato, spezzettato con dolcezza, con un sottile velo di fanciullezza che gli dona armonia e un'espressione da giovane ragazzo appena svegliato. Ma questo è solo l'inizio, perchè quando viene ad accogliermi la traccia remixata da Lorenzo "Godblesscomputers" Nada, i miei sensori ritmici vanno in fibrillazione e mi scaraventano fuori dal balcone ad urlare al mondo: "Grande groove!" Un senso ritmico che unisce ricerca timbrica e movimento circolare ondulato. Ma non finisce qui! Canoooopy va oltre, in una electro-psichedelia che porta direttamente alle sensazioni aliene descritte da Emiliano nella presentazione della release. Questa è musica che attorciglia i club alla sperimentazione, un gusto ritmico smodato ad una preziosa fissazione per i suoni e l'originalità. Go Dugong ne sa qualcosa e naturalmente Earthquake Island, che con l'unica traccia inedita dell'album ho l'impressione che abbia aggiunto un tassello nuovo per lo sviluppo di questo suono, che sarebbe meglio non definire, per lasciarlo puro così com'è, libero agli sviluppi e alle interpretazioni della gente fortunata che lo incontrerà. Gente che cerca di capire il presente per inventarsi un futuro. E sono veramente felice che internet mi dia la possibilità di seguire quotidianamente l'avventura artistica di questi musicisti, come fossero amici con cui condividere gusti e opinioni.
Artist: Earthquake Island
Title: 9 Tales about Galastrophy
Label: fresh yo! label
Style: electronica, remixes
Date: February 17, 2014
Un simpatico racconto fantascientifico accompagna questo album di remixes firmato Emiliano “Earthquake Island” Ruggiero, mio eroe dell'anno da poco concluso, autore dell'ottimo album "The case of Galastrophy", rilasciato nel Giugno 2013 da fresh yo! label. "9 Tales about Galastrophy" si mette in evidenza inizialmente per i nomi coinvolti nel progetto, da Sun Glitters a Lorenzo "Godblesscomputers" Nada, fino a Canoooopy e Go Dugong. Nomi che magari alla massa non porteranno ad alcun link esterno, ma che per me rappresentano una piccola scena, un piccolo ma energico movimento sonoro che contamina le acque degli oceani musicali presenti nel web. Anche se parlare di scene nell'era di internet può sembrare azzardato. Le scene le creavano (le creano ancora?) le testate giornalistiche sotto braccetto con le major. Nel mondo pseudo-democratico del web la musica circola per associazione di idee, per talenti che si incontrano e si scambiano files, donando gratuitamente le proprie risorse creative, infischiandosene (magari a malincuore) di un ritorno economico. Così facendo, l'attenzione viene rivolta esclusivamente sul processo creativo e "9 Tales about Galastrophy" è uno di questi risultati. A partire dall'inizio, da colui che vola leggero su questo magma vaporoso di glitters-wave (forse l'inventore?), un artista che, naturalmente seguendolo nei social, sta riscuotendo sempre più consensi da ogni parte del mondo: Sun Glitters. Il suo remix di "Fantastic" celebra ed elabora ancora una volta lo stile personale del musicista europeo. Sognante, ondulato, spezzettato con dolcezza, con un sottile velo di fanciullezza che gli dona armonia e un'espressione da giovane ragazzo appena svegliato. Ma questo è solo l'inizio, perchè quando viene ad accogliermi la traccia remixata da Lorenzo "Godblesscomputers" Nada, i miei sensori ritmici vanno in fibrillazione e mi scaraventano fuori dal balcone ad urlare al mondo: "Grande groove!" Un senso ritmico che unisce ricerca timbrica e movimento circolare ondulato. Ma non finisce qui! Canoooopy va oltre, in una electro-psichedelia che porta direttamente alle sensazioni aliene descritte da Emiliano nella presentazione della release. Questa è musica che attorciglia i club alla sperimentazione, un gusto ritmico smodato ad una preziosa fissazione per i suoni e l'originalità. Go Dugong ne sa qualcosa e naturalmente Earthquake Island, che con l'unica traccia inedita dell'album ho l'impressione che abbia aggiunto un tassello nuovo per lo sviluppo di questo suono, che sarebbe meglio non definire, per lasciarlo puro così com'è, libero agli sviluppi e alle interpretazioni della gente fortunata che lo incontrerà. Gente che cerca di capire il presente per inventarsi un futuro. E sono veramente felice che internet mi dia la possibilità di seguire quotidianamente l'avventura artistica di questi musicisti, come fossero amici con cui condividere gusti e opinioni.
Artist: Earthquake Island
Title: 9 Tales about Galastrophy
Label: fresh yo! label
Style: electronica, remixes
Date: February 17, 2014
Etichette:
Earthquake Island,
electronica,
fresh yo! label,
remixes
Ubicazione:
Italy
Tuesday, 25 February 2014
Thiaz Itch - "V.G. Unplugged" (Proot records)
"This album is a cover collection of Nintendo video games soundtracks performed by Thiaz Itch with acoustic instruments and vocals." (Words from release page)
Ammetto di non essere un grande appassionato di videogame, a parte qualche furtiva divagazione che spazia dalle scariche elettriche riservate a Fruit Ninja sino alle oramai passate perdite di tempo cerebrali di Ruzzle. Però la musica che fuoriesce da "V.G. Unplugged" potrebbe essere la colonna sonora rivisitata di qualsiasi altra cosa senza perdere il fascino e la qualità che le appartengono. Una piccola e allegra orchestrina dai deliziosi arrangiamenti che irrora l'aria di vibrazioni positive. Una serie di strumenti musicali vibranti che procurano un velato piacere acustico, molto in sintonia con l'animo delle street band. Le ambientazioni che si incontrano durante l'ascolto di "V.G. Unplugged" sono molteplici, dai vivaci colori sudamericani al localino stiloso che propone musica jazz, dai giovani strumentisti su un terrazzo soleggiato che improvvisano applicando (volontariamente o involontariamente) gli insegnamenti appena appresi. Thiaz Itch propone una musica intima che non si vergogna a tenere le braccia aperte, timida e pungente contemporaneamente. Apprezzo molto la distribuzione degli strumenti in quel vivace arcobaleno che inizia dall'orecchio destro e finisce in quello sinistro, o viceversa. Un buon umore che rende piacevole ogni istante di questa breve esperienza.
Artist: Thiaz Itch
Title: V.G. Unplugged
Label: Proot records
Style: acoustic, soundtrack
Date: February 14, 2014
Teaser : V.G. Unplugged by Thiaz Itch from Thiaz Itch on Vimeo.
Ammetto di non essere un grande appassionato di videogame, a parte qualche furtiva divagazione che spazia dalle scariche elettriche riservate a Fruit Ninja sino alle oramai passate perdite di tempo cerebrali di Ruzzle. Però la musica che fuoriesce da "V.G. Unplugged" potrebbe essere la colonna sonora rivisitata di qualsiasi altra cosa senza perdere il fascino e la qualità che le appartengono. Una piccola e allegra orchestrina dai deliziosi arrangiamenti che irrora l'aria di vibrazioni positive. Una serie di strumenti musicali vibranti che procurano un velato piacere acustico, molto in sintonia con l'animo delle street band. Le ambientazioni che si incontrano durante l'ascolto di "V.G. Unplugged" sono molteplici, dai vivaci colori sudamericani al localino stiloso che propone musica jazz, dai giovani strumentisti su un terrazzo soleggiato che improvvisano applicando (volontariamente o involontariamente) gli insegnamenti appena appresi. Thiaz Itch propone una musica intima che non si vergogna a tenere le braccia aperte, timida e pungente contemporaneamente. Apprezzo molto la distribuzione degli strumenti in quel vivace arcobaleno che inizia dall'orecchio destro e finisce in quello sinistro, o viceversa. Un buon umore che rende piacevole ogni istante di questa breve esperienza.
Artist: Thiaz Itch
Title: V.G. Unplugged
Label: Proot records
Style: acoustic, soundtrack
Date: February 14, 2014
Teaser : V.G. Unplugged by Thiaz Itch from Thiaz Itch on Vimeo.
Etichette:
Acoustic,
Proot records,
soundtrack,
Thiaz Itch
Ubicazione:
France
Saturday, 22 February 2014
sometimes a monkey and a goshawk needs a vesper - "S/T" (Little League Records)
"Sometimes a monkey and a goshawk needs a vesper is an experimental music project making curious and lush sound-scapes of unorthodox tones, rhythms and melodies, combined with guitar music and acid-rock tinged jam seasons. The Berlin based trio show their experiments in sound on this debut. With a massively varied palette of influences from explosions of kooky sounds to complex math rock guitar melodies, this albumis to be remembered. With the songs flowing into each other into a seamless work, the album comes together into a beautiful collection of some of the most top-notch music in the experimental world to date." (Words from release page)
Nome singolare per il trio proveniente da Berlino e autore di questo album di cinque tracce che uniscono pregevolmente tiepide ed autunnali chitarre acustiche a sperimentazioni sonore che potrebbero avvicinarsi a percorsi sviluppati con elevata qualità da Carlo Barbagallo. Tensioni in salita come nella splendida "Children", in cui un duetto di chitarre inizialmente quieto e malinconico si trasforma in pulsazione nervosa, alimentato dallo scoppiettare di noise operativi nei sotterranei dell'inconscio. Rumori che proseguono nella successiva "friends..", ora trasformati in minuscoli droni a forma d'insetto che sorvolano campi di mais OGM. Un folk dalla corda tesa e con gli occhi bene aperti su ciò che gli sta accadendo intorno, con le gambe in continuo movimento alla ricerca della posizione perfetta che naturalmente non c'è. "Sometimes a monkey and a goshawk needs a vesper" è prodotto dall'irlandese Little League Records guidata da Callum Browne, etichetta molto attiva sul fronte di produzioni di cassette e CD accompagnate da release digitali il più delle volte gratuiti. Confesso di non amare tutto ciò che produce ma tra una release e l'altra a volte spuntano queste piacevoli sorprese.
Artist: sometimes a monkey and a goshawk needs a vesper
Title: S/T
Label: Little League Records
Style: guitar, acoustic
Date: February 13, 2014
Nome singolare per il trio proveniente da Berlino e autore di questo album di cinque tracce che uniscono pregevolmente tiepide ed autunnali chitarre acustiche a sperimentazioni sonore che potrebbero avvicinarsi a percorsi sviluppati con elevata qualità da Carlo Barbagallo. Tensioni in salita come nella splendida "Children", in cui un duetto di chitarre inizialmente quieto e malinconico si trasforma in pulsazione nervosa, alimentato dallo scoppiettare di noise operativi nei sotterranei dell'inconscio. Rumori che proseguono nella successiva "friends..", ora trasformati in minuscoli droni a forma d'insetto che sorvolano campi di mais OGM. Un folk dalla corda tesa e con gli occhi bene aperti su ciò che gli sta accadendo intorno, con le gambe in continuo movimento alla ricerca della posizione perfetta che naturalmente non c'è. "Sometimes a monkey and a goshawk needs a vesper" è prodotto dall'irlandese Little League Records guidata da Callum Browne, etichetta molto attiva sul fronte di produzioni di cassette e CD accompagnate da release digitali il più delle volte gratuiti. Confesso di non amare tutto ciò che produce ma tra una release e l'altra a volte spuntano queste piacevoli sorprese.
Artist: sometimes a monkey and a goshawk needs a vesper
Title: S/T
Label: Little League Records
Style: guitar, acoustic
Date: February 13, 2014
Ubicazione:
Germany
Sunday, 16 February 2014
Massimiliano Peri - "Nudo d'acqua" (Parafonica)
"The peculiarity of this work titled “Naked of Water” dwells mainly on two aspects: the first one concerning the music instrument used, the crystal bowls, which is little known in Europe, but that, for its particular material structure based on 98,996% silicon quartz, is able to issue sound waves which emit musical notes. These for their own pureness are used in extra – musical contexts, as for instance in the music therapy field, where the crystal bowls generate sounds that, according to this musical thought, purify the body, the mind, and the spirit, harmonizing the energetic paths and so starting up the cells. The explication of this result can be given at a molecular level since our cells, containing silicon, which balances our electromagnetic energies, have the same formula of natural crystal quartz." (Words from release page)
Ho avuto la fortuna di conoscere Massimiliano Peri in Trentino Alto Adige, durante un piacevole incontro tra esponenti di alcune netlabels italiane avvenuto poco più di una anno fa. Ho ancora il suo sguardo luminoso archiviato come immagine nella mia memoria alquanto satura. Lo sguardo di una persona che ha visto (o intravisto) qualcosa di meraviglioso e confortante di cui la quasi totalità della gente non è a conoscenza. In quell’occasione Massimiliano Peri mi ha incantato in un’esibizione estremamente intensa con Coro Anthea e Parafonisti del Baldo. Nel finale di quel concerto il suono delle campane di cristallo da lui sfiorate mi portò in una sorta di trance che poche volte ho provato. E così, finalmente, dopo mesi di attesa (ero a conoscenza di questa collaborazione tra Massimiliano e Parafonica) arriva la prima release intitolata "Nudo d’acqua". Questa è musica su cui galleggiare, sforzandosi di dimenticare la realtá, a volte inconcepibile e assurda che ci circonda. Bisogna respirare profondamente e seguire in pace i flussi di onde sonore che provengono dalle campane di cristallo. Poche note, quelle che bastano, per colorare con trasparenze tendenti all’azzurro, ciclicità ritmiche che hanno come metronomo il respiro, delicatamente innevato di sentimento. E' musica composta da vibrazioni e risonanze, da riverberi naturali e lievi rumori “fuori-scena”, di rallentamenti che ti accompagnano per mano fino ad un punto fermo circondato da un'accogliente oscurità. E' un suono che scivola e lascia la scia, come gocce ignare su vetri appannati. Oppure rimbalza inconsapevole a terra da un’improvvisa caduta libera. Semplici melodie che avvolgono in un tiepido abbraccio di aria calda e movimenti di onde che si sovrappongono con intensità irregolari. Musica curativa per lo spirito, contemplativa ed intenta a vivere in dimensioni diverse. Questo ennesimo dono sonoro ci viene offerto da Parafonica, netlabel trentina di ricerca guidata da Giampaolo Campus, sempre attenta e disponibile a diffondere le perle sonore composte dagli artisti del proprio territorio.
Artist: Massimiliano Peri
Title: Nudo d'acqua
Label: Parafonica
Style: contemplative, spiritual
Date: February 08, 2014
Ho avuto la fortuna di conoscere Massimiliano Peri in Trentino Alto Adige, durante un piacevole incontro tra esponenti di alcune netlabels italiane avvenuto poco più di una anno fa. Ho ancora il suo sguardo luminoso archiviato come immagine nella mia memoria alquanto satura. Lo sguardo di una persona che ha visto (o intravisto) qualcosa di meraviglioso e confortante di cui la quasi totalità della gente non è a conoscenza. In quell’occasione Massimiliano Peri mi ha incantato in un’esibizione estremamente intensa con Coro Anthea e Parafonisti del Baldo. Nel finale di quel concerto il suono delle campane di cristallo da lui sfiorate mi portò in una sorta di trance che poche volte ho provato. E così, finalmente, dopo mesi di attesa (ero a conoscenza di questa collaborazione tra Massimiliano e Parafonica) arriva la prima release intitolata "Nudo d’acqua". Questa è musica su cui galleggiare, sforzandosi di dimenticare la realtá, a volte inconcepibile e assurda che ci circonda. Bisogna respirare profondamente e seguire in pace i flussi di onde sonore che provengono dalle campane di cristallo. Poche note, quelle che bastano, per colorare con trasparenze tendenti all’azzurro, ciclicità ritmiche che hanno come metronomo il respiro, delicatamente innevato di sentimento. E' musica composta da vibrazioni e risonanze, da riverberi naturali e lievi rumori “fuori-scena”, di rallentamenti che ti accompagnano per mano fino ad un punto fermo circondato da un'accogliente oscurità. E' un suono che scivola e lascia la scia, come gocce ignare su vetri appannati. Oppure rimbalza inconsapevole a terra da un’improvvisa caduta libera. Semplici melodie che avvolgono in un tiepido abbraccio di aria calda e movimenti di onde che si sovrappongono con intensità irregolari. Musica curativa per lo spirito, contemplativa ed intenta a vivere in dimensioni diverse. Questo ennesimo dono sonoro ci viene offerto da Parafonica, netlabel trentina di ricerca guidata da Giampaolo Campus, sempre attenta e disponibile a diffondere le perle sonore composte dagli artisti del proprio territorio.
Artist: Massimiliano Peri
Title: Nudo d'acqua
Label: Parafonica
Style: contemplative, spiritual
Date: February 08, 2014
Etichette:
contemplative,
Massimiliano Peri,
Parafonica Netlabel,
spiritual
Ubicazione:
Italy
Tuesday, 11 February 2014
Basciano - "Le 7 perle di Belzebù" (Nostress Netlabel)
"The electroacoustic opera "Le 7 perle di Belzebù" by Fabrizio Basciano (Lamezia Terme, Italy) is divided into 7 movements preceded by a short overture for piano solo . The work is inspired from the book "I racconti di Belezebù a suo nipote" of the armenian philosopher and mystic George Ivanovitch Gurdjieff. About the work of Gurdjieff, Basciano selects 7 by more than 40 chapters and attempts to transpose a musical key philosophical and conceptual content of the same." (Words from release page)
"Le 7 perle di Belzebù" è un album che colpisce sin dai primi ascolti per le sonorità singolari e le strutture fantasiose e giocose. A cominciare dall'electro-pop orchestrale dalle tinte cupe di "Il risveglio del pensiero". Ma è "Relatività della nozione di tempo" a cullare il mio ascolto, trasportandomi tra boschi in trepida attesa della primavera. Un vasto inventario di strumenti che si scambiano battute con armonia e vivacità sfidando, vincenti, i contrasti tra elettronica e classica. Un opera moderna che non si vergogna ad osare e Fabrizio Basciano mi dà l'impressione di divertirsi assai nel modellare questa mole di note, dedicandosi con cura ai particolari e ai vari collegamenti tra le parti, a volte azzardati e sorprendenti. Gli otto minuti di "Causa della genesi della Luna" accarezzano sonorità progressive revisionate a me care. Basciano mi rimanda in alcuni momenti ad un artista che stimo tantissimo, Gomma Workshop, che qualche anno fa illuminò la mia percezione musicale con album e video folgoranti. "Le 7 perle di Belzebù" è musica cinematografica, che racconta storie tramite abbozzi di immagini. E' Grieg che manda il suo saluto portando con se una valigia piena di fantasia sfavillante. Release accompagnata da un elegante e accurato pdf che dimostra la serietà e la qualità delle produzioni della siciliana Nostress Netlabel.
Artist: Basciano
Title: Le 7 perle di Belzebù
Label: Nostress Netlabel
Style: electro-acoustic, orchestral
Date: February 06, 2014
"Le 7 perle di Belzebù" è un album che colpisce sin dai primi ascolti per le sonorità singolari e le strutture fantasiose e giocose. A cominciare dall'electro-pop orchestrale dalle tinte cupe di "Il risveglio del pensiero". Ma è "Relatività della nozione di tempo" a cullare il mio ascolto, trasportandomi tra boschi in trepida attesa della primavera. Un vasto inventario di strumenti che si scambiano battute con armonia e vivacità sfidando, vincenti, i contrasti tra elettronica e classica. Un opera moderna che non si vergogna ad osare e Fabrizio Basciano mi dà l'impressione di divertirsi assai nel modellare questa mole di note, dedicandosi con cura ai particolari e ai vari collegamenti tra le parti, a volte azzardati e sorprendenti. Gli otto minuti di "Causa della genesi della Luna" accarezzano sonorità progressive revisionate a me care. Basciano mi rimanda in alcuni momenti ad un artista che stimo tantissimo, Gomma Workshop, che qualche anno fa illuminò la mia percezione musicale con album e video folgoranti. "Le 7 perle di Belzebù" è musica cinematografica, che racconta storie tramite abbozzi di immagini. E' Grieg che manda il suo saluto portando con se una valigia piena di fantasia sfavillante. Release accompagnata da un elegante e accurato pdf che dimostra la serietà e la qualità delle produzioni della siciliana Nostress Netlabel.
Artist: Basciano
Title: Le 7 perle di Belzebù
Label: Nostress Netlabel
Style: electro-acoustic, orchestral
Date: February 06, 2014
Etichette:
Basciano,
Electro-Acoustic,
Nostress Netlabel,
orchestral
Ubicazione:
Italy
Thursday, 6 February 2014
Frank Wilke / Andrè D. – “Vertical Theory” (La bèl)
"Vertical Theory is the joint work of two musicians, possessed of free improvised music. The music came over the distance of about 1.26843e-10 ly in their head mostly first at nocturnal walks in such diverse regions of Europe as the French Maritime Alps on the one hand and the West German Ruhr area on the other." (Words from release page)
Quando si parla di improvvisazione non è necessario trovare un senso o un filo conduttore. Libera espressione dell'anima che attinge da un (illimitato?) database interno che mastica, assimila e digerisce musica, riproponendola sotto forme nuove, elaborate dagli umori e dalla creatività del musicista nel preciso istante in cui viene suonata. “Vertical Theory”, della coppia franco-tedesca Andrè D. (bass, synthesizer) e Frank Wilke (trumpet, trombone, drums programming), non è certamente un album di facile assimilazione, completamente imbevuto in un liquido impro-experimental-jazz. Atmosfere notturne, asfalti bagnati ingannevoli abitati da rarefatte e offuscate luci sdoppiate da una pioggia insistente. Drumming spezzati e nervosi che dialogano (ma a volte parlano anche da soli) con tasti bianchi e neri in cerca di una segnaletica stradale. Solitudine addolcita e resa meno soffocante dalla piacevole compagnia di numerose gocce di una notte piovosa. “Vertical Theory” è musica che parla, che confida interrogativi e insicurezze senza pretendere di avere una risposta. Strumenti che cercano di trovare un accordo, scontrandosi e abbracciandosi, a volte sovrapponendo le proprie voci. I moderatori dell'animata discussione sono naturalmente il basso di Andrè D. e la tromba di Frank Wilke, protagonisti indiscussi di questi venti minuti di onesta e creativa improvvisazione.
Artist: Frank Wilke / Andrè D.
Title: Vertical Theory
Label: La bèl
Style: improvisation, experimental
Date: January 31, 2014
Quando si parla di improvvisazione non è necessario trovare un senso o un filo conduttore. Libera espressione dell'anima che attinge da un (illimitato?) database interno che mastica, assimila e digerisce musica, riproponendola sotto forme nuove, elaborate dagli umori e dalla creatività del musicista nel preciso istante in cui viene suonata. “Vertical Theory”, della coppia franco-tedesca Andrè D. (bass, synthesizer) e Frank Wilke (trumpet, trombone, drums programming), non è certamente un album di facile assimilazione, completamente imbevuto in un liquido impro-experimental-jazz. Atmosfere notturne, asfalti bagnati ingannevoli abitati da rarefatte e offuscate luci sdoppiate da una pioggia insistente. Drumming spezzati e nervosi che dialogano (ma a volte parlano anche da soli) con tasti bianchi e neri in cerca di una segnaletica stradale. Solitudine addolcita e resa meno soffocante dalla piacevole compagnia di numerose gocce di una notte piovosa. “Vertical Theory” è musica che parla, che confida interrogativi e insicurezze senza pretendere di avere una risposta. Strumenti che cercano di trovare un accordo, scontrandosi e abbracciandosi, a volte sovrapponendo le proprie voci. I moderatori dell'animata discussione sono naturalmente il basso di Andrè D. e la tromba di Frank Wilke, protagonisti indiscussi di questi venti minuti di onesta e creativa improvvisazione.
Artist: Frank Wilke / Andrè D.
Title: Vertical Theory
Label: La bèl
Style: improvisation, experimental
Date: January 31, 2014
Etichette:
experimental,
Frank Wilke / Andrè D.,
improvisation,
La bèl
Ubicazione:
Italy
Monday, 3 February 2014
Cock & Swan - "Recess Tangle Vol. 2" (Hush Hush Records)
"Volume 2 of the Cock & Swan 'Recess Tangle' remix collection."
Non resisto. Cock & Swan mi rapiscono ad ogni loro nuova (e frequente) uscita. Ed anche in questo secondo volume di remixes intitolato Recess Tangle (che solo da poco ho capito che è l’anagramma di Secret Angels, album d’origine da cui sono state estrapolate queste dodici nuove versioni) la mia attenzione viene accerchiata e catturata dall'elettricità dei suoni manipolati dai vari producers che hanno collaborato a questa produzione. Elettronica che pulsa, con bassi che gonfiano bolle d’aria contaminate. Dance eighties riverniciata a nuovo, rivestita da una brillante carrozzeria aerodinamica. "Looking Out" riadattata da Graintable è ritmo contagioso per un party psichedelico improvvisato all’ultimo momento. Night Rising (Big Spider's Back) è il veloce susseguirsi dei fari di una galleria che sembra non finire nel mezzo di una notte abituata ad assopire i sensi visivi a favore di quelli uditivi. Quindi ho forse la possibilità o l’illusione di sentire le campane dell’universo suonare. In "Inner Portal" (Snowman Plan) c’è il basso sinuoso e sincopato di Johnny Goss che mi riscalda e mi anima. Onde sonore e flussi che hanno il potere di ipnotizzare l’ascolto, aiutati senza dubbio dalle timbriche vocali (tagliate, trattate e rimescolate) di Ola Hungerford, importante metà femminile di Cock & Swan. Tra gli abbondanti flussi di musica elettronica che giungono alle mie orecchie ogni giorno, Cock & Swan si distinguono per l'originalità e la contagiosità del loro sound, reso generosamente disponibile per nuove rielaborazioni che non fanno altro che arricchirlo e contaminarlo di nuovi spunti da cui ripartire per future esplorazioni.
Artist: Cock & Swan
Title: Recess Tangle Vol. 2
Label: Hush Hush Records
Style: electronic, remixes, dreamy
Date: January 28, 2014
Non resisto. Cock & Swan mi rapiscono ad ogni loro nuova (e frequente) uscita. Ed anche in questo secondo volume di remixes intitolato Recess Tangle (che solo da poco ho capito che è l’anagramma di Secret Angels, album d’origine da cui sono state estrapolate queste dodici nuove versioni) la mia attenzione viene accerchiata e catturata dall'elettricità dei suoni manipolati dai vari producers che hanno collaborato a questa produzione. Elettronica che pulsa, con bassi che gonfiano bolle d’aria contaminate. Dance eighties riverniciata a nuovo, rivestita da una brillante carrozzeria aerodinamica. "Looking Out" riadattata da Graintable è ritmo contagioso per un party psichedelico improvvisato all’ultimo momento. Night Rising (Big Spider's Back) è il veloce susseguirsi dei fari di una galleria che sembra non finire nel mezzo di una notte abituata ad assopire i sensi visivi a favore di quelli uditivi. Quindi ho forse la possibilità o l’illusione di sentire le campane dell’universo suonare. In "Inner Portal" (Snowman Plan) c’è il basso sinuoso e sincopato di Johnny Goss che mi riscalda e mi anima. Onde sonore e flussi che hanno il potere di ipnotizzare l’ascolto, aiutati senza dubbio dalle timbriche vocali (tagliate, trattate e rimescolate) di Ola Hungerford, importante metà femminile di Cock & Swan. Tra gli abbondanti flussi di musica elettronica che giungono alle mie orecchie ogni giorno, Cock & Swan si distinguono per l'originalità e la contagiosità del loro sound, reso generosamente disponibile per nuove rielaborazioni che non fanno altro che arricchirlo e contaminarlo di nuovi spunti da cui ripartire per future esplorazioni.
Artist: Cock & Swan
Title: Recess Tangle Vol. 2
Label: Hush Hush Records
Style: electronic, remixes, dreamy
Date: January 28, 2014
Etichette:
Cock & Swan,
dreamy,
electronic,
Hush Hush Records,
remixes
Ubicazione:
United States
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